|
Appunti universita |
|
Visite: 1303 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Analisi della temporalità heideggeriana da parte di un filosofo del diritto: Bruno RomanoAnalisi della temporalità heideggeriana da parte di un filosofo del diritto: Bruno La moka italianaLa moka italiana La moka è la caffettiera più usata in Italia. Essa L'islamL'ISLAM Introduzione Quasi tutte le religioni del mondo |
IL GENERE DELLA FAVOLA (dal III millennio a.C. ad oggi)
Favola: narrazione in prosa o in versi di carattere morale in cui parlano e operano animali o esseri immaginari, ridicolizzando i vizi umani e lasciando insegnamenti (la morale).
In pochi versi o in una breve prosa, per lo più sotto veste di animali o personificando cose inanimate, si pungono i vizi degli uomini.
La favola ha radici molto antiche in Egitto e Mesopotamia, dove gli animali che agivano come uomini erano di casa.
Dalla Mesopotamia arrivano le favole più antiche che mai siano state rinvenute: le rappresentazioni di animali, con sembianze umane, che compiono azioni come offrire sacrifici agli dei, risalgono addirittura alla metà del III millennio a.C.
Inoltre ci sono giunte anche prove scritte di favole più antiche che quelle scritte da Esopo (considerato l'inventore della favola) sempre provenienti dalla Mesopotamia come "la contesa tra aquila e serpente" inserita nel poema di Etana, dove i protagonisti parlano proprio come uomini e lo spietato cattivo (l'aquila) alla fine avrà la peggio.
Questo poema continua con rapporti tra uomo e animale ma per rimanere in tema di bestie dobbiamo rifarci alle Tenzoni, vere e proprie discussioni tra animali in cui ognuno dei contendenti cerca di stabilire la propria superiorità, ma a volte sono litigi tra oggetti o uomini; da qui, secondo alcuni studiosi, si giungerà alla lotta tra Caino e Abele e più tardi ai duelli dei film western.
Tra queste tenzoni ne abbiamo una del XXI secolo a.C., scritta in sumero, che aveva come tema la discussione tra il bue e il cavallo per sapere chi dei due fosse più importante; molti ci vedono un primo abbozzo di riflessione su guerra (cavallo) e pace (il bue).
Ma abbiamo vivaci rappresentazioni di animali che compiono azioni umane anche dall'Egitto, in frammenti di papiro chiamati "satirici" e risalenti all'epoca ramesside come ad esempio quello del leone che gioca a scacchi con la gazzella, sua preda tradizionale; il gatto che porta al pascolo gli uccelli, il gatto che porta offerte al topo o la fortezza dei gatti assediata dall'esercito dei topi con un re-topo al comando delle truppe. Potremmo anche ricavarne una morale: oppressi e vittime sono al livello dei loro oppressori se non più forti, quindi bisogna prestare attenzione a trattarli male.
Ma ci sono pervenute anche favole scritte come "la favola del leone e del topo": il leone non mangia il topolino suo prigioniero e questi dopo gli salva addirittura la vita, quando il potente animale cade in una trappola, liberandolo dalle corde del cacciatore. Sembra di ricavare anche da qui lo stesso insegnamento: i piccoli sono utili e possono fare cose che ai potenti non riescono.
Risale all'antica Grecia il nome di Esopo che avrebbe il merito di essere l'inventore della favola come genere a sé nel VI sec. a.C., i suoi componimenti hanno la caratteristica di essere semplici e brevi, hanno in gran parte animali come protagonisti, ognuno con la sua caratteristica: leone prepotente, volpe astuta .ecc
I temi dell'autore greco sono ripresi in seguito dal latino Fedro ( I sec. d.C.) che dichiara apertamente nel primo dei cinque libri in cui sono ripartite le sue opere: "Esopo è l'autore di questo materiale, che io ho abbellito con i versi", ma non si tratta di un semplice abbellimento, poiché Fedro non si limita solo a portare dalla prosa al verso gli scritti del greco ma fa delle aggiunte rendendo le favole intrise di un'amarezza che Esopo non aveva.
Anche La Fontaine (XVII secolo) riprende gli stessi temi con profonda conoscenza dell'animo umano e grande grazia nel suo libro Favole, ma con estrema vivacità utilizzando gli effetti psicologici e pittoreschi dell'osservazione, versi irregolari e limpidezza espressiva. La sua opera sarà una delle più raffinate espressioni della poesia francese.
I fumetti e i cartoni animati contemporanei sono parenti delle favole di Esopo, Fedro e La Fontane dato che utilizzano lo stesso meccanismo, tralasciando la morale che renderebbe il tutto troppo noioso.
Infatti Topolino, Pippo, Paperino, Ciccio e Nonna Papera non sono forse animali con determinate caratteristiche umane?
L'astuzia, l'insicurezza, l'impulsività, la pigrizia e la saggezza. Nei cartoni animati ci sono anche i cattivi come Gambadilegno, la Banda Bassotti che regolarmente sono sconfitti. In questo senso c'è una morale semplificata.
Molti altri cartoni animati o fumetti utilizzano questa antica formula per tenerci compagnia e farci sorridere: troviamo anche pupazzi parlanti e peluche per far giocare i bambini. Le favole sono vecchissime e al contempo senza età.
Appunti su: |
|
Appunti Ingegneria tecnico | |
Tesine Economia | |