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Che cosa e' l' Islam?




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Che cosa e' l' Islam?


La risposta migliore a questa domanda e', senza dubbio, quella che trova le sue parole nel sublime Corano. Infatti, nel subline Corano sono contenuti gli insegnamenti di Dio. Noi chiameremo, d'ora in avanti, Iddio con il nome coranico di Allah, gloria a lui l' altissimo. Insegna Allah, gloria a lui l' altissimo, nel sublime Corano: 'In verita, la religione presso Allah e' l'islam' . In un altro passo del sublime Corano Allah, gloria a lui l' altissimo, ammonisce: 'E chi preferisce una religione diversa dall'Islam, non se la vedra' accolta e nella vita futura egli sara' nel novero dei perdenti'.

Quindi, poiche' Allah, gloria a lui l' altissimo, e' verita' e l'insegnamento di Allah, gloria a lui l' altissimo, e' verita',solamente l'Islam, tra le diverse religioni praticate dagli uomini, e'la vera religione divina. L'islam e' la vera religione divina, poiche' i suoi insegnamenti e i suoi comandamenti sono stati dati a tutti gli uomini da Allah(Iddio), gloria a lui l' altissimo,nel sublime Corano ,che fu rivelato per mezzo del profeta Muhammad l'Apostolo di Allah. Nel sublime Corano Allah, gloria a lui l' altissimo, ordina:'Obbedite ad Allah ed obbedite all'Apostolo e a coloro che di voi dete ngono l'autorita' islamica',Nel Corano Allah, gloria a lui l' altissimo, avverte: 'chi obbedisce all'Apostolo, obbedisce ad Allah', 'C'e' per voi nell'Apostolo un modello esemplare'. Con queste sue parola Allah, gloria a lui l' altissimo, sottolinea un'importantissima verita': gli insegnamenti, i precitti e gli esempi di vita dell'Apostolo(il profeta Muhammad) hanno valore di regole di condotta. Possiamo,quindi, afferm are che l'islam e' il codice di vita, che si fonda sul sublime Corano e sulla nobile Sunna del profeta muhammad . La parola Sunna significa 'pratica di vita' e nella pratica di vita del Profeta ci sono gli esempi da imitare e i modelli di comportamento da mettere in atto, per chi voglia vivere l'Islam.

L'identita' islamica la si realizza solo ed esclusivamente attraverso la pratica del sublime Corano e della Sunna del Profeta Muhammad . Il nome di colui che possiede l'identita' islamica e' quello di muslim(Musulmano). Musulmano e', quindi, solo ed esclusivamente colui che ha fede nel credo islamico e pratica l'Islam, che si fonda su cinque pilastri.

Commettono, conseguentemente, un grave errore tutti coloro che legano l'appartenenza all' Islam a un'area geografica, a una nazionalita', a un passaporto, piuttosto che all'obbedienza ad Allah, gloria a lui l' altissimo, che ha il suo momento interiore nell'iman (il credo islamico) e il suo momento comportamentale nell'Islam (la pratica di vita che si fonda sul sublime Corano e sulla nobile Sunna).


L'Islam e' il Codice di vita, che ha come sue fonti il Sublime Corano, l' insegnamento del Profeta e la Sua Nobile Sunna(pratica esemplare della vita). Il codice di vita islamico si fonda su cinque regole essenziali. Sono i cinque pilastri dell' Islam. In una tradizione raccolta dall' Imam Al-Bukhari e dall' Imam Muslim, i due luminari nel firmamento della Scienza del Hadith, si narra che il Profeta Muhammad disse : 'Si fonda l' Islam sopra cinque [pilastri] :


La testimonianza di fede


La professione di fede islamica e' il primo pilastro dell' Islam. In lingua araba il nome del primo pilastro dell'islam e' sciahada e, letteralmente, la parola araba sciahada significa 'tstimonianza'. Infatti, la professione di fede islamica consiste nel rendere testimonianza che non c'e' divinita' tranne Allah e che Muhammed e' l'apostolo di Allah.

La professione di fede e' il punto di arrivo di una presa di coscienza, che si esprime nella dichiarazione testimoniale; e', altresi' il punto di una linea di condotta coerente alla testimonianza resa verbalmente. La coerenza comportamentale alla dichiarazione testimoniale si esprime nella pratica scrupolosa dell' Islam.

La coerenza alla dichiarazione testimoniale che 'non c'e' divinita', tranne Allah.' si esprime nella pratica in forma esclusiva del Sublime Corano; infatti non c'e' spazio nella vita del musulmano per altre fonti di regole di condotta: l'unica fonte di norme di comportamento accettata e' il Sublime Libro di Allah. La coerenza alla dichiarazione testimoniale che 'Muhammad e' l'apostolo di Allah.' si esprime nella pratica in forma esclusiva degli insegnamenti orali del Profeta

e della Sua Nobile Sunna; infatti non c'e' spazio nella vita del musulmano per altre fonti di regole di condotta. L'unico maestro di vita, di cui viene accettato l'insegnamento e preso a modello l'esempio, e' il profeta Muhammad .

Il comportamento da tenere in un caso non espressamente regolato o previsto dal Sublime Corano e dalla Nobile Sunna e' regolato con una norma ricavata dall' interpretazione del Sublime Corano e lla Nobile Sunna secondo i criteri interpretativi indicati dal Sublime Corano e dal Profeta.


L' esecuzione della adorazione


L' esecuzione dell' adorazione (quotidiana) e' il secondo pilastro dell' Islam. L' esecuzione dell' adorazione quotidiana e' la colonna vertebrale dell' Islam e la sua fondamentale importanaza e' definita con estrema chiarezza in un insegnamento del Profeta . Disse, infatti: 'Nel giorno della resurrezione la prima voce che sara' esaminata nel conto del servo e' l' adorazione. Se il risultato dell' esame sara' stato positivo, anche tutto il resto sara' approvato. Ma se il risultato dell' esame sra' stato negativo, allora anche tutto il resto sara' riprovato!'

Il dovere dell' adorazione quotidiana deve essere adempiuto in ben definiti archi di tempo nel giorno. Dice Allah, gloria a Lui l' altissimo, nel Sublime Corano: 'In verita', l' adorazione quotidiana e' per i credenti un dovere da adempiere in tempi prescritti.' Nelle ventiquattro ore del giorno le adorazioni prescritte sono cinque. I tempi nei quali ciascuna dev' essere eseguita sono legati al moto apparente del sole ed alla luce solare.

La prima adorazione quotidiana e' quella dell' alba salatu-l-fagr; il suo tempo inizia al primo albeggiare del sole e termina poco prima della levata del sole.

La seconda adorazione quotidiana e' quella del mezzogiorno salatu-z-zuhr; il suo tempo inizia dal momento in cui il sole incomincia la sua declinazione dallo zenit verso occidente e termina nel momento in cui l' ombra gettata da un corpo e' uguale all' altezza del corpo che la proietta.

La terza adorazione quotidiana e' quella del pomeriggio salatu-l-'asr;il suo tempo inizia quando termina il tempo della preghiera del mezzogiorno e termina poco prima del tramonto del sole.

La quarta adorazione quotidiana e' quella del tramonto salatu-l-maghrib; il suo tempo inizia quando il sole e' calato sotto l' orizzonte e ha termine quando tutta la luce solare e' scomparsa dal cielo.

La quinta adorazione quotidiana e' quella del calar delle tenebre salatu-l-'iscia; il suo tempo ha inizio al calar delle tenebre e finisce alla meta' della notte.


Il pagamento dell' imposta coranica


La Zakah e' il terzo pilastro dell'islam. Dice Allah, sia gloria a lui l'altissimo, nel Sublime e Sapiente Corano: 'Eseguite l'adorazione rituale quotidiana, pagate l'imposta coranica ed obbedite all' apostolo , puo' darsi che vi venga usata misericordia.' 'Annuncia a coloro che accumulano l'oro e l'argento, invece di spendere queste loro ricchezze per la causa di Allah, che li attende un castigo doloroso.' 'I proventi dell'imposta coranica devono essere utilizzati a beneficio: dei poveri dei bisognosi degli esattori [incaricati della raccolta dell'imposta] per coloro i cui cuori sono stati conciliati (all' Islam) per la liberazione dei prigionieri per i debitori inadempienti [per motivi che non dipendono da loro fatto e colpa] per la causa di Allah per la viandante. [Il versamento dell'imposta coranica per i fini sopra indicati] E' un dovere imposto da Allah ed Allah e' l'onnisciente il Sapiente.' 'Preleva dalle loro sostanze l'imposta coranica. Li renderai puri e mondi. Benedicili.' 'Abbiate fede in Allah e nel suo Apostolo! Spendete - prelevando da cio' che Allah vi ha elargito - per il trionfo della Sua Causa! Coloro che tra voi avranno creduto ed avranno speso per la Causa di Allah riceveranno una grande ricompensa.' 'E non pensino coloro i quali tesaurizzano i benefici elargiti dalla provvidenza divina che sia per loro un bene quel che fanno! Anzi e' per loro un male. Quello che avranno accumulato in questa vita sara' il loro abominio nel giorno della resurrezione. Allah e' l'erede dei cieli e della terra e ben informato Egli e' di quello che andate facendo.'

Il profeta Muhammad disse: 'Allah ha reso obbligatorio a tutti i musulmani con capacita' contributiva di pagare un'imposta, perche' con i proventi di essa si provveda alla pubblica assistenza. Allah sara' molto severo nel giudicare e nel punire coloro che si sottraggono a quest'obbligo. Sono debitori dell'imposta coranica (Zakah) tutti i musulmani (maschi e femmine) liberi sani e adulti.' Il profeta disse ancora: 'Se possiedi 200 dracme - su cui e' trascorso un anno - devi pagare l'imposta coranica nella misura di cinque dracme. Sei esente dall'imposto coranica se non possiedi 20 dinari, ma se possiedi 20 dinari - e su di essi e' trascorso un anno - devi pagare un'imposta coranica di mezzo dinaro.'

Il debito d'imposta (coranica) viene in essere dal possesso di 200 dracme oppure 20 dinari, che sono il minimo imponibile. Il minimo imponibile si chiama Nisab. Il dinaro ha il valore di grammi 4,8 di oro (il peso di una 'unita' di misura del peso' detta Mithqal). Il Nisab dell'oro e' pari al valore di 96 grammi di oro. Infatti, moltiplicando 4,8 (il peso in oro d' un dinaro) per 20 (il numero dei dinari di cui e' necessario il possesso per il minimo imponibile), si ottiene il peso di 96 grammi d' oro. L' imposta coranica di un mezzo dinaro equivale a 2,4 grammi d' oro e 2,4 e' esattamente il 2,50% di 96.

I beni soggetti ad imposta coranica sono: l' oro, l' argento, la mercanzia e i gioielli, nel caso di tesaurizzazione. Sono soggetti ad imposta coranica, ma in misura diversa dal 2,50% : i prodotti agricoli, le miniere, il tesoro ed il bestiame. Per i prodotti agricoli e' dovuto, a titolo d' imposta coranica, il decimo del valore, se la coltura non richiede spese di irrigazione, mentre e' di un ventesimo, se richiede spese di irrigazione. Per le miniere e' dovuta un' imposta pari ad un quinto del valore, solo se viene scoperta in un terreno sottoposto alla decima. Per il tesoro nascosto sotto terra e' dovuta una imposta pari al 10% del valore, tranne che si tratti di pietre preziose. Per il bestiame e' stata elaborata dalla giurisprudenza islamica una tabella dettagliata di quanto dovuto in natura dai propetari di mandrie e di greggi, in rapporto alle specie di bestiame ed al numero dei capi. Sono esenti dall' imposta le mandrie di meno di sei cammelli e di trentuno bovini e i greggi di pecore e di capre con meno di quarantuno capi.


Il digiuno del mese di Ramadan


Il digiuno di Ramadan e' il quarto pilastro dell'Islam. Il mese di Ramadan e' il nono dell'anno egiriano e l'anno egiriano e' lunare. L'anno lunare e' di 354 giorni e sull'anno solare, che e' fisso, l'anno lunare si sposta in avanti di 11 giorni all'anno. Il digiuno di Ramadan consiste nel non assumere ne' cibo ne' bevanda, nel non fumare, nel non avere rapporti coniugali, nel non ingerire nessun tipo di sostanze (anche medicinali) per via orale e nel non introdurre nel corpo, per qualsiasi altra via (iniezioni, via rettale) sostanze o medicinali, nell'arco diurno, che inizia all'alba e termina al tramonto, per tutti i giorni del mese di Ramadan. All'osservanza dell'obbligo del digiuno sono tenuti tutti i musulmani puberi, maschi e femmine, capaci di intendere e volere.

Il digiuno si incomincia circa un quarto d'ora prima dell'inzio del tempo dell'adorazione rituale dell'alba (salatu-l-fagr) e deve essere preceduto dall'intenzione di digiunare per tutto il giorno entrante. Il tramonto del sole segna la fine del digiuno e cessa, quindi, il dovere dell'astinenza. L'astinenza viene rotta, ad imitazione del Profeta Muhammad , mangiando o uno o tre datteri e, in mancanza di datteri, bevendo dell'acqua. In tutte le notti del mese di Ramadan, il Profeta Muhammad era solito fare, dopo l'adorazione rituale del calar delle tenebre (salatu-l-'iscia), una particolare adorazione, consistente in una serie costituita da un minimo di otto ad un massimo di venti rak'at. All'avvicinarsi dell'alba il Profeta faceva una piccola colazione, detta suhur, con dei datteri e, prendendo come modello il Profeta , i musulmani fanno anch'essi suhur, prima di affrontare una giornata di astinenza.

Quando spunta la luna nuova del decimo mese dell'anno lunare, il mese di Sciauual, ha termine il mese di Ramadan e con esso finisce il digiuno. Il primo giorno di Sciauual e' la prima delle due solennita' festive dell'Islam: idu-l-fitr (la ricorrenza della rottura). Nel primo mattino si celebra l'adorazione congregazionale della solennita' festiva della rottura del digiuno di Ramadan, che si svolge all'aperto ed a cui tutti i musulmani che vivono in una localita' sono tenuti a partecipare. Prima dell'inizio dell'adorazione congregazionale ogni musulmano e' tenuto a versare alla cassa della comunita' una somma di denaro: zakatu-l-fitr.

Dice Allah, sia gloria a Lui l'altissimo, nel Sublime Corano: 'O voi che credete, vi e' stato prescritto il digiuno, come fu prescritto a coloro che v'hanno preceduto, affinche siate timorati.''E' il mese di Ramadan, nel quale venne fatto scendere il Corano, codice di vita per gli uomini, esposizione chiara delle direttive, criterio per distinguere il bene dal male. Chi di voi veda [l'inizio di] il mese, digiuni!'

In questo mese santo, in cui avvenne la prima rivelazione del Sublime Corano (nella 'Notte del Destino'), tutte le opere buone compiute dal musulmano hanno presso Allah un pregio di gran lunga superiore alle stesse opere compiute negli altri mesi dell'anno. Ramadan e' il mese dello sforzo per arricchire la spiritualita', per accrescere la fede, per approffondire la scienza religiosa, per aumentare il timore di Dio, per migliorare la condotta morale e dar maggiore vigore alla pratica dell'Islam, per intensificare la diffusione della Parola di Allah ed affermarNe il primato su qualsiasi parola dell'uomo. Ramadan e' il mese del colloquio con se' medesimo dell'io, e' il mese dei bilanci e dei programmi, e' il mese del rafforzamento dei propositi di camminare sulla diritta via, nella salvifica luce del Sublime e Sapiente Corano e dell'Insegnamento del Profeta Muhammad .


Il pellegrinaggio alla Nobile Casa, obbligatorio per chi puo' farlo.


Il Pellegrinaggio e' un complesso di riti, che si svolge ogni anno nel territorio sacro della Mecca, al quale ogni musulmano, quando ne abbia le possibilita', e' tenuto a partecipare, almeno una volta nella vita. Dice Allah, sia gloria a Lui l'altissimo, nel Sublime Corano: 'Il pellegrinaggio alla Casa per amore di Allah e' un dovere di ogni uomo che ne abbia possibilita'.''Eseguite il hagg [pellegrinaggio maggiore] e la 'umrah [pellegrinaggio minore] per amore di Allah.' L'istituzione del Pellegrinaggio alla Nobile Ka'bah risale al tempo di Abramo. Fu infatti il Profeta Ibrahim (Abramo), su lui la pace, con l'aiuto del figlio Isma'il (Ismaele), su lui la pace, a costruire la Nobile Ka'bah. Questo e' testimoniato da Allah, sia gloria a Lui l'altissimo, nel Sublime Corano. Dice Allah, sia gloria a Lui l'altissimo: 'E quando Ibrahim con Isma'il ebbero gettato le fondamenta della Casa, dissero: O signor nostro, accetta da noi (quest'opera). Tu sei Colui che ascolta e che sa! O Signore, fa' di noi due musulmani e della nostra discendenza fa' che siano tutti musulmani! Insegnaci i santi riti e rivolgiti benigno verso di noi. Tu sei Colui che Benigno si volge verso i suoi servi, il Sommamente Misericordioso!'

I riti del Pellegrinaggio sono:

La circumambulazione della Nobile Ka'bah

La preghiera alla stazione di Abramo

La corsa tra la montagna di Safa e quella di Marwa

La sosta nella piana di 'Arafah

La lapidazione di Satana

Il sacrificio della vittima consacrata

Il Pellegrinaggio e' una grande adunanza dei Musulmani provenienti da tutte le parti del mondo e simboleggia l'unita' della comunita' islamica e del genere umano. Il Pellegrinaggio si esegue negli ultimi tre mesi dell'anno lunare ed i riti fondamentali si svolgono nei giorni 9 (la sosta in 'Arafah) e 10 (il giorno del sacrificio) dell'ultimo mese dell'anno lunare. Quello di cui abbiamo parlato e' il 'grande Pellegrinaggio', ma c'e' anche un 'piccolo pellegrinaggio', chiamato al-'umrah (Non obbligatorio), che puo' essere eseguito in qualsiasi periodo dell'anno e, quando viene eseguito nel mese di Ramadan, ha un valore religioso equivalente a quello del grande Pellegrinaggio; consiste in una circumambulazione della Nobile Ka'bah e in una corsa tra Safa e Marwa.



I Cinque pilastri dell' Islam sono gli atti di culto fondamentali della religiosita' musulmana. Essi sono la struttura portante del codice di comportamento prescritto all' uomo da Allah, gloria a Lui l' altissimo. Le norme con cui questi atti di culto fondamentali vennero istituiti e le direttive generali per la loro esecuzione si trovano nel Sublime Corano, mentre le regole dettagliate per la loro attuazione pratica si trovano nell' Insegnamento orale del Profeta Muhammad e nella Sua Nobile Sunna.


*Il calcolo del nisab in Italia

In Italia il calcolo del nisab si effettua moltiplicando per 96 la quotazione dell' oro alla Borsa dei valori di Milano, nel giorno in cui spira l' anno da quando il cespite tassabile e' entrato nel patrimonio. Cio' perche' e' il valore dell' oro a costituire la base di valutazione per stabilire l' assoggettabilita' all' imposta di un cespite patrimoniale. Se uno dei cespiti patrimoniali ha il valore superiore al nisab, il propetario e' tenuto al pagamento del 2,50% del valore di esso a titolo di imposta coranica.



Normalmente una linea di condotta e' l' espressione nel mondo dei comportamenti della coerenza ad un credo. Il credo consiste in sei articoli di fede. Ce l' ha insegnato il Profeta Muhammad in che cosa consiste il credo islamico. Egli ha detto : 'Il Credo Islamico consiste nel fatto che tu abbia fede in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri, nei Suoi Apostoli, nella vita futura e che tu creda che il bene e il male provengono da un decreto divino.'

Questo e' l' insegmamento del Profeta Muhammad sul credo islamico. E l' informazione veritiera su ciascuno dei sei articoli si trova solo ed esclusivamente nel sublime Corano e negli ammaestramenti dottrinali del Profeta nell' esercizio del Suo magistero. Ne consegue che noi possiamo apprendere e conoscere la verita' su Allah, gli Angeli, i Libri, gli Apostoli, la vita futura e il decreto divino solo ed esclusivamente dal sublime Corano e dalla nobile Sunna, con l' esclusione di qualsiasi altra forma.

Credere in Allah

Credere negli Angeli

Credere nei Libri

Credere negli Inviati

Credere nella vita futura

Credere che tanto il bene quanto il male abbiano come causa il decreto di Allah


La Famiglia


La famiglia e' il nucleo fondamentale della comunita' islamica e si basa sul matrimonio, che e' un contratto stipulato secondo il Libro di Allah e la Sunna dell'Apostolo di Allah.

I due contraenti devono essere maggiorenni e capici e lo scambio delle dichiarazioni contrattuali deve avvenire alla presenza di due testimoni. Elemento essenziale del contratto, per la sua validita', e' il consenso del padre (o di chi ne fa le veci) della sposa al matrimonio. Altro elemento essenziale per la validita' del matrimonio e' la stipulazione di un 'un dono sponsale', la parola araba e' al-mahr, di cui il marito deve versare un acconto all'atto del matrimonio.

La donna musulmana sposa soltanto un uomo musulmano, mentre l'uomo musulmano puo' sposare una donna della gente del Libro (cristiana o giudea). E' una regola posta a tutela della dignita' della donna musulmana.

La famiglia e' essenzialmente monogamica, ma in particolari circostanze e subordinatamente al rispetto di precise condizioni, e' presente nell'ordinamento islamico l'istituto della poligamia, in virtu' del quale l'uomo musulmano puo' avere fino ad un massimo di quattro mogli.

Nell'ordine islamico la famiglia e' il luogo di trasmissione della vita e della religione ed in essa c'e' una divisione dei ruoli ben precisa tra il marito e la moglie. La moglie ha un ruolo normalmente riproduttivo e domestico, mentre il marito ha un ruolo alimentare e pubblico, essendo la sua funzione essenziale, quella di provvedere al mantenimento della moglie e dei figli. Ambedue i coniugi sono sullo stesso piano di valore umano e di dignita', poiche' il ruolo di ciascuno e' complementare a quello dell'altro. Il marito e' il capo-famiglia ed esercita la patria potesta' sulla moglie e sui figli; questa struttura e' finalizzata al buon funzionamento della famiglia; infatti, dalle famiglie che funzionano bene escono individui equilibrati, che danno vita ad una societa' sana ed equilibrata.

Se la famiglia non 'funziona' e' apprestato il rimedio del divorzio, che, benche' lecito, e' la situazione piu' odiosa ad Allah. Il divorzio puo' avvenire per iniziativa del marito e per iniziativa della moglie, quando vengono in essere situazioni che rendono islamicamente invivibile il rapporto coniugale e sono pregiudizievoli per la crescita psico-emotiva dei figli. La legge islamica fissa i casi e le modalita' di scioglimento del vincolo matrimoniale e ne condiziona l'attuazione all'esecuzione di un tentativo di conciliazione tra i coniugi, ordinato da Allah nel Corano.


La Cerimonia della Nascita


Quando la famiglia musulmana e' allietata dalla nascita di un figlio viene fatta una cerimonia, che consiste nel fare, a bassa voce, all'orecchio destro del neonato la prima 'chiamata alla preghiera' (al-azan) e all'orecchio sinistro la seconda 'chiamata alla preghiera' (iqamah). Dopo questo rituale viene messa in bocca al neonato qualche goccia di succo di dattero, secondo una tradizione profetica; poi viene dato il nome. Al settimo giorno, i capelli del neonato vengono tagliati e l'equivalente in argento del peso viene distribuito ai poveri.

Viene, inoltre, eseguito un sacrificio; per un maschio si sacrificano due capre e per la femmina una. Un terzo della carne viene distribuito ai poveri, un terzo ai vicinato e un terzo e' consumato dalla famiglia.


La moschea e' un edificio in cui si svolgomo le pratiche religiose dell'Islam e specialmente la preghiera congregazionale. Fu lo stesso Profeta Muhammad a fondare la prima moschea a Medina. Dalla sua primitiva forma, quella di ampio cortile recinto, con piccole costruzioni in legno addossate al muro, di cui quelle poste verso La Mecca destinate al culto e le altre ad abitazione, ben presto la moschea, oltre che ad essere sede di attivita' religiosa, diventa anche centro della vita sociale, politica e militare della comunita' musulmana.

Nei primi tempi dell'espansione islamica, la pianta schematica di una moschea consta di un grande cortile di forma rettangolare, in cui, al centro, sorge una fontana, destinata alle abluzioni dei fedeli. Intorno al cortile corre un porticato semplice o multiplo, coperto con un tetto o con una caratteristica serie di cupolette. Sul lato del rettangolo perpendicolare alla direzione in cui si trova La Mecca c'e' una nicchia, chiamata in arabo 'al-mihrab', che indica la direzione della preghiera. Alla destra della 'nicchia direzionale', molto rialzato dal pavimento, c'e' un elemento di arredo della moschea, chiamato 'al-minbar' e costituito da una scala che porta ad un podio con sedile, da cui il predicatore della preghiera congregazionale del venerdi fa la predica ai fedeli (la predica si chiama 'al-khutbah'). Ogni moschea, poi, ha uno o piu' minareti. In tempi successivi la moschea si caratterizza in forma di grande sala delle preghiere, ricoperta a tetto, a volta, a cupola e, qualche volta, il muro esterno di recinzione e' fortificato per la difesa dei fedeli, in caso di attacchi nemici.

Intorno all'anno 1000 dell'e.v. gli architetti musulmani introdussero la costruzione in mattoni. Le prime moschee edificate con il mattone vennero realizzate in oriente, dove fu usato l'arco a sesto acuto ed in un secondo momento si comincio' a costruire in occidente, dove divennero caratteristici l'arco a pieno centro e quello a ferro di cavallo. Dopo il 1000, nell'era dominata dai Turchi, la moschea incomincia ad essere progettata e realizzata come edificio a composizione, culminante in una grande cupola, costruita sopra la sala centrale piramidale.

Verso la fine del 1400, dopo la liberazione di Costantinopoli dalle ormai fatiscenti strutture dell'impero bizantino, e nei secoli successivi gli architetti accentuarono nella moschea la sua composizione planimetrica e lo schema volumetrico piramidale, dato dallo sviluppo degli arconi, delle volte a semi-bacino e dalla cupola centrale. L'edifico, nel suo complesso architettonico, assume una forza ed una compattezza, mai raggiunte fino ad allora e che culminano, verso la fine del XVI sec. nella Moschea di Solimano il Magnifico a Istanbul e nella Moschea di Selim ad Adrianopoli. Le costruzioni piu' recenti ricalcano, piu' o meno, gli schemi tradizionali.


Il Minareto


La parola italiana 'minareto' deriva dall'arabo 'al-manarah', cioe' una torre portante una luce, cioe' un faro. La caratteristica torre della moschea, avente presso la sommita' una terrazza sporgente, da cui il muezzin invita i fedeli alla preghiera, si chiama 'al-ma'zanah', cioe' il luogo da cui viene fatta 'al-anzana' (la chiamata alla preghiera) da 'al-mu'azzin' (il convocatore alla preghiera).Nella lingua italiana e' la parola minareto che indica la torre della chiamata alla preghiera. I Minareti furono introdotti nel VII sec. nella forma a base quadrata, tipo che, poi, ebbe diffusione anche nel Magreb e nell'Andalus. Al centro della terrazza finale si ergeva un'altra piccola torre, anch'essa a pianta quadrata con una copertura a forma di piramide o a cupola semisferica.

Il minareto a pianta ottagonale prevalse, in principio, nelle regioni iraniche; fra il 1100 e il 1200 fa la sua comparsa il minareto cilindrico a pianta circolare, esile e snello, che porta presso la sommita' una piattaforma, pure essa circolare e sporgente a sbalzo, sormontata da un altro piccolo cilindro, coperto con una cupola semisferica o con la caratteristica 'cupola a bulbo'. Nell'impero ottomano il minareto cilindrico acquista snellezza e lievita con terminazioni appuntite a cono. Interessanti sono i due esemplari di torri-minareto con scala a spirale esterna, delle quali la piu' imponente si trova a Samarra in Iraq e l'altra nella moschea di Ibn Tulun al Cairo.

Il minareto, di solito e' unito a coppie, ma , sovente, nelle moschee se ne hanno piu' di due. La posizione primitiva nelle moschee era sull'asse della navata e sul lato del cortile opposto a quello in cui era ricavato il 'mihrab'; in seguito vennero posti sugli angoli del cortile (e allora furono in numero di tre o quattro), oppure ai lati del portale (minareti a coppia) per accentuarne la posizione e la monumentalita'.


Il Sublime Corano


Il Sublime Corano e' Guida dei timorati e divino Codice di vita per gli uomini. Dice, infatti, Allah, sia gloria a Lui l'altissimo, nella seconda ayah (unita' di rivelazione coranica) della sura della Vacca : 'Quella scrittura, senza dubbio, e' guida dei timorati' e, sempre nella sura della Vacca nell'ayah 185 : 'Il Corano, Guida per gli uomini e chiarimento della guida e discriminatorio'.

Le parole del Sublime Corano furono rivelate al Profeta Muhammad per ministerio dell'Angelo Gibril, sopre lui la pace, da parte di Allah, sia gloria a Lui l'altissimo. Il Sublime Corano non venne rivelato in una unica soluzione, ma venne rivelato a brani, nell' arco di tempo della durata del magistero apostolico-profetico del Messaggero di Allah , una durata di circa ventitre' anni.

In ordine cronologico le ayat della prima rivelazione coranica furono fatte scendere nella 'notte del Destino', una delle notti dei giorni dispari dell'ultima decade del mese di Ramadan, tredici anni, circa, prima dell'Egira (609), in una grotta del monte Hira, alla Mecca. Nel Sublime Corano dice Allah, sia gloria a Lui l'altissimo : 'In verita', Noi lo abbiamo fatto scendere nella notte del Destino.' (Corano 97/1), 'Il mese di Ramadan, nel quale e' stato fatto scendere il Corano' (Corano 2/185).

La rivelazione coranica ha termine poco prima della dipartita del Profeta , avvenuta nell'anno 10 dell'Egira (632 e.v.) con la Sura del Soccorso costituita da tre ayat : 'Quando giungono il soccorso di Allah e la vittoria e quando vedi entrare gli uomini in massa nella Religione di Allah, glorifica il tuo Signore e chiedi a Lui perdono. In verita', Egli e' Colui che facilmente perdona.' (Corano 110).

La lingua coranica e' l'arabo parlato dagli appartenenti alla Tribu' di Mudar, una Tribu' araba del Higiaz, di cui i Quraisc, gli abitanti della Mecca, erano un ramo. E' lingua araba chiara, come attesta Allah, sia gloria a Lui l'Altissimo, quando dice : 'Questa e' una lingua araba chiara.' (Corano 16/103), 'Una recitazione in lingua araba senza giri di parole affinche siano timorati.' (Corano 39/28).

L'Egira costituisce il punto divisorio tra il periodo meccano ed il periodo medinese del magistero apostolico-profetico del Messaggero di Allah . Durante il periodo meccano vennero rivelate ottantasei sure, mentre nel periodo medinese furono rivelate ventotto sure. In alcune sure rivelate nel periodo meccano, che per questo vengono chiamate 'le sure meccane', si trovano delle ayat rivelate nel periodo medinese; mentre in alcune sure del periodo medinese, che per questo motivo vengono dette 'le sure medinesi', si trovano delle ayat rivelate nel periodo meccano.

Il corano e' costituito da 114 Sure (Capitoli) e 6249 ayat. La successione 'coranica' delle sure non rispecchia l'ordine cronologico delle Rivelazioni.

Quando, a seguito della predicazione muhammadica, si fu costituito il primo nucleo di discepoli, tra i quali c'era qualcuno che sapeva scrivere, le ayat che il Profeta teneva a memoria vennero messe per iscritto, oltre che essere memorizzate. Si formo' cosi' un primo testo coranico scritto, a salvaguardia della memoria. Formato in questo modo il primo testo scritto, come sussidio della memoria, tutte le rivelazioni successive vennero posizionate per ordine di Allah, sia gloria a Lui l'Altissimo, nei punti indicati del testo gia' esistente, dal Profeta .

Dopo la morte del Profeta (632 e.v.) e durante il Califfato di Abu Bakr (632-634 e.v.), i materiali su cui erano state registrate 'le rivelazioni coraniche', furono affidati a Zayd ben Thabit, il Capo-scrivano del Profeta , affinche' trasferisse in un libro, nell'ordine dato alle diverse rivelazioni dallo stesso Profeta , tutti i brani del testo coranico. Il testo redatto da Zayd ben Thabit fu trovato conforme alla 'rivelazione coranica' uscita dalle labbra del Profeta e, percio', venne approvato alla'unanimita'. Il volume, dopo l'approvazione della sua onformita' all'originale coranico dettato dal Profeta venne dato in custodia alla Madre dei Credenti, Hafsa, figlia di 'Umar ibn al Khattab.

Durante il Califfato di 'Uthman ben Affan (644/656) si rivelo' che, nelle aree periferiche dell'impero islamico, circolavano testi deformati, contenenti inesattezze grafiche tali da stravolgere i significati. Non appena di cio' giunse notizia al Califfo , consultati i compagni superstiti del Profeta , costitui un Comitato di quattro membri, dai quali furono redatte alcune copie autentiche, conformi all'originale del Corano custodito dalla Madre dei Credenti Hafsa. Le copie utentiche

vennero inviate ai capoluoghi delle provincie del Califfato, affinche' di esse venissero fatte copie autentiche, certificate conformi all'originale custodito nel Palazzo del governo, da dare in cambio dei 'testi coranici' privi di garanzia della loro conformita' alla rivelazione originaria, in sostituzione, a fronte della consegna di essi da parte dei loro possessori. Il testo coranico satampato oggigiorno e' identico alla versione autorizzata dal Califfo 'Uthman e dai Compagni del Profeta , ad eccezione dell'aggiunta dei puntini diacritici e delle vocali brevi, introdotte successivamente nel testo per facilitarne la lettura da parte di musulmani non-arabofoni. Esso non ha subito manipolazioni di nessun genere e, dopo quindici secoli, e' vera la Parola di Allah, sia gloria a Lui l'Altissimo : 'Certamente Noi abbiamo mandato dall'alto il Ricordo e Noi certamente ne siamo i custodi.' (Corano XV/9), 'Una recitazione in lingua araba senza giri di parole affinche siano timorati.' (Corano 39/28).

Il testo del Sublime Corano e' una 'comunicazione' di Dio (Allah), gloria a Lui l'Altissimo, all'uomo. Il veicolo di questa 'comunicazione' e' la lingua araba ed i suoi contenuti sono sintetizzati con molta chiarezza nell'insegnamento del Profeta Muhammad : 'Il Libro di Allah contiene notizie di cio' che avvenne prima di voi e di cio' che avverra' dopo di voi. Contiene, altresi, il giudizio di cio' che accade in mezzo a voi. Allah mandera' in perdizione l'arrogante che l' abbandona e colui che cerca altrove la sua guida sara' fuorviato da Allah. Esso e' la fune di salvezza lanciata da Allah, e' il sapiente ricordo , e' la diritta via. Esso ha il potere di impedire alle passioni di fuorviare l'uomo ed alle lingue di dire falsita' ! Coloro che sanno non riescono mai a aziarsene e la ricorsivita' della sua recitazione non produce tedio. I Ginn, quando lo udirino, non solo non si allontanarono, ma dissero : 'Abbiamo udito una recitazione meravigliosa che guida alla verita' ed abbiamo avuto fede in essa'. Colui che parla con le sue parole dice la verita' ; colui che in base ad esso prende le sue decisioni, decide con giustizia; colui che agisce in base ad esso sara' ricompensato e chi ad esso invita e' stato guidato su una retta via.'


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