Gandhi
Compiuti tredici anni, dopo due precedenti
fidanzamenti sfumati per la morte precoce delle fanciulle prescelte dai suoi
genitori, e da lui neppur conosciute, venne sposato ad una sua coetanea.
All'età di trentasette anni, d'accordo con la moglie, decise di prendere il
voto di castità, andando contro ai principi della sua religione. Ebbe un
periodo di crisi, in cui egli credette di esser ateo, che si risolse con una
confessione scritta al padre. Terminata la 'High school' andò al
college, dove seguì alcuni corsi, ma senza profitto. Così il 4 Settembre 1888
Gandhi si imbarcò a Bombay per raggiungere Londra, dove cerca di inserirsi
nella società, diventando un gentleman, purtroppo senza i risultati che si era
preposto. Perso l'interesse per la società londinese, egli si dedica alla
lettura di vari testi, anche di altre religioni, dai quali capisce che la
rinuncia è la forma più alta di religiosità che un uomo possa esprimere. I tre
anni trascorsi a Londra da Gandhi furono per lui di lenta ed inconscia maturazione.
Ottenuta l'abilitazione alla professione legale, scopo della sua vita a Londra,
nel 1891 ritorna in India. A Bombay lo attendono cattive nuove, la madre è
morta da qualche mese, e la professione che lui esercita non rende abbastanza
per sdebitarsi con i fratelli che avevano sostenuto le spese per i suoi studi.
Spinto dalle suddette ragioni, decise di partire per il Sud Africa per sbrigare
un complicato affare legale per conto di una casa di commercio indiana, in modo
da estinguere una buona parte del debito contratto con i fratelli. Arrivato in
Sud Africa ebbe subito le prime esperienze personali, sul treno che doveva
portarlo a destinazione, benché munito di biglietto, venne allontanato dallo
compartimento di prima classe perché riservato ai bianchi. A Johannesburg per
colpa della sua razza non trova albergo. Queste umiliazioni da lui subite non
sono dirette soltanto a lui ma a tutta la sua razza. Spinto da un forte
orgoglio convoca una riunione con la colonia indiana d'Africa, dove per far sì
che tale gente venga accettata dalla collettività, esorta i commercianti ad
essere il più onesti possibile, ad avere più cura della pulizia personale e a
dimenticare le differenze di casta. Si offre per impartire lezioni di inglese
gratuitamente, in modo da istruire la gente che non lo sapesse, fonte di
imbrogli e vari raggiri. Successivamente prende contatto con le autorità
ferroviarie con le quali raggiunge un patto per cui gli indiani, ben vestiti ed
ordinati, potranno usufruire del servizio ferroviario di prima o seconda
classe. Dopo un anno di permanenza in Sud Africa, ed ormai risolta la questione
legale per cui vi si era recato egli decide di reimbarcarsi per tornare in
India, ma la gente che aveva conosciuto lo esorta a restare ancora per almeno
un mese in modo da far da guida per gli analfabeti di colore; egli accetta pur
non sapendo che quel mese diventeranno poi vent'anni.
Nel maggio 1894 fonda il 'Natal indian
congress' una associazione per la difesa degli interessi indiani
nell'unione sudafricana. Nel 1896 torna in India per cercare appoggi alle sue
teorie. Al suo ritorno in Sudafrica viene aggredito e malmenato e sfugge a
stento al linciaggio. Durante la guerra boera organizza un corpo volontario per
assistere i feriti; finita la guerra scoppia a Johannesburg una epidemia di
peste ed egli si prodiga per assistere i colpiti, esponendo con gioia la vita
per i suoi persecutori. Nel 1904 sull'esempio di Tolstoi fonda a Phoenix, nei
pressi di Durban, una colonia agricola, dove vi trasferisce la tipografia del
giornale 'Indian Opinion' fondato sempre nello stesso anno, in essa
Gandhi riserva per sé i lavori più umili e faticosi. In questa colonia egli
divide il terreno in appezzamenti di poco più di un ettaro, e vi insedia i suoi
compagni di lotta; la regola della comunità è che ognuno deve guadagnarsi la
vita con il lavoro dei campi. Durante la guerra degli zulù, scoppiata in quel
periodo, e dove Gandhi si presenta con un corpo di ambulanza volontario che
cura, e soccorre bianchi e neri, compie su di sé esperimenti di una pratica che
diverrà poi familiare e cara: il digiuno, come mezzo di purificazione e di
autodominio. Comincia da qui la satyagraha, ovvero la forza della verità, che
diverrà l'arma dei deboli; basato su idee che Gandhi enunciò in un solenne comizio
tenuto il 1° Settembre 1906. Nell'agosto dello stesso anno il governo obbligò
tutti gli asiatici a munirsi di scheda di identità, a fornire le impronte
digitali e a sottostare ad altre umilianti misure di polizia che li ponevano a
livello di comuni criminali. Gandhi consigliò ai satyagrahi di rifiutare di
farsi schedare, se multati, non dovevano pagare l'ammenda, se processati
dovevano deliberatamente dichiarare di aver violato le leggi ed andare in
carcere senza opporre resistenza. Facendo così in breve le prigioni del
Transvaal furono piene. Nel 1907 fu arrestato anche Gandhi, che ricevette
l'intimazione di lasciare il paese entro 48 ore; avendo disobbedito fu
processato e chiese al giudice di accusarlo in modo tale da avere una pena
superiore ai suoi compagni. Nel 1914 finalmente il satyagraha prevalse sulla
forza delle armi e delle leggi. Gandhi poté ritornare finalmente nella sua
patria che ormai gli era divenuta straniera; ma prima volle trascorrere qualche
settimana in Inghilterra la quale aveva appena dichiarato guerra alla Germania.
Anche qui Gandhi non perde l'occasione per mettere in pratica le sue teorie, ed
organizza subito un corpo di volontari indiani residenti in Inghilterra per
curare gli inglesi feriti. La fatica ed il freddo lo
fanno ammalare di pleurite così, avendo bisogno di un clima caldo come quello
dell'India per curarsi, il 9 gennaio 1915 Gandhi sbarca a Bombay. Anche qui le
occasioni per manifestare le idee della non violenza e della disobbedienza
civile non mancarono affatto, infatti il 30 marzo 1919 ha inizio, a Delhi, la
prima grande campagna di satyaghara su scala nazionale per protestare contro le
misure restrittive che gli inglesi imponevano sulla libertà personale degli
indiani, e che intendevano mantenere anche dopo la guerra. Gli aderenti furono
invitati a firmare una formale dichiarazione redatta dallo stesso Gandhi, in
cui si impegnavano a 'disobbedire' nel caso in cui queste leggi
venissero applicate. Poichè Gandhi proclamò il satyagraha un processo di auto
purificazione sacra si decise di sospendere il lavoro in tutta l'India per un
giorno dedicando tale giornata al digiuno e alla preghiera.
Tale processo non ottenne i risultati che ci
si aspettava, anzi ebbero l'effetto contrario, così con un atto di grande
coraggio il 18 aprile, Gandhi, non curante delle proteste degli estremisti,
ordina la sospensione del movimento. Successivamente Gandhi assume la direzione
di un settimanale in lingua inglese 'YOUNG INDIA' e di un mensile per
diffondere le sue idee. Nel novembre 1921 Gandhi viene condannato a trascorrere
2 anni di carcere per avere ripreso i moti della non violenza contro il governo
inglese. Quando venne rilasciato la situazione politica era profondamente
mutata, e il movimento di non collaborazione aveva perduto ogni vigore. Gandhi
propose una nuova campagna di disobbedienza civile basata sulla legge del
monopolio del sale che incideva negativamente soprattutto sui poveri. La
mattina del 12 marzo 1930 seguito da degli studenti si diresse, a piedi, verso
la costa per fabbricare qualche grammo di sale in spregio al monopolio. Per
ogni villaggio in cui egli passava si aggiungeva sempre più gente, per lo più
contadini. Gandhi fu arrestato e la direzione della campagna fu assunta dalla
moglie, ma venne arrestata anch'essa; succedettero a quest'ultima molti altri
capi ma vennero tutti arrestati ed in poco tempo le prigioni furono di nuovo
piene. Il 25 gennaio 1931 Gandhi ed altri membri dell'esecutivo del congresso
vennero liberati senza condizioni; e al termine di una serie di colloqui tra il
Viceré e Gandhi, nel febbraio-marzo 1931 fu raggiunto un accordo definito
'patto Irwin-Gandhi' per cui il Governo britannico modificava le
leggi sul monopolio del sale, liberava i detenuti politici e revocava le
ordinanze speciali ed i procedimenti pendenti ed il Congresso in cambio
accettava di partecipare alla Conferenza della 'Tavola Rotonda',
nella quale fu raggiunto un vago accordo sulle linee generali della nuova costituzione.
Con l'approssimarsi del secondo conflitto mondiale Gandhi riprese i contatti
con il movimento indipendentista, per dichiarare così allo scoppio della guerra
l'India come paese che condannava il nazismo e il fascismo e come paese che non
si sarebbe mai alleato ad una guerra mirante alla difesa dello status quo,
avrebbe collaborato alla difesa della democrazia se questa sarebbe stata
applicata anche all'India. Nell'agosto 1940 il governo Churchill, dopo il
crollo della Francia oppose la richiesta di un trasferimento immediato dei
poteri ad un governo provvisorio indiano, dopo ciò non avendo ottenuto ciò che
voleva Gandhi riprese la disobbedienza civile. Questa situazione era molto
delicata per il governo britannico che non poteva affrontare anche il problema
dell'India visto che la maggior parte delle forze erano impegnate nel conflitto
mondiale. La svolta decisiva si ebbe nel 1945 quando i mussulmani esposero le
loro tesi nelle quali essi auspicavano la creazione di uno stato mussulmano
separato, formato con le province in maggioranza mussulmane.