ODONTOIATRIA PREVENTIVA
Cominciamo a vedere le problematiche relative
alle condizioni di dentature permanenti. In questo periodo vanno considerate
tutte quelle problematiche relative alla nascita dei denti del giudizio che cmq continueranno fino a 20
25 anni. Un elemento importante sullo sviluppo della dentatura che poi da anche
ragione della morfologia dei denti è che
quando l'occlusione è completa dall' inizio alla fine dello sviluppo vediamo
che la lunghezza dell'arcata superiore ed inferiore è uguale, però dobbiamo
ricordare che la relazione di classe prima cioè il rapporto tra il canino e il molare era condizionato
dalla dimensione dell' incisivo centrale superiore di circa 1 volta e mezzo
quello dell' incisivo inferiore quindi automaticamente i denti superiori
saranno spostati (possiamo dire cosi) di mezzo dente rispetto quelli inferiori,
e questo ci permette di non avere un rapporto cuspide a cuspide. Se però questa
dimensione dei denti non è rispettata allora non potremo avere una relazione
corretta a livello di chiave canina e a livello di chiave molare! Con il
completamento dello sviluppo le lunghezze delle due arcate tornano ad essere
uguali,questo perche l'ultimo molare superiore in genere è piu piccolo del
molare inferiore per cui alla fine avremo 100 come dimensioni superiori e 100
come dimensioni inferiori. Queste considerazioni non sono fine a se stesse ma vanno analizzate nell'ottica
della prevenzione alla disodontiasi dei terzi molari. Poi sempre in questo
periodo di completamento dello sviluppo dentale sono ancora molto importanti la
prevenzione della carie e i problemi delle disfunzioni dello sviluppo cranio
mandibolare che vanno ad alterare questi rapporti occlusali. Questo periodo va
dunque analizzato e diviso in due epoche distinte,una in cui abbiamo crescita
cranio facciale e un epoca in cui questa crescita cranio facciale non c'e
piu,quindi un periodo stabile dal punto di vista biologico e uno comprendente
invece questo sviluppo osseo. Andando ad analizzare il problema dei terzi
molari diciamo che essendo gli ultimi ad erompere sono quelli che maggiormente
soffrono la mancanza di spazio nell'arcata,quindi si devono adattare allo spazio
ridotto ed inoltre nascono in una
regione,quella retro molare che è la maggiormente colpita da infezioni ed
infiammazioni di varia natura. Quindi il ridotto spazio e la pericoronarite(
l'infiammazione del sacchetto coronarico) sono le basi eziopatogenetiche della
disodontiasi dei terzi molari. Devono comunque essere presenti entrambe le
cause. La mancanza di spazio va ricercata nello sviluppo filogenetico, nel
senso che l'uomo moderno ha un mascellare ridotto rispetto l'homo sapiens e in un dimorfismo razziale laddove la razza
negra ha un mascellare molto piu pronunciato rispetto la razza bianca. Ora in
questa situazione ovvero quando questi denti non riescono a venire fuori danno
problemi a livello locale( edema della
mucosa con conseguente cogestione),dolore,disfagia, interpretato spesso come mal di gola,mal
d'orecchio proprio perche l'infiammazione del sacchetto risale verso l alto e
si manifesta con questi sintomi. Si possono sommare anche effetti sistemici quali
febbre e serratio mandibolare cioè irrigidimento muscolare a livello facciale e
il paziente non riesce ad aprire la bocca. Il serratio mandibolare è il sintomo
patognomonico cioè il sintomo specifico di questa malattia. Questo serramento
nel terzo grado diventa completo cioè il paziente non può più aprire la bocca.
In passato quando non venivano utilizzati antibiotici
addirittura,l'infiammazione poteva andare ad intaccare il snc causando
meningiti. Il quarto grado rappresenta la cronicizzazione o per elevati poteri
di difesa dell' organismo o per scarsa virulenza del batterio. Come si può
prevenire tutta questa patologie con tutti i sintomi annessi? È possibile fare
una prevenzione dello spazio disponibile,cioè tramite esami radiografici
calcolare quanto spazio è disponibile per accogliere i terzi molari. Dobbiamo
quindi valutare sia la dimensione della corona ch dovrebbe nascere sia lo
spazio predisposto ad accoglierlo cioè rispettivamente lo spazio necessario e
lo spazio disponibile. Si può usare una radiografia retro molare che è la
tecnica più verosimile,si misura lo spazio tra la parte distale del secondo
molare e la branca montante della mandibola e si vede quanto è questo spazio
poi si calcola lo spazio che il dente può occupare e cominciamo ad avere un
idea sul fatto che il dente possa nascere o meno. Definiamo allora se c'è
questo spazio. A questo punto dobbiamo chiederci,come è posizionato questo
dente, ovvero come è l'asse lungo del
dente? Se l'asse lungo del secondo molare e l'asse lungo del terzo molare
formano un angolo che è minore di 30 gradi allora il terzo molare potrà
erompere, viceversa il terzo molare non potrà erompere e quindi rimarrà incluso
se questo angolo sarà maggiore di 30 gradi. Terza valutazione che si fa è la
valutazione dell'inclinazione occlusale del piano dentale rispetto al piano
occlusale del dente incluso. In funzione di questo angolo formato da un linea
tracciata tra il primo e il secondo molare e la tangente al piano occlusale del
terzo molare,l'angolo formato tra queste due tangenti anche qui deve essere inferiore
a trenta gradi. Quanto più è aumentato questo angolo tanto più c'è il rischio
che il dente non eromperà e allora le
valutazioni devono essere rivolte a capire cosa fare affinché si possa
risolvere questo problema. In questo caso qualora si desume che il dente sarà
sicuramente un dente incluso in un soggetto ancora in crescita si può prendere
in considerazione la germectomia degli ottavi,dove la germectomia ci permette di evitare la lesione del nervo
mandibolare dopo lo sviluppo dei terzi molari. Ora il rischio operatorio varia
dalla profondità del germe dentale,dal momento in cui è più rischioso
effettuare una germectomia profonda piuttosto che una superficiale,talora però
è più rischioso fare un estrazione di un dente permanente. In genere l'eruzione
del dente permanente quando è completamente formato, cioè con uno sviluppo
radicolare completo comporta una estrazione più agevole perché il dente è più superficiale. Ci sono delle condizioni
che cmq ci impongono l'intervento anche quando non si parla di una vera e
propria disodontiasi,una condizione molto frequente è appunto la cisti
follicolare che può anche creare erosioni della branca montante della
mandibola. Altre volte possono esserci anomalie nella posizione della colonna,
e in questi casi si deve procedere alla estrazione,oppure ancora processi
flogistici cronici che possono anche avere irradiazioni particolari, o lesioni
della superficie distale del secondo molare. Ci sono poi condizioni quali le
anomali di sviluppo dove ad esempio il condilo mandibolare non cresce in modo
regolare,può essere più piccolo o più grande che causano un dimorfismo che
inevitabilmente procurerà una dinamica mandibolare alterata,( condizione questa
che non può essere risolta se non abituando il paziente a tenere la bocca nella
posizione corretta durante i movimenti articolari).
Altre volte ci sono anomalie nella
coronoide,dove il processo coronoideo può essere troppo grosso e alterare anche
qui i corretti movimenti mandibolari. Altre volte addirittura possiamo avere
calcificazioni del legamento stilo ioideo che quando calcifica assume
caratteristiche difficilmente diagnosticate da altri specialisti, e il paziente
accusa difficoltà nella deglutizione,sensazione di corpo estraneo,dolore alla
palpazione( questa è naturalmente una condizione che dal punto di vista
terapeutico è molto impegnativa). Poi abbiamo anche condizioni di artriti
degenerative che possono colpire anche l'atm e anche condizioni particolari
legate all'uso dei farmaci,come ad esempio il cortisone che può creare problemi
modificando la morfologia della superficie del dente che diventa assolutamente
irregolare. Le condizioni in assoluto più frequenti cmq che noi possiamo
intercettare sono legate alle disfunzioni dinamiche dell'atm. Possiamo
ricordare ad esempio la dislocazione anteriore del disco dovuta ad una dislocazione posteriore del condilo
mandibolare ma questa e una condizione che puo essere trattata in maniera
abbastanza semplice. Ancora ci possono essere delle condizioni legate ad una
lassità legamentosa per cui condilo disco ed eminenza non mantengono il loro
rapporto di contiguità perche c'è una ipermobilità. Ancora possiamo avere
condizioni di "bruxismo eccentrico"( o per lo meno così ho interpretato dal
momento in cui di queste registrazioni non si capisce un cazzo!), cioè dove il
paziente strofina fortissimo i denti e ha un movimento continuo per cui oltre
ad avere una usura delle superfici dentali presenterà anche problemi
articolari. I sintomi cmq dei problemi mandibolari sono tre: il dolore,il rumore
e l'alterazione funzionale. Il dolore di vario grado,il rumore anche qui di
vario tipo,puo essere all inizio molto secco e schioccante e che viene definito
clic e altre volte puo essere "diverso". Le caratteristiche dei rumori sono
associate alle caratteristiche anatomiche delle disfunzioni e possono essere
presenti esclusivamente in determinati movimenti, oppure possono essere
presenti in apertura e chiusura come nel caso di una lussazione oppure ancora
solo in un movimento e non in quello di ritorno,in questo caso abbiamo
lussazioni ma senza riduzioni del disco e l'articolazione non riesce a mettersi
apposto e andiamo verso una forma che si chiama blocco articolare. Ora questo
tipo di alterazione funzionale della articolazione va distinta da quella della
disodontiasi, quindi se abbiamo un paziente che viene e dice non posso aprire
la bocca,non è detto che sia disodontiasi dei terzi molari, ma può anche essere un blocco articolare mono
o bilaterale, in questo caso il dolore e la flogosi associati ad un esame
radiografico obbiettivo ci permettono di capire se siamo di fronte ad una forma
di disodontiasi o di blocco articolare e quindi il trattamento terapeutico sarà
completamente diverso. Sicuramente quello che dobbiamo controllare è che non ci
siano dei contatti anomali sul lato bilanciante che non ci siano delle
interferenze sul settore anteriore nei movimenti protrusivi,che non ci siano
interferenze posteriori. Se vi ricordate avevamo visto delle interferenze
monolaterali e contro laterali, di tipo trasversale dove vedevamo i condilo che
si spostava lateralmente e andava a comprimere la capsula articolare,bene
questa condizione è determinata e favorita da tutte quelle condizioni che
consentono uno slittamento laterale della articolazione e sappiamo che anche
che le deviazioni in senso trasversale sono quelle meno capaci di sopportare
uno spostamento ovvero uno spostamento in senso trasversale è meno tollerato.
Ci possono essere delle condizioni che determinano uno slittamento posteriore
anche in seguito al modo di contatto dei denti posteriori,se per esempio ci
sono dei paini inclinati dei denti posteriori per cui durante un occlusione il
paziente è costretto a portare indietro la mandibola anche questo comporterà
una dislocazione posteriore della mandibola. In questi casi noi dobbiamo
intervenire, in dentizione decidua si limano i denti, in dentizione permanente
si deve sbloccare la mandibola e fare in modo che la mandibola si posizioni in
maniere più corretta possibile. Stesso discorso vale per le deviazioni
trasversali le più delicate quelle che meno accettano uno spostamento.