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VIBRIONI
Bacilli
GRAM -
Curvatura lungo l'asse > , assume una forma a "C" o a virgola ",".
Mobili, presenza di 1 flagello ad un polo della cellula
Asporigeni
Non capsulati
Aerobi-anaerobi facoltativi
Crescono bene nei comuni terreni di coltura, prediligono quelli a pH alcalino
Fermentano alcuni zuccheri con produzione di acidi (non di gas), producono indolo
La > parte sono saprofiti, si trovano negli strati superficiali del suolo o come parassiti commensali di alcuni animali.
I vibrioni che interessano la patologia umana sono rappresentati dalla specie:
VIBRIO CHOLERAE
VIBRIO PARAHAEMOLYTICUS → agente eziologico di forme diarroiche conseguenti all'ingestione di molluschi o crostacei consumati crudi
VIBRIO ALGINOLYTICUS e V. VULNIFICUS → raramente possono infettare ferite cutanee o provocare manifestazioni setticemiche in soggetti immunodepressi.
Comprende una notevole varietà di gruppi sierologici, definiti in base alle caratteristiche antigeniche dell'"antigene O".
Tutti gli stipiti sierologici di V. cholerae, sono produttori di enterotossina, le epidemie e le pandemie sono state sostenute solamente da stipiti appartenenti al sierogruppo O1, i quali a loro volta sono suddivisi in base a altri antigeni (proteici) in 3 tipi sierologici:
Inaba;
Ogawa;
Hikojima
Questi 3 sierotipi, possono presentare caratteristiche biologiche diverse, xciò si sono individuati 2 biotipi: 1. Vibrio cholerae O1 → biotipo classico; sostiene il colera e ha
avuto la sua principale zona endemica
nelle aree intorno al delta del fiume Gange
e in India, da qui si è diffuso lungo gli
itinerari seguiti dai pellegrini;
Vibrio El Tor → isolato nella penisola di Sinai nel 1905
Gli stipiti di V. cholerae appartenenti agli altri sierogruppi "O" da (O2 a O138) → sono stati isolati da casi sporadici di diarrea o da infezioni intestinali (raramente).
Colera :
è un'enterite caratterizzata dalla emissione di grandissime quantità di feci acquose, di aspetto opalescente "acque di riso"; possono ammontare ad alcuni litri al giorno (fino a 10-14 litri) con un contenuto di potassio molto elevato. L'abbondante perdita di acqua provoca, una rapida disidratazione, seguita da acidosi, emoconcentrazione, squilibrio elettrolitico ( < quantità di potassio) → può seguire shock empodinamico e morte anche nel giro di ore o gg.
L'enterite colerica → fa seguito alla ingestione di cibo o bevande (acqua) contaminate da materiale fecale di malati o convalescenti (che eliminano i vibrioni nelle feci fino a 3-4 settimane dopo la guarigione clinica). La diffusione del colera è favorita dal fatto che i vibrioni pur essendo facilmente uccisi dai disinfettanti, riescono a sopravvivere x molto tempo in materiali ad elevato tenore di umidità e nelle acque superficiali.
L'unica sorgente di infezione è l'uomo infetto.
si moltiplicano nell'intestino, alla superficie della mucosa, aderendo alle cellule dell'epitelio senza penetrarvi, e non causano alterazioni istopatologiche.
I virioni eliminano alcuni esoenzimi: - neuraminidasi
- emolisina (il biotipo El Tor).
L'azione patogena è riconducibile alla produzione di una esotossina enterotossica. Questa tossina appartiene al gruppo di tossine insieme alla tossina termolabile (LT) di E.coli enterotossigeni e alla tossina pertossica, le quali agiscono modificando il contenuto cellulare di cAMP, a seguito della loro azione catalitica ADP-ribosilante. Le tossine si legano agli enterociti attraverso l'interazione del componente B con gangliosidi (GM1); L'interazione con la superficie cellulare è seguita dalla traslocazione della componente A (formata da 2 peptidi A1 e A2 tenuti insieme da ponti di solfuro). Il bersaglio della componente A1 è rappresentato da una proteina trimerica di membrana proteina G (GTP-binding) che regola positivamente l'attività dell'adenilato ciclasi. A seguito dell'interazione della tossina con la proteina G, si ha una stimolazione continua dell'adenilato ciclasi e un'aumentata concentrazione di cAMP nel citosol degli enterociti, che provoca una rapida eliminazione nel lume intestinale di una serie di elettroliti,e conseguentemente di una notevole quantità di acqua, che finisce con il superare la capacità di riassorbimento del colon -> risultato profusa diarrea (con shock ipovolemico, acidosi,.)
La produzione di enterotossina può essere messa in evidenza in vivo: isolando mediante legatura, tratti di anse intestino tenue di animali (coniglio) inoculando poi la tossina nel lume. La presenza della tossina si evidenzia con una distensione del tratto di ansa isolato x l'accumulo di grandi quantità di liquido.
Le enteriti da vibrioni del biotipo El Tor sono meno gravi di quelle sostenute da vibrioni classici, ma i convalescenti possono rimanere a lungo eliminatori di vibrioni, facilitando la diffusione dell'infezione.
I vibrioni hanno scarsa tendenza alla diffusione oltre la mucosa e la ricerca si esegue sul materiale fecale. Xciò nelle zone endemiche il reperto microscopico di numerosi vibrioni in preparati microscopici del materiale fecale eliminato con le scariche diarroiche è indicativo x una diagnosi di colera.
La certezza diagnostica: isolamento colturale e identificazione sierologica. Il materiale fecale viene incubato x 10-18h in una soluzione di peptoni a pH alcalino e poi si procede alla semina su piastre di agar, Terreno di Monsur: addizionato di taurocolato sodico (inibire Gram + e E.coli), di bicarbonato (avere un pH alcalino), tellurito di potassio (inibisce altri Gram - ).
Le colonie sono esaminate microscopicamente e identificate biochimicamente ( catalasi +, ossidasi +, producono indolo e riducono nitrati, fermentano il saccaroso e mannite con produzione di acidi e nn di gas). I vibrioni El Tor sono anche emolitici.
Non è possibile ricorrere alla diagnosi sierologica a causa della brevità de periodo di incubazione.
I vibrioni colerici sono sensibili a molti antibiotici: tetracicline, cloramfenicolo, streptomicina. V. cholerae è poco virulento e l'infezione tende a esaurirsi spontaneamente. È importante ai fini terapeutici il mantenimento dell'equilibrio idrico ed elettrolitico dell'organismo.
I vaccini anti-colerici oggi in uso sono allestiti con sospensioni di vibrioni colerici uccisi di sierotipi Inaba e Ogawa, appartenenti sia al biotipo classico che a quello El Tor e vengono somministrati x via sottocutanea in 2 dosi a distanza di 7 gg l'una dall'altra. Questi vaccini hanno poca efficacia. La migliore protezione è il controllo dell'infezione colerica, evitando l'uso di cibi e acqua contaminate.
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