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Neisseria Gonorrhoeae
Le Neisserie sono cocchi Gram-. La forma delle singole cellule è vagamente reniforme. Queste sono disposte in coppie, con la zona concava rivolta all'interno, a chicco di caffè. Sono definiti, dunque, diplococchi. Questi batteri sono aerobi-anaerobi facoltativi, immobili, asporigeni, spesso capsulati. Sono catalasi ed ossidasi +. Sono patogeni intracellulari obbligati (all'interno dei granulociti).
N. Gonorrhoeae è l'agente eziologico della gonorrea o blenorragia, con localizzazione primitiva a livello dell'apparato genitale.
Nell'uomo la porta d'ingresso è rappresentata dall'epitelio stratificato colonnare dell'uretra, con una manifestazione marcatamente purulenta; può determinare orchiti ed impotentia generandi.
Nella donna la sede d'infezione primaria è rappresentata dalle ghiandole del Bartolini e della cervice uterina e dalle ghiandole di Skene; può avere altre localizzazioni, come nella zona ano-rettale, faringea e cutanea. La principale conseguenza è il percorso a ritroso attraverso le Tube di Falloppio, con la genesi di una salpingo-ooforite che può determinare sterilità. È presente la classica secrezione blenorragica di materiale purulento.
La trasmissione avviene sempre per contagio sessuale, ad eccezione del bambino, in cui la trasmissione è verticale; il bambino può nascere morto, si può avere aborto o può nascere con gravi malformazioni, soprattutto con l'oftalmo-blenorragia.
Antigene K: polisaccaridico capsulare con attività antifagocitaria.
Pilina: proteina che media l'attacco funzionale alle cellule umane, comprese le cellule dell''pitelio vaginale, delle Tube di Falloppio e del cavo orale.
Por: proteina I; è una porina e promuove la sopravvivenza intracellulare impedendo la fusione dei lisosimi con i fagosomi nei neutrofili.
Opa: proteina II; è la proteina dell'opacità; determina un forte edema delle cellule epiteliali e ne facilita l'invasione.
Rmp: proteina III; proteina modificabile per riduzione, protegge gli antigeni di membrana.
b-lattamasi: prodotto solo da alcuni stipiti, determina protezione mediante la produzione degli antigeni di membrana ed offre resistenza alle penicilline.
Diagnosi diretta in fase acuta, quando il batterio determina la formazione del materiale purulento; effettuare 2 tamponi.
Esame batterioscopico: è importantissimo perché ci dice che si trova difronte alle Neisserie, che sono intracellulari e devono essere all'interno dei granulociti; presenza di diplococchi.
Esame colturale: per la presenza di Neisserie apatogene (N. Flava), si procede all'esame colturale; piastre di agar-ascite o agar-cioccolato, incubate a 37°C con CO2 al 5%, ricerca di colonie translucide (patogene) di 2-3 mm di diametro. Ricerca di ossidazione di colorati in ambiente aerato (ossidasi+).
Diagnosi indiretta
Ricerca sierologica: anticorpi nei confronti di antigeni allestiti con estratti di N. Gonorrhoeae da colture in fase S.
Fase cronica: è essenzialmente lo stesso, ma si ricerca una minore carica microbica e il batterio si ritrova NON nei granulociti, ma in forma libera.
Terapia
L'Antibiogramma è d'obbligo per ricercare l'antibiotico adatto per i produttori di b-lattamasi. In caso di batteri penicillino-sensibili, si usa la penicillina.
Se si ha una pz gravida infetta, al parto bisogna iniettare al bambino qualche goccia di penicillina per evitare la cecità.
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