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Diario del Seduttore - tesina


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Diario del Seduttore





OBIETTIVO:

E' difficile compiacere ad una donna, lo è anche per un seduttore, ma più difficile è l'impresa più l'arte della seduzione diventa misteriosa e affascinante.

Mi sono sempre chiesto a cosa si debba il minor o maggior successo in amore di una persona; dipende tutto solo ed esclusivamente dall'esteriorità? E' solo un fattore fisico o c'è dell'altro? Esistono tecniche o consigli per risultare vincenti in una relazione? Soprattutto: come si diventa dei seduttori?








Søren Kierkegaard

Nato dal ricco commerciante Michael Pedersen e dalla sua seconda moglie Ane Lund, Kierkegaard visse la quasi totalità della sua esistenza a Copenaghen, dove nacque e morì. La sua filosofia prese corpo da un doppio rifiuto, ossia il rifiuto della filosofia hegeliana e l'allontanamento dal vuoto formalismo della Chiesa danese. Fu l'ultimo di sette fratelli, cinque dei quali morirono quando lui era ancora ventenne. Dagli anziani genitori ricevette una rigida educazione pietista, improntata al pessimismo ed al sentimento del peccato.

La tragedia dei fratelli e l'educazione ricevuta fecero di Kierkegaard un uomo triste e votato all'introspezione. Fu educato dal padre anziano in un'atmosfera di severa religiosità. Il padre gli inculcò un forte senso del peccato. Kierkegaard arrivò addirittura a pensarsi soggetto a una maledizione divina, per una imprecisata 'grave colpa' commessa in passato da suo padre. Infatti, la morte prematura della moglie e di cinque dei suoi sette figli, avevano convinto il padre di Kierkegaard che egli aveva attirato su di sé l'ira divina. Forse, la colpa del padre era stata quella di aver maledetto Dio ad undici anni per la sua iniziale povertà di pastorello; o forse tale colpa fu l'aver sedotto la domestica pochi mesi dopo la morte della sua prima moglie. D'altra parte, egli aveva sposato la ragazza compromessa, che poi sarà la madre di Kierkegaard.

Studiò teologia nell'università della sua città natale, con la prospettiva, poi non realizzata, di diventare pastore protestante.

Nel 1840, si fidanzò con la diciottenne Regina Olsen, ma dopo un anno scarso, ruppe il fidanzamento. Forse Kierkegaard era attirato da una vocazione di consacrazione religiosa, o forse non voleva ingannare la ragazza, avendo il timore ossessivo che la maledizione divina potesse gravare anche sulla famiglia che egli avrebbe formato insieme a lei. Regina Olsen si disse pronta a tutto pur di sposarlo, ma Kierkegaard fece il possibile per apparirle disgustoso, in modo che cadesse su di lui la colpa della rottura del fidanzamento, che peraltro gli procurò rimpianto per tutta la vita.

Diario del Seduttore

Libro che appartiene agli scritti dello stadio estetico dell'autore e che è di fondamentale importanza per l'influenza che se ne legge in Enten-Eller o Aut-Aut.
Un'opera estetica, dunque, che lo stesso Kierkegaard ha definito una maschera, una scenografia letteraria.
Ed è una maschera, secondo me, particolarmente 'sfiziosa', 'intrigante', 'appassionante' poiché, a differenza del Don Giovanni di Mozart, il protagonista della vicenda (Giovanni) cerca in tutti i modi di ribaltare la concezione popolare del seduttore inteso come un personaggio da un lato affascinante ma nel contempo privo di sentimenti concreti ed incapace di provare emozioni vere.

Giovanni risulta essere non un seduttore sensuale, per il quale il piacere culmina nel possesso, ma un seduttore intellettuale. Egli è l'uomo che vuol vivere poeticamente, dotato d'una raffinata sensibilità, grazie alla quale, può permettersi di cogliere il lato interessante della vita.

Mentre il seduttore sensuale non ha storia, quello intellettuale è un uomo cauto, che vive di calcoli raffinati, che assapora il piacere poco per volta ed ambisce maggiormente al possesso spirituale della fanciulla piuttosto che quello fisico e carnale.

La donna per il seduttore intellettuale risulta così una sorta di banco di prova, un modo per provare sempre nuovi inganni e constatarne l'efficacia riducendo la donna amante a vittima e strumento. Ella paga di persona offrendo amore e passione non sapendo che il suo ambiguo seduttore medita e tiene pronte le vie per una possibile ritirata.

Nel diario del seduttore viene analizzata la vicenda di un seduttore diabolicamente scaltro e sicuro dei propri mezzi( Giovanni) che, utilizzando ogni arte, porta al totale smarrimento un'innocente fanciulla diciassettenne( Cordelia). La storia non presenta particolari interessanti dal punto di vista narrativo, anzi risulta piuttosto banale e, alle volte, scontata, ma tutto ciò risulta interessante per la personalità complessa e sofisticata del seduttore. Mentre il Don Giovanni descritto da Mozart è sempre attivo, sempre a caccia di qualche nuova ed ambita conquista, il romantico seduttore del Diario ha una natura contemplativa e riflessiva, costantemente in cerca di nuovi esperimenti psicologici. Curiosamente in bilico tra spirito e carne, riflessione e vita, intreccia spesso poesia e realtà. La realtà viene da lui inseguita e desiderata, ma, nello stesso tempo, superata, distaccata, vissuta nei filtri del ricordo e dell'immaginazione.

Giovanni soffre nella realtà nella quale si trova poiché questa non contiene abbastanza eccitamenti o li contiene solo per attimi.

Questo personaggio così distaccato e cauto non è un seduttore nel senso comune del termine ma, grazie alle sue innate abilità, riesce in ogni suo intento senza dover ricorrere a stupidi ed inefficaci attacchi dettati dalla foga. Giovanni, ed i seduttori intellettuali in generale, non desiderano possedere la donna quanto piuttosto goderne esteticamente l'abbandono ed il cedimento. Per questo tipo di seduttori la donna è l'oggetto di una strategia erotica studiata e prevista nei minimi dettagli. L'arte consiste nell'incantarla con le doti dello spirito, con l'uso della parola, portandola a quel punto di turbamento interiore in cui essa smarrisce il proprio equilibrio ed è pronta a qualsiasi sacrificio. L'amante gode dell'incanto che nasce da questa passione, ma per conto suo non si abbandona mai e tiene in serbo l'arma più temibile. L'astuto seduttore kirchegaardiano gioca e si diverte con le passioni della donna, variando la propria tattica erotica, alternando slanci e freddezze, ci rivela un egoismo raffinato che vuole trarre per sé il massimo piacere con il minimo sforzo.

Ma come riesce il protagonista del Diario a circuire la bella ed innocente Cordelia?

Le fasi che Giovanni vive in una storia amorosa sono solitamente tre:

     L'innamoramento iniziale;

     Il fidanzamento;

     Il raggiungimento dell'apice del desiderio e il completo controllo sull'amata;

Qui di seguito sono riportati alcuni dei più significativi passaggi del Diario del seduttore ove Giovanni espone alcune delle tecniche che solitamente utilizza:

PRIMA FASE:  L'innamoramento iniziale

In questa prima fase l'importante, per ottenere il successo, è dimostrarsi indifferenti nei confronti della donna che si vuole conquistare, non tentare azioni dettate dall'impulso, ma piuttosto attendere il momento propizio per farsi avanti. Questo primo periodo serve al seduttore intellettuale come momento di studio e di progettazione per le azioni che successivamente compirà per circuire la giovane amante:

30 Maggio

".allorché ella giunge e io vado via, o per le scale, ove allora m'affretto a passarle accanto con indifferenza. Ecco la prima trappola in cui ella deve cadere. Per la strada non la fermo, o se scambio un saluto con lei non m'avvicino mai, ma la guardo fissamente da lontano.Ma prima d'iniziare il mio attacco devo conoscere la condizioni del suo spirito. I più si godono una fanciulla come si gode una coppa di champagne, nell'attimo schiumeggiante; oh, si! Ciò è veramente molto bello, ed è quanto di meglio si possa ricavare da molte fanciulle. Ma in verità, qui si tratta di ben altro.

Cordelia, mia Cordelia, tu mia Cordelia! Né riesco a trattenere il sorriso al pensiero della bravura con la quale pronuncerò questo nome al momento decisivo. Bisogna sempre fare degli studi preparatori, tutto deve essere disposto nella maniere più adatta.è la spoliazione spirituale. Bisogna essere poeti per non rovinare questa nudità."

Per il seduttore, qual è Giovanni, la fase dell'innamoramento sembra quasi identificarsi con un'azione militare poiché il buon Don Giovanni deve saper pianificare accuratamente ogni attacco senza tralasciare nulla. Per il protagonista del Diario il campo di battaglia più adeguato agli scopi della seduzione è quello dell'interessante:

3 Giugno

"Persiste dunque il principio strategico, che è legge di ogni mossa in questo combattimento, di venire in contatto con lei sempre in una situazione interessante. L'interessante è dunque il terreno sul quale dev'essere data battaglia, è necessario esaurire tutte le risorse dell'interessante."

SECONDA FASE:  Il fidanzamento

Il fidanzamento viene considerato nel Diario del Seduttore come una tappa obbligata per la seduzione di una fanciulla poiché serve a dare al rapporto una spinta erotica ulteriore, ma anche consente al seduttore di poter mettere in gioco le sue carte migliori non dovendo più tramare nell'ombra tenendo nascosti i suoi desideri. Per Giovanni il fidanzamento rappresenta una prospettiva di vita poco piacevole poiché rappresenta la fine delle gioie infantili e pure del primo periodo amoroso.

Affinché una proposta di fidanzamento abbia buon esito è indispensabile che il pretendente si presenti sotto una maschere di raffinata modestia e sincerità.

7 Giugno

"Il metodo che io ora seguo ha pure la sue convenienze particolari. Un uomo che si presenta in veste di cavaliere desta sospetto e solleva resistenze contro di sé. Da tutto questo io vado esente. Non desto diffidenza, al contrario, mi si riguarda piuttosto come un uomo sincero, cui si è pronti ad affidare una giovinetta. Il mio metodo ha solo un difetto, d'esser troppo lento e può perciò, e con vantaggio, essere adoperato con creature a piagare le quali ci sia dell'interesse."

Anche la domanda di fidanzamento non deve essere affidata al caso difatti il protagonista della vicenda più volte prova il discorso che dovrà fare a Cordelia e alla zia, con cui essa vive, per poter aver la mano della giovane. Risulta difficile trovare il tono adatto per una richiesta così importante anche per il seduttore più esperto ma, se ci si prepara accuratamente e non ci si fa prendere dalla foga, sicuramente "l'attacco" avrà esito positivo.

"Certo, nella mia vita, ho fatto molte dichiarazioni d'amore, eppure tutta la mia esperienza non mi è di alcun giovamento nel caso presente, dato che questa dichiarazione va fatta in maniera tutta particolare.Sarebbe difficile dare al momento un tono erotico, perché ciò finirebbe con l'anticipare quel che deve venire in seguito, quel che deve esplicarsi successivamente; darvi un tono di gravità è pericoloso, per una fanciulla un simile momento è di tale importanza che tutta la sua anima può esservi affisa.darvi un tono spensierato, quasi mezzo comico, non s'armonizzerebbe con la maschera che ho fin qui adoperato, e neppure con la nuova che ho intenzione di ordinarmi; un tono spiritoso e ironico sarebbe troppo pericoloso.

Io non desidero affatto di possedere una ragazza in senso tutto esteriore, bensì di goderla artisticamente. Perciò l'inizio dev'essere quanto più possibile artistico. L'inizio dev'essere quanto più indeterminato possibile." 

TERZA FASE: Il raggiungimento dell'apice del desiderio e il completo controllo sull'amata

Per il seduttore intellettuale la completa sottomissione spirituale dell'amata rappresenta l'apice dell'impresa, il punto più difficile da raggiungere poiché non bisogna intralciare ed interferire con il cammino di crescita spirituale che compie l'amata e al contempo far sentire sempre viva la propria presenza cosicché la giovane preda dedichi tutta se stessa all'amato.

Per ottenere ciò Giovanni dispone ogni cosa ed ogni avvenimento in modo che la fanciulla abbia a dubitare della sua buona fede e che, raggiunto il massimo desiderio erotico, non possa desiderare altro che la rottura del fidanzamento poiché questo vincolo rappresenta un impedimento ai propri desideri.

3 Agosto

"Quel che io ora devo fare è, da un lato, di disporre ogni cosa in maniera da tener sospeso il fidanzamento, così da potermi assicurare un più bello e significativo legame con Cordelia; dall'altro lato, di utilizzare come meglio possibile il tempo per godermi tutta la grazia."

"A tale scopo, del resto, non bisogna adoperare lettere ma biglietti. Quanto più il contenuto erotico traspare, tanto più devono essere brevi, toccando tuttavia i punti erotici con sempre maggiore sicurezza."

Rotto il fidanzamento Cordelia sarà nuovamente libera ma, come aveva calcolato l'astuto Giovanni, una volta che la giovane si è abbeverata alla fonte dell'amore non è più in grado di saziare la propria sete se non con il seduttore stesso che, paziente, attende l'arrivo dell'amata.

16 Settembre

"Il legame è infranto; appassionata, forte, ardita, divina, ella si innalza a volo come un uccello a cui ora, per la prima volta, sia consentito di spiegare le ali. Vola, uccello, vola. Ma ella non vola lontano da me. E allora: vola, uccello, vola! Levati altiero sulle tue ali, scivola via attraverso il morbido regno dell'aria, presto io sarò da te, presto mi nasconderò insieme con te nella profonda solitudine!"

L'ebbrezza che dona l'amore si conclude per il seduttore quando la fanciulla si è donata completamente. Non resta ora null'altro da fare che allontanarsi dalla giovane e godere di ciò che serberà la vita nel futuro.

25 Settembre

"Allorché una fanciulla ha tutto donato, è franta, tutto ha perduto;.Non desidero ricordare questa mia relazione con lei; ella ha perduto ogni Profumo,.L'ho amata, si, ma d'ora innanzi ella non può più occupare l'anima mia."

Gabriele D'Annunzio

l'esteta che seduce

Nasce a Pescara il 12 marzo ed è stato uno scrittore, militare e politico italiano, simbolo del Decadentismo ed eroe di guerra. Occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal al circa e nella vita politica dal al . Sia in letteratura che in politica lasciò il segno ed ebbe un influsso (più o meno diretto) sugli eventi che gli sarebbero succeduti.

Il primo grande successo letterario arrivò con la pubblicazione del suo primo romanzo,               Il piacere, nel . Venne presto a crearsi un vero e proprio 'pubblico dannunziano', condizionato non tanto dai contenuti quanto dalla forma divistica, un vero e proprio star system ante litteram, che lo scrittore costruì attorno alla propria immagine. Egli inventò uno stile immaginoso e appariscente di vita da 'grande divo', con cui nutrì il bisogno di sogni, di misteri, di 'vivere un'altra vita', di oggetti e comportamenti-culto che stava connotando in Italia la nuova cultura di massa.

Il Piacere: la vita di un uomo come opera d'arte

Il piacere è un romanzo di Gabriele d'Annunzio, scritto nel a Francavilla al Mare e pubblicato nel dall'edizione Treves.

Così come un secolo prima Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo aveva diffuso in Italia la corrente e la sensibilità romantica, Il piacere e il suo protagonista Andrea Sperelli introducono nella cultura italiana di fine Ottocento la tendenza decadente e l'Estetismo.

Come affermò Benedetto Croce, con d'Annunzio 'risuonò nella letteratura italiana una nota, fino ad allora estranea, sensualistica, ferina, decadente', in contrapposizione al Naturalismo ed al Positivismo che in quegli anni sembravano aver ormai conquistato la letteratura italiana, con la pubblicazione del Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga.

Leggendo il Piacere dannunziano ci si accorge di come l'autore abbia a più riprese concentrato la sua attenzione sull'arte, sul suo ruolo fondamentale che ricopre nella vita di ogni uomo.

L'arte viene intesa come forma di gaudio, come motivo di felicità e l'autore, nella narrazione, sembra quasi voler rendere anche la natura, che funge un ruolo fondamentale nelle vicende del protagonista, come una vera e propria opera d'arte.

Il protagonista dell'opera, Andrea Sperelli, incarna la figura del seduttore non più intellettuale e meticoloso classica dell'eroe di Kierkegaard, ma rappresenta il classico seduttore volto all'erotico; Andrea non si cura molto dei sentimenti che provano le donne che corteggia, anzi sembra preoccupato più dal proprio istinto e dal proprio volere per accorgersi di come le sue parole influenzino le scelte delle amanti.

Il conte Sperelli, un nuovo seduttore, è dedito totalmente al piacere carnale e non a quello spirituale. Quella del protagonista è una vicenda triste caratterizzata da amori impossibili e da relazioni difficili; il suo amore antico per Elena Muti lo porta a dover confrontarsi con una società frivola, mediocre, intenta soltanto a ricercare nuovi scandali e nuovi diletti mondani, una società edonista e superficiale che Andrea sfrutta e subisce.


Andrea perciò assume, all'interno del romanzo, l'immagine di un personaggio ambivalente, in continua alternanza fra la vita mondana e la vita dello spirito. I ricordi di sublimi vicende d'amore fra le braccia della perduta amante lo portano a ricercare disperatamente il Piacere all'interno di un mondo insensibile, frivolo e corrotto di cui la stessa Elena faceva parte, finché si affaccia sulle soglie della sua vita la possibilità di redenzione fra le amorevoli braccia di Maria.

Andrea spesso risulta falso ed ambiguo, le frasi pronunciate, anche se non sono frutto di una profonda riflessione e di un'attenta preparazione, risultano spesso cariche di una forza emotiva e sensuale capace di far capitolare anche le più caste delle dame aristocratiche romane.

Alcune frasi che l'autore scrive nel romanzo sottolineano accuratamente l'abilità ed il fascino di questo moderno seduttore che sa cosa piace alle donne e cosa incanta la loro immaginazione:

"L'anima sua, camaleontica, mutabile, fluida, virtuale si trasformava, si deformava, prendeva tutte le forme. Egli passava dall'uno all'altro amore con incredibile leggerezza; vagheggiava nel tempo medesimo diversi amori; tesseva, senza scrupolo, una gran trama d'inganni, di finzioni, di menzogne, d'insidie, per raccogliere il maggior numero di prede. L'abitudine della falsità gli ottundeva la coscienza. Per la continua mancanza della riflessione, egli diveniva a poco a poco impenetrabile a sé stesso, rimaneva fuori del suo mistero."

"Un uomo, che sia stato amato da una donna di pregi singolari, eccita nelle altre l'immaginazione; e ciascuna arde di possederlo, per vanità e per curiosità, a gara. Il fascino di Don Giovanni è più nella sua fama che nella sua persona."

Anche la voce del protagonista rappresenta una valida compagna nell'arte della seduzione:

"Andrea mentiva; ma la sua eloquenza era così calda, la sua voce così penetrante, il tocco delle sue mani era così armonioso, che Elena fu invasa da un'infinita dolcezza."

"Ella gli credeva, poiché la voce di lui dava alle parole la fiamma della verità."

Nell'arte della seduzione il conte Sperelli utilizza anche il linguaggio del corpo, e grazie all'atteggiamento e all'aspetto fisico si rende ben accetto dalla componente femminile dell'alta società.

"La giovinezza in lui, contro tutte le corruzioni, contro tutte le dispersioni, resisteva, persisteva, a somiglianza d'un metallo inalterabile, d'un aroma indistruttibile. Lo splendor sincero della giovinezza era, appunto, la qualità sua più preziosa."

"Egli teneva la mano di lei nella sua, ma senza premerla.E la pietà illudeva Maria cosicché ch'ella non ritrasse la mano e s'abbandonò per qualche minuto alla pura voluttà di quel contatto leggero."

Anche lo sguardo del giovane seduttore alle volte riesce a far capitolare le donne, un fascino tutto particolare esercitano sulle persone gli occhi di Andrea:

"E Andrea Sperelli continuava a tentarla, sempre in tono di scherzo o di preghiera, unendo alla seduzione della sua voce uno sguardo continuo, sottile, penetrante, quello sguardo indefinibile che sembrava svestire le donne, vederle ignude a traverso le vesti, toccarle su la pelle viva."

"Io mi rivolgevo quasi sempre a Francesca, con gli occhi; eppure sentivo lo sguardo di lui fisso su di me con una insistenza che mi dava fastidio ma non mi offendeva."

Il conte rivela una sensibilità fuori dal normale e l'astuzia del seduttore non sta tanto nell'architettare inganni o trappole bensì nel rendere tutto il proprio io una potente arma nelle mani del piacere:

"Egli mi conquista l'intelletto e l'anima, ogni  giorno più, ogni ora più, senza tregua, contro la mia volontà, contro la mia resistenza. Le sue parole, i suoi sguardi, i suoi gesti, i suoi minimi moti entrano nel mio cuore"

".con quel calore che egli ch'a quando parla di cose belle, con quell'entusiasmo d'arte, ch'è una delle sue più alte seduzioni.

Sfortunatamente, anche con l'utilizzo di tutti questi espedienti, la vicenda di Andrea Sperelli non si conclude piacevolmente in quanto non sarà mai in grado di ottenere il completo possesso né di Elena Muti né di Maria.

Ovidio: L'arte amatoria:

se seduttori non si nasce

Nasce il 20 marzo del 43 a.C. a Sulmona da una famiglia facoltosa, appartenente alla classe equestre. A 12 anni si reca a Roma con il fratello Lucio, poi morto prematuramente, per completare gli studi. Frequenta le lezioni di grammatica e retorica dei più insigni maestri della capitale, in particolare Marco Arellio Fusco e Marco Porcio Latrone. Il padre lo vorrebbe oratore, ma Ovidio si sente già più portato per la poesia. Seneca il Vecchio ricorda che Ovidio declamava raramente, per lo più suasorie. Più tardi Ovidio si recò, com'era costume ormai da un secolo, in Atene, visitando durante il viaggio di ritorno le città dell'Asia minore; fu anche in Egitto e per un anno soggiornò in Sicilia.

L'amore

Ovidio si sposa per tre volte: ma se, nei primi due casi, divorzia presto, il terzo è invece il più significativo. Delle prime due mogli non si sa nulla, tranne che da una di loro nasce Perilla, a sua volta scrittrice colta. Il terzo matrimonio avviene con Fabia, fedele consorte nella gioia e nel dolore, della quale il poeta, nelle sue opere, conserva un ricordo commosso. Gli affetti familiari non impediscono però che Ovidio si dedichi alla vita romana del tempo, mondana e salottiera. Lo scrittore ne diventa uno dei protagonisti, oltre che il 'poeta ufficiale'; comincia a scrivere le sue prime opere giovanili e, soltanto ventenne, il suo nome è già celebrato negli ambienti della mondanità. Ad aiutare il poeta contribuiscono la sua sensibilità, lo spirito aperto e la signorilità, che facilitano la sua presenza negli ambienti salottieri.

Ars Amandi

L'opera Ars Amandi è un poema didascalico o meglio un manuale, dove Ovidio insegna l'arte di amare esponendo in modo sistematico e organico sia l'arte della conquista, che il modo di mantenere quanto ci si è procurati.

Per gli uomini da dei suggerimenti su come attrarre le danne e ritiene che ciascuna di esse, anche la più bella del mondo, può essere conquistata, salvo sapersi regolare ed applicare le giuste strategie dell'Arte di Amare. Quindi gli uomini non devono mai supplicarle, non presentarsi troppo azzimato ma nemmeno trascurato, deve essere una bellezza naturale. La donna ama la conversazione, i complimenti, le lusinghe, i giuramenti(anche se falsi), le lacrime e i baci.

Ne dimenticate di far sempre il tifo per chi ella preferisce, non contradditela mai e siate puntuali agli appuntamenti, anche se lei per natura non lo è mai. Di ogni suo difetto fatene un pregio, se proprio non è possibile almeno non evidenziateli.

Questo significa che se la conquista è stata facile e la si vuol far durare l'amore per lungo tempo, bisogna seguire scrupolosamente certi insegnamenti.

Il profumo come strumento di seduzione

I FEROMONI


Gli ormoni sono molecole prodotte dal sistema endocrino che trasportano segnali all'interno di un organismo individuale, come messaggeri che comandano le funzioni biologiche del corpo.

Dal greco pherein, trasportare e hormon stimolare, gli feromoni sono molecole prodotte da diversi organi del corpo e vengono usate dagli animali per comunicare fra di loro. A questo scopo vengono espulse fuori del corpo in modo da potere essere recepite dagli altri individui.

Non sempre i feromoni di un animale sono rivolti a individui della stessa specie. In effetti la funzione di queste molecole non è esclusivamente sessuale e ci sono numerosi esempi dello stesso feromone usato da diverse specie, anche per esempio da insetti e da mammiferi.

La produzione dei feromoni ha un costo energetico molto basso ed è il primo sistema usato da organismi viventi per comunicare tra di loro, come il senso chimico è stato il primo da loro usato per percepire il mondo esterno. Lo scopo della produzione di feromoni è di fare pervenire un messaggio a lunga distanza dove i segnali visivi o auditivi non sono sufficienti, o per rinforzarli.

L'interesse dei feromoni per lo studioso non risiede tanto nella loro composizione chimica quanto nella risposta comportamentale che scatenano.

Possiamo identificare tre tipi di feromoni a seconda della loro funzione e due modi di azione con i quali provocano una risposta.

Sono tre le funzioni che i feromoni prodotti possono avere verso i loro destinatari, anche se a volte un feromone ha più di un effetto. La prima è la funzione di identificazione, la seconda di allarme e la terza sessuale.




Tre tipi di Feromoni

I feromoni "firme olfattive": gli animali territoriali come i felini, i cani o i castori li disperdono sul proprio territorio per rivendicarne il possesso.

I feromoni di allarme sono prodotti e diffusi nell'aria spesso insieme a segnali visivi ed acustici in caso di pericolo o di ferita.
3.) I feromoni sessuali hanno la funzione di favorire la riproduzione. Al momento dell'ovulazione la femmina produce un feromone che scatena nel maschio la produzione di sperma o il comportamento sessuale. Per molti mammiferi, se non per tutti, cavalli, ovini, cani e tanti altri, il segnale olfattivo della femmina è quello che scatena la passione del maschio.

I Feromoni sessuali

Una categoria di segnali odorosi prodotti dagli animali, umani compresi, ha una funzione sessuale. La produzione di questi feromoni s'iscrive nel contesto di un processo primordiale, la selezione sessuale.

La selezione sessuale ha vari aspetti, i principali sono la scelta del partner, la competizione tra individui dello stesso sesso per la conquista del partner e la competizione per arrivare per primo al partner potenziale. Tutti questi meccanismi possono essere influenzati o a volte interamente regolati dalla comunicazione feromonale.

Per il maschio e per la femmina, la produzione di feromoni sessuali hanno due funzioni diverse.

Per i maschi si tratta di comunicare con un "messaggio onesto" il suo proprio valore.

Per la femmina il ruolo del feromone è di comunicare la sua disponibilità all'accoppiamento.

E' quindi la femmina a sceglier il maschio fra i corteggiatori in funzione di criteri quali l'apparenza fisica, la voce e sicuramente anche il suo odore.

Nella natura, l'odore feromonale del maschio non solo lo identifica, ma rivela il suo valore intrinseco: la sua compatibilità genetica, il suo stato di salute, la sua dieta, il suo stato di maturità sessuale ed anche il suo statuto sociale all'interno del gruppo. Queste informazioni permetteranno alla femmina di scegliere il partner più appropriato fra i suoi corteggiatori.

Per molti vertebrati, la produzione di questi feromoni è direttamente legata al livello di ormoni androgeni presente nel sangue, come il testosterone, perché sono questi ormoni che stimolano le ghiandole produttrici dei feromoni.

L'intensità feromonale del maschio è anche un criterio di valutazione importante nella scelta del partner

Gli uomini non sono poi così lontani dalla loro natura animale come lo si ritiene ed il nostro naso non è per niente un organo atrofizzato ma invece condiziona molte delle nostre scelte e comportamenti a nostra insaputa. Abbiamo perso solamente la consapevolezza del nostro senso olfattivo. In quanto profumiere ho notato come le persone che gradiscono o hanno un avversione per un odore particolare lo riconosceranno anche in quantità molto piccole miscelato con molte altre essenze.

La mancanza di formazione educativa dell'olfatto a partire dall'infanzia non altera il nostro senso olfattivo ma ci fa mancare una parte essenziale di conoscenza alla quale solo questo organo può darci l'accesso. La recente scoperta dell'esistenza dei feromoni ci dimostra come il nostro naso effettivamente controlla molte delle nostre scelte e comportamenti, esattamente come lo fa per tutti gli animali.

Effetti dei feromoni

L'esperienza personale di ciascuno di noi è sufficiente per farci capire che gli odori sono importanti nelle scelte sessuali umane e negli scambi sociali. Le ricerche scientifiche cercano di capire in quali modo agiscono su di noi.

E' stato provato già nel 1971 che le donne che vivono in gruppo per diversi mesi, in certe circostanze, sincronizzano il ciclo mestruale sotto l'influenza di feromoni prodotti dalle ghiandole ascellari.
Un esperimento del 1986 fatto questa volta con secrezioni ascellare di maschi, deposte sul labbro superiore di donne, si dimostrò capace di regolare i cicli di quelle donne che lo avevano troppo lungo o troppo corto, per avvicinarlo ai 28 giorni normali.
Un esperimento del 1990 mostrò anche che ragazze esposte a contatti fisici con uomini parenti ritardavano la pubertà mentre l'esposizione fisica con uomini non imparentati (padrino per es.) aveva l'effetto opposto.
Questi ed altri sperimenti hanno dimostrato che gli odori prodotti da altre persone hanno degli effetti significativi sui processi neuro endocrini umani. Questi effetti sono chiamati "prime effect".

Tutte le secrezioni ghiandolari sono controllate dal sistema endocrino che è anch'esso affetto dagli odori, rispondendo quindi a certi odori ordinando la produzione di altri, dando luogo ad una conversazione olfattiva in un linguaggio archetipico. Ma questo "prime effect" degli odori non differisce dagli altri, che sono sempre basati sulla stimolazione della produzione di ormoni, che non sono altro in struttura che molecole aromatiche, che sono poi immessi nel flusso sanguino.

Da questa analisi capiamo quindi che anche il profumo-odore che una certa persona sprigiona può attrarre o respingere. Che il successo dei precedenti Don Giovanni sia dovuto proprio a quest'effetto?



Patrick Süskind:

Il Profumo


Il libro: Il Profumo sembra essere un vero e proprio elogio della grande forza attrattiva che hanno i feromoni tra gli uomini.

La storia narra di un bambino che nasce stranamente senza alcun profumo particolare, viene abbandonato ancora in face dalla madre e allevato amorevolmente da una balia.

Il piccolo senza profumo però spaventa e mette soggezione all'esperta donna che finisce con l'allontanarlo il prima possibile dalla sua casa.

Il giovane abbandonato dalla società cresce e scopre d'avere un naso particolarmente fino, un senso dell'olfatto sviluppatissimo, grazie a queste sue peculiarità riesce a riconoscere odori lievi anche a grandi distanze.

Attratto dai profumi e dalla loro preparazione, Granouille, così si chiama il ragazzo, dedica gran parte della sua adolescenza nella bottega di un noto profumiere che. Grazie all'aiuto del giovane, inventa fragranze nuove e richiestissime che fanno guadagnare al commerciante una fama mai raggiunta prima.

Il giovane però non è soddisfatto e dopo un periodo di fuga dalla civiltà, e di vita al pari di un eremita, decide di tornare tra la comunità per creare un profumo mai conosciuto: il profumo dell'innocenza e della bellezza incantevole delle giovinezza.











Granouille riesce nel suo intento uccidendo giovani fanciulle e rubando loro l'odore, solo a lui conosciuto, della prima pubertà. Il protagonista viene però catturato dalle autorità e condannato a morte.

Il giorno dell'esecuzione è atteso con trepidazione da tutta la comunità che vuole conoscere il volto del famigerato assassino delle povere vergini. Il ragazzo smonta tranquillo dalla carrozza e senza scomporsi versa a terra poche gocce del profumo da lui ricercato e finalmente ultimato. L'effetto è immediato, nella piazza la rabbia si trasforma in amore carnale e nemmeno le autorità ecclesiastiche sanno frenare i propri istinti. La storia si conclude con il giovane che riesce a scappare con il suo prezioso profumo.


L'autore, nel libro, sembra quasi voler portare all'eccesso gli effetti imprevedibili dei feromoni ipotizzando un effetto inimmaginabile, un effetto così incontrollabile che nemmeno i religiosi, dediti alla castità, sanno trattenere concedendosi ai bisogni della carne.

È così forte il potere dei feromoni?










I Buchi Neri

l'estremo dell'attrazione

In astrofisica si definisce buco nero un corpo celeste estremamente denso, dotato di un'attrazione gravitazionale talmente elevata da non permettere l'allontanamento di alcunché dalla propria superficie. Questa condizione si ottiene quando la velocità di fuga dalla sua superficie è superiore alla velocità della luce. Un corpo celeste con questa proprietà risulterebbe invisibile e la sua presenza potrebbe essere rilevata solo indirettamente, tramite gli effetti del suo intenso campo gravitazionale. Fino ad oggi sono state raccolte numerose osservazioni astrofisiche che possono essere interpretate (anche se non univocamente) come indicazioni dell'effettiva esistenza di buchi neri nell'Universo. Il termine 'buco nero' è dovuto al fisico John Archibald Wheeler (in precedenza si parlava di dark stars o black stars).

Formazione di un Buco Nero:

Verso il termine del proprio ciclo vitale, il nucleo di una stella si spegne, avendo trasformato tramite fusione nucleare tutto l'idrogeno in elio. La forza gravitazionale, che prima era in equilibrio con la pressione generata dalle reazioni di fusione nucleare, prevale e comprime la massa della stella verso il suo centro.

Quando la densità diventa sufficientemente elevata può innescarsi la fusione nucleare dell'elio, in seguito alla quale c'è la produzione di litio, azoto e altri elementi (fino all'ossigeno e al silicio). Durante questa fase la stella si espande e si contrae violentemente più volte, espellendo parte della propria massa. Le stelle più piccole si fermano ad un certo punto della catena e si spengono, raffreddandosi e contraendosi lentamente, attraversano lo stadio di nana bianca e nel corso di molti milioni di anni diventano una sorta di gigantesco pianeta. Se invece il nucleo della stella supera una massa critica, pari a 1,4 volte la massa solare, ad un certo punto ogni possibile combustione nucleare viene innescata e le reazioni nucleari non sono più in grado di opporsi al collasso gravitazionale. A questo punto la stella subisce una contrazione fortissima. La pressione di arresta bruscamente il processo di contrazione, ma in questo caso può provocare una gigantesca esplosione, detta esplosione di supernova di tipo II .

Durante l'esplosione la stella espelle gran parte della propria massa, che va a disperdersi nell'universo circostante; quello che rimane è un nucleo estremamente denso e massiccio. Se la sua massa è abbastanza piccola da permettere alla pressione di contrastare la forza di gravità si arriva ad una situazione di equilibrio: si forma una stella di neutroni.

Se la massa supera le tre masse solari  non c'è più niente che possa contrastare la forza gravitazionale; la pressione interna non viene più esercitata verso l'esterno, ma diventa essa stessa una sorgente del campo gravitazionale, rendendo così inevitabile il collasso infinito.

A questo punto la densità della stella morente, ormai diventata un buco nero, raggiunge velocemente valori tali da creare un campo gravitazionale talmente intenso da non permettere a nulla di sfuggire alla sua attrazione, neppure alla luce: si ha una curvatura infinita dello spaziotempo, che può far nascere dei cunicoli all'interno di buchi neri in rotazione. Alcuni scienziati hanno così ipotizzato che, almeno in linea teorica, è possibile viaggiare nel passato, visto che i cunicoli collegano due regioni diverse dello spaziotempo.

A causa delle loro caratteristiche, i buchi neri non possono essere 'visti' direttamente ma la loro presenza può essere ipotizzata a causa degli effetti di attrazione gravitazionale che esercitano nei confronti della materia vicina e della radiazione luminosa in transito nei paraggi o 'in caduta' sul buco.

CONCLUSIONE

Sembra quasi, in sintesi, che la l'arte della seduzione offra a tutti il proprio sapere, a chi più e a chi meno, ma una frase del seduttore Giovanni presente nel diario sembra quasi voler metter fine a tutte le nostre disquisizioni:

"Siamo tutti poveri di occasioni favorevoli che quando una si mostra conviene in verità approfittarne, visto che purtroppo non c'è nessuna arte nel sedurre una fanciulla, ma è solo questione di fortuna trovarne una degna d'esser sedotta."












Bibliografia:


Soeren Kierkegaard, Diario del seduttore, ed. Classici Bur, Milano 2004;

Patrick Süskind, Il Profumo, Longanesi & Co., Milano 2002;  

Gabriele D'Annunzio, Il piacere, Biblioteca Economica Newton, Roma 2008;

Ovidio, L'arte amatoria, Orsa Maggiore Editrice, Torriana 1993;





Sitografia :

www.gabrieledannunzio.it

www.wikipedia.it                 

www.studenti.it

www.scienzaita.it









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