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Martha Graham (Allegheny, 11 maggio 1894 - New York, 1s aprile 1991) è stata una danzatrice e coreografa statunitense.
Da molti è considerata la più grande danzatrice statunitense del XX secolo, nonché la 'madre' della danza moderna. Sostenitrice del 'movimento' come massima forma di espressione, con le forme angolari che riusciva ad assumere col suo minuto ma vibrante corpo sapeva comunicare le più profonde emozioni dell'animo umano.
Il padre era un medico psichiatra. La sua famiglia, piuttosto agiata, nel 1908 si trasferì da Allegheny - piccolo centro nei pressi di Pittsburgh (Pennsylvania) - a Santa Barbara, in California.
Nel 1911, dopo aver assistito ad una rappresentazione teatrale di Ruth St. Denis, Martha decise di scegliere la danza come professione. Ella avvertì che quel momento avrebbe segnato il suo futuro, come ebbe modo di raccontare in seguito.
Dal 1913 al 1920 studiò danza e teatro; nel 1916 entrò nella Denishawn, la scuola di Ruth St. Denis e Ted Shawn e danzò in alcune coreografie importanti, come Xochtil (1920) di Ted Shawn. In questo periodo incontrò il compositore Louis Horst.
Nel 1923 insieme ad Horst lasciò la Denishawn School e tornò nell'est, a Rochester, New York, dove insegnò alla 'Eastman School of Rochester'. Debuttò a New York il 18 aprile 1926 con svariate coreografie di propria creazione, su composizioni di Alexander Scriabin, Claude Debussy, Erik Satie, Maurice Ravel, e Louis Horst.
Nel 1927 aprì la Martha Graham School of Contemporary Dance. Dapprima molte sue coreografie erano legate a tematiche sociali (Immigrant, Revolt) o di ispirazione orientale. Fu nel 1929, con la composizione Heretic, che si manifestò la sua originale concezione della danza, frutto di una straordinaria maturazione artistica.
Gli anni trenta furono contraddistinti da una grande spinta creativa durante la quale creò Lamentation, Chronicle, Deep Song, Primitive Mysteries e Frenetic Rhythms. Nel 1939 vennero accettati nella sua compagnia (che fino a quel momento era stata tutta femminile) Merce Cunningham e Erik Hawkins.
Negli anni quaranta la compagnia andò in tournée negli Stati Uniti e Cuba. Creò El Penitente e Letter to the World e nel 1944 creò uno dei suoi pezzi più famosi, Appalachian Spring, la sua prima collaborazione con Isamu Noguchi. Altri balletti creati in questo periodo abbondarono in temi mitologici: Cave of the Heart (Medea), Errand into the Maze (Minotauro), Night Journey (Edipo e Giocasta). Nel 1948 sposò Erik Hawkins.
Intorno agli anni settanta, all'età di settantasei anni, danzò per l'ultima volta. La decisione di abbandonare il palcoscenico le causò, negli anni successivi, un periodo di notevole depressione.
Nel 1976 ha ricevuto la prestigiosa onorificenza statunitense, la Medaglia presidenziale della libertà (with Distinction), dal Presidente Gerald Ford. È stata la prima danzatrice a ricevere questo riconoscimento. La moglie del Presidente, Betty Ford, prima del matrimonio aveva fatto parte della compagnia di danza della Graham[1].
Nel 1984 ricevette la Légion d'Honneur dal governo francese; venne celebrata con un gran galá al Lincoln Center a New York.
La portata innovativa delle opere della Graham determina la nascita di un vero e proprio vocabolario coreografico, la cosiddetta 'tecnica Graham', che a partire dal 1927 viene insegnata presso Graham School of Contemporary Dance, ma che si trasforma nel tempo in un metodo rivoluzionario appreso in tutto il mondo. La base del metodo è costituita dalla libertà dalle cinque posizioni e dai passi stabiliti del balletto classico, dalle sue scarpette a punta e dai tutù: su questo presupposto si innesta un approccio gestuale fatto di principi semplici e dinamici ('contraction and release', 'fall and recovery'), attraverso cui si delinea una danza costruita sull'equilibrio di forze libere ma complementari, in cui sono inoltre banditi musiche e scene ottocentesche per far largo alla modernità.
Le novità introdotte dalla Graham hanno inevitabilmente anche una necessità 'politica' e vanno legate all'impegno sociale che la coreografa ha sempre dimostrato di voler perseguire nella sua carriera: basti pensare al femminismo in Heretic (1929, sua prima coreografia di gruppo), Letter to the World (1940, ispirato alla vita della poetessa Emily Dickinson) e Deaths and Entrances (1943), oppure al nazionalismo di Frontier (1935) e Appalachian Spring (1944, su musica di Aaron Copland), fino all'antimilitarismo di Chronicle (1936).
Martha Graham è considerata la 'madre' della danza moderna americana soprattutto perché ha creato la prima vera e propria tecnica della 'nuova' danza. La tecnica Graham si basa sul principale atto fisiologico dell'essere umano: la respirazione, ed è incentrata sulla zona del bacino, perché è lì che ha origine la vita. Il suo principio conduttore è quello dell'alternarsi di contraction e release.
- Contraction sta per "contrazione": durante la fase di espirazione la colonna vertebrale si curva aiutata da una spinta dei muscoli dorsali verso terra e dei muscoli addominali in dietro verso la spina dorsale e in alto verso il diaframma.
- Release sta per "rilascio" (non per "rilassamento"!): nella successiva fase di inspirazione una spinta che parte sempre dal bacino si trasmette lungo tutta la spina dorsale, così la schiena si estende e il corpo raggiunge il punto di massima tensione verso l'alto.
La dinamica prodotta nella spina dorsale dal movimento contraction-release è assimilabile a quello dell'arco e della freccia (si ha 'contraction' quando si posiziona la freccia e l'arco è ricurvo, si ha 'release' allo scoccare della freccia, quando l'arco si allunga producendo la dinamica del lancio di questa nello spazio). Dunque ogni momento di estensione del corpo è generato dal precedente momento di raccoglimento dell'energia al centro del bacino, così come ogni fase di inspirazione è generata dalla precedente fase di espirazione. Quindi il ciclico ripetersi dello svuotamento dei polmoni al fine di poter essere riempiti di nuova aria corrisponde al ciclo dell'energia che si concentra nel punto centrale del corpo (zona di origine della vita), per potersi poi espandere fino alle zone periferiche.
Molti importanti danzatori hanno lavorato nella compagnia di Martha Graham, tra essi: Bessie Schonberg, Evelyn Sabin, Martha Hill, Gertrude Shurr, Anna Sokolow, Nelle Fisher, Dorothy Bird, Bonnie Bird, Sophie Maslow, May O'Donnell, Jane Dudley, Anita Alvarez, Pearl Lang, Yuriko, Ethel Butler, Ethel Winter, Jean Erdman, Patricia Birch, Nina Fonaroff, Matt Turney, Mary Hinkson, Erik Hawkins, Merce Cunningham, David Campbell, John Butler, Robert Cohan, Stuart Hodes, Glen Tetley, Bertram Ross, Paul Taylor, Mark Ryder, William Carter.[2]
Nel 1935 incontra la fotografa americana Barbara Morgan che per alcuni anni documenta il lavoro della compagnia di ballo di Martha Graham e di altri quali Merce Cunningham, Doris Humphrey e José Limón. Dal 1935 al 1945 Barbara Morgan catturò le metamorfosi del corpo di Martha Graham: una danza rituale, illustrativa che dà ai sentimenti un'espressione fisica.[3] Realizza una meravigliosa opera fotografica intitolata Sixteen Dances in Photographs (1941), nella quale sono documentate le più famose coreografie di Graham, tra cui la celeberrima opera Letter to the World, recentemente riproposta in una grande mostra a Venezia presso la Ikona Gallery (2006).
Yousuf Karsh, fotografo armeno naturalizzato canadese, nella sua fotografia di ritratti incluse anche la grande ballerina, nella quale - a ben vedere - riconosceva 'the essence of the extraordinary person'.[4] Nel 1948 ritrasse Martha Graham, in uno scatto che è diventato iconico per l'immagine della grande coreografa americana, così come fu per gli altri personaggi fotografati per la rivista Life: Winston Churchill, Georgia O'Keeffe, W. Somerset Maugham, Ernest Hemingway, Charles de Gaulle, Albert Einstein, Robert Borden, Yuri Gagarin, John F. Kennedy, Martin Luther King, Marshall McLuhan.
Note
^ (EN) https://www.medaloffreedom.com/MarthaGraham.htm
^ Agnes de Mille, Martha: The Life and Work of Martha Graham. New York, Random House, (1991). ISBN 0-394-55643-7
^ 'Con la sua arte Barbara Morgan rivela il paesaggio interiore che costituisce l'universo del ballerino' [Martha Graham].
^ In Search of Greatness: Reflections of Yousuf Karsh, autobiografia, 1962.
Bibliografia
Old.sipario.it
Leonetta Bentivoglio, La danza contemporanea, Milano, Longanesi, 1985. ISBN 88-304-0568-X
Agnes de Mille, Martha: The Life and Work of Martha Graham, New York, Random House, 1991. ISBN 0-394-55643-7.
Martha Graham, Memoria di sangue. Un'autobiografia, Milano, Garzanti, 1992 (titolo originale: Blood Memory).
Barbara Morgan, Martha Graham: Sixteen Dances in Photographs.
Susanne Franco, Martha Graham, Palermo, L'Epos, 2003. ISBN 88-8302-208-4.
Appunti su: riassunto di heretic di martha graham, https:wwwappuntimaniacomuniversitamusicamartha-graham35php, |
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