L'INTELLETTUALE ILLUMINISTA
Saggio Breve
L'Illuminismo è un
movimento culturale di matrice filosofica, diffusosi in Europa dall'inizio del
XVIII secolo fino alla Rivoluzione francese. La caratteristica principale
dell'illuminismo fu la fiducia nella ragione, che avrebbe progressivamente
migliorato le condizioni spirituali e materiali della civiltà umana,
liberandola dai vincoli della tradizione, della superstizione e della
tirannide.
L'illuminismo ebbe
diramazioni in tutti i paesi; inizialmente però esso si diffuse in Inghilterra
e in Francia e fu un movimento macroscopico, che investì, in altre parole,
tutti i campi del sapere. In Italia l'Illuminismo giunse posteriormente sui
modelli di quello francese e "questa arretratezza nei confronti dell'Europa
veniva attribuita ai soffocanti effetti della cultura controriformistica
imperante <<ufficialmente>> in Italia, cioè a un conformismo
mentale che portava gli uomini di Chiesa e di legge [.] ad accettare passivamente
lo scolasticismo, la superstizione, il curialismo; [.] la difesa dei valori
tradizionali era impersonata dai gesuiti" (Stuart J. Woolf, Storia d'Italia).
Inizialmente in questo clima gli intellettuali "si sentivano delusi per
l'apparente noncuranza con cui venivano accolte le loro idee, per l'impotenza
politica in cui si trovavano, per i tortuosi intrighi dei circoli di governo"
(Stuart J. Woolf, Storia d'Italia), ma poi "il decennio 1765-75 fu
caratterizzato dall'ottimismo sulle possibilità di collaborazione fra sovrani e
intellettuali. Il progresso delle riforme si accompagnava a un crescente
entusiasmo e a una sempre più appassionata speranza degli illuministi, anche
negli Stati dove l'attività riformatrice fu piuttosto modesta [.]" (Stuart J.
Woolf, Storia d'Italia), in quanto mutò il rapporto tra governanti e
intellettuali riformatori ed emerse una nuova classe dirigente "caratterizzata
dalla volontà di creare una cultura che risponda ai bisogni concreti della
società, che offra strumenti operativi di intervento e diffonda al massimo
grado le conoscenze che la ricerca scientifica viene aggiornando con ritmo
sempre più sostenuto sulla realtà del mondo naturale e dell'uomo" (Baldi,
Giusto, Razetti, Zaccaria, Dal testo alla storia dalla storia al testo).
Gli scrittori del tempo, come espone Hauser nella Storia sociale dell'arte,
"sono apprezzati e rimunerati unicamente per i loro servigi politici e non per
le loro qualità intellettuali o morali", ed il lavoro intellettuale tende a
professionalizzarsi, con un rapporto di autonomia e di forza, che deriva
dall'importanza delle funzioni assegnategli dal sovrano illuminato. Quindi gli
intellettuali illuministi, come afferma il Venturi ne La cultura
illuministica in Italia, "sono dei riformatori, insomma, non dei
rivoluzionari giacobini della generazione posteriore, né, tanto meno, dei
patrioti ottocenteschi".