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HERPESVIRUS
Gli herpesvirus sono virus a DNA, caratterizzati dalla persistenza nella cellula infettata (infezione persistente) e al cui interno rimangono latenti, per poi riattivarsi dando luogo a manifestazioni cliniche.
Herpes simplex
Esistono due tipi antigenici: HSV1, per lo più responsabile dell'herpes simplex labiale e di lesioni localizzate alla parte superiore del corpo, e HSV2, agente eziologico dell'herpes simplex genitale e di lesioni cutanee alla parte inferiore del corpo, oltre che dell'herpes del neonato, che si infetta nel canale del parto. Sono virus citopatici, che distruggono la cellula (degenerazione balloniforme) e formano vescicole.
L'infezione si trasmette attraverso il contatto diretto interumano. L'infezione primitiva da HSVI avviene di solito in età infantile, in ambito familiare, ed è di lieve entità o subclinica (gengivostomatite). L'infezione primitiva da HSV2 avviene di solito dopo la pubertà ed è a trasmissione sessuale. In seguito all'infezione primaria, si ha una risposta immunitaria; segue remissione delle lesioni cutaneo-mucose, ma l'HSV persiste nei gangli dei nervi sensitivi (infezione latente). In seguito a una temporanea diminuzione dell'immunità locale o sistemica, l'infezione virale può riattivarsi.
Circa il 10% della popolazione adulta presenta episodi recidivanti di infezione erpetica. Una sensazione di bruciore o prurito è seguita dalla comparsa di vescicole di piccole dimensioni, su base eritematosa, raggruppate a grappolo, eventualmente confluenti in bolla, che infine si erodono dando Iuogo a una crosta che cade in 7-10 giorni senza esiti cicatriziali. Le localizzazioni più frequenti sono nella cute periorale e genitale. La stessa sede anatomica tende a essere colpita nelle recidive. La sintomatologia generale è assente o minima.
Virus varicella-zoster
La varicella e I'herpes zoster sono causati dallo stesso virus: la varicella è l'infezione primaria, mentre lo zoster è la riattivazione sporadica del virus, per lo più in età adulta, in seguito ad alterazioni dell'immunità cellulare o del potere patogeno virale. Esso induce sempre lesioni infiammatorie-degenerative dei neuroni, responsabili della sintomatologia dolorosa, spesso persistente.
Varicella
L'incubazione é di 14 giorni. Dopo un paio di giorni di febbre e malessere, si assiste all'eruzione di papule rapidamente sormontate da vescicole a contenuto sieroso, limpido, descritte come 'a goccia di rugiada'; Ie vescicole assumono quindi aspetto ombelicato e contenuto torbido. Entro qualche giorno si ha l'evoluzione in croste, che si distaccano senza esiti cicatriziali, se non vi è sovrinfezione batterica. Le lesioni, in numero variabile, compaiono in gittate successive per qualche giorno e sono localizzate al tronco, quindi al capo e agli arti; coesistono lesioni in diverso stadio evolutivo (immagine a cielo stellato).
Sono presenti anche lesioni alle mucose. Possono esservi febbre e malessere. Si può associare una sintomatologia pruriginosa. La terapia è sintomatica: si possono fare bagni con permanganato di potassio.
Zoster
Vi è una fase prodromica di pochi giorni, caratterizzata da febbre, malessere, dolore urente e puntorio in corrispondenza del metamero interessato, e Iinfadenopatie locoregionali. Si ha quindi la rapida comparsa di papule a evoluzione vescico-pustolosa, raggruppate a grappolo su base eritemato-edematosa e localizzate nella zona di uno o più metameri. Talora le vescicole confluiscono in ampie bolle policliche. Si assiste a gittate successive per diversi giorni. L'evoluzione è crostosa, con guarigione dopo 2-4 settimane. La localizzazione più comune è quella toracica seguita da quella cervicale, trigeminale e lombosacrale. Nei soggetti anziani si può avere nevrite postzosteriana, dovuta a demielinizzazione, resistente agli analgesici.
'La terapia con acyclovir riduce (se instaurata precocemente) l'estensione e la gravità dello zoster.
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