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ALCOOL E TABAGISMO
Secondo le più recenti ed accreditate indagini statistiche, l'alcool uccide più dell'eroina considerato che l'etilismo (abuso di alcool) non solo provoca patologie mortali come cirrosi epatica, tumori, tubercolosi all'apparato respiratorio, ma anche lesioni del sistema nervoso periferico senza contare molte malattie mentali e gravi disturbi del comportamento che possono condurre al suicidio o all'omicidio.
Inoltre, la maggior parte degli incidenti che succedono nei fine settimana e che mettono in pericolo molte vite, sono provocati da persone che guidano in stato di ebbrezza.
Certamente, non si può parlare di alcoolismo in presenza di un individuo che abusa occasionalmente di bevande alcoliche, ma quando il ricorso all'alcol diventa abituale ed associato a situazioni di stress psicoemotivo che la persona non riesce a fronteggiare, avvalendosi delle sue risorse psicologiche, si parla di vera e propria dipendenza dall'alcol.
Purtroppo, l'etilismo ha avuto e continua a trovare ampia diffusione tra tutte le classi sociali, tra tutti i sessi, ed addirittura in alcune culture regionali s'incoraggia a fare abuso di alcol anche fra i giovanissimi.
Con l'espansione di questo fenomeno, le associazioni che hanno iniziato ad occuparsi intensamente del problema, sia dal punto di vista medico che psicosociologico, si sono moltiplicate.
Però la loro influenza è ridotta, sia perché il trattamento disintossicante richiede tempi lunghi, sia perché il fenomeno è sottovalutato dall'opinione pubblica e dagli stessi etilisti, che ritengono di poter smettere in qualsiasi momento, mentre la spirale del vizio li avviluppa e li stritola privandoli della volontà, del libero arbitrio, della dignità stessa di essere umani. Spesso vengono segnalati dei casi in cui l'alcolizzato, privato di qualsiasi bevanda, ripiega sul dopobarba, contenente alcol!
Altro problema sociale è l'abuso di tabacco, chiamato anche tabagismo. Si inizia da ragazzi per gioco, per sentirsi più "grandi", più rispettati, e si finisce con il fumare "come turchi", con il serio rischio di essere colpiti da almeno cinque tumori, come il carcinoma del polmone, sezna contare malattie dell'apparato digerente, cardiovascolare, visivo, ed altri malanni legati alla sostanze cancerogene inspirate.
Significativo è il fatto che le donne fumatrici, in preoccupante aumento, durante la gravidanza corrono seri rischi per il nascituro oltre che per loro stesse, mettendo al mondo un neonato con un peso corporeo inferiore alla norma, non di rado prematuro.
Anche nel caso del tabagismo intervengono cause di ordine psicologico o particolari stress psicoemotivi protratti nel tempo.
Il fenomeno diventa preoccupante quando a questo si associa l'etilismo: alcol e fumo diventano una miscela esplosiva che, col tempo, debilita le capacità fisiche e psichiche della persona.
Anche il fumo passivo, cioè quello inspirato involontariamente da non fumatori, risulta molto dannoso, tant'è vero che in tutti i Paesi più progrediti, Italia compresa, è vietato fumare in luoghi pubblici e chiusi.
Intervenire preventivamente per impedire o attenuare la diffusione dell'alcolismo e del tabagismo è un'impresa titanica se solo si considera l'enorme influenza pubblicitaria esercitata in forme più o meno occulte dai mass media, anche in presenza di espliciti divieti.
Ad esempio, il pacchetto di sigarette o la bottiglia di liquore ostentati con sicurezza dall'eroe di turno di uno sceneggiato televisivo durante una normale conversazione, rappresentano per l'ignaro spettatore un richiamo irresistibile. E che dire del fatto che, la maggior parte delle volte, è proprio lo Stato a detenere il monopolio della produzione di sigarette?
Gli enormi profitti che si celano dietro la commercializzazione degli alcolici e delle sigarette che sono gestiti da potenti compagnie internazionali, sembrano indurre ad un sostanziale pessimismo anche se sistematiche ed intelligenti campagne pubblicitarie dissuasive, suffragate da seri riscontri medico-scientifici, possono dare buoni risultati, come del resto è già avvenuto.
L'importante comunque è comprendere che un bicchierino di alcol ogni tanto, o poche sigarette, non rappresentano né un pericolo né un vizio; ciò che è dannoso, come in tutte le cose, sono i continui abusi che innescano una spirale dalla quale è poi molto difficile liberarsi.
La scuola dal canto suo, è chiamata ad una fondamentale opera di sensibilizzazione e di educazione preventiva, oggi agevolata nel nostro Paese dalla possibilità di attuare mirati progetti pedagogici di educazione alla salute.
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