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Gozzo
Per gozzo s'intende un aumento diffuso del volume ghiandolare legato ad un blocco della produzione ormonale ed un conseguente aumento dell'accumulo di colloide.
Gozzo diffuso non tossico - semplice
Questa patologia è divisa in due grosse categorie:
Endemica: ove colpisce più del 10% della popolazione. È legata alla carenza di Iodio nell'ambiente e, quindi, nella dieta. Si ha un blocco della produzione di ormoni ed una sovrastimolazione con TSH che determina il gozzo.
Sporadico: il gozzo sporadico è legato all'alterazione, nella maggior parte dei casi, di enzimi preposti alla sintesi ormonale (difetto del trasporto di Iodio, difetto di organificazione, difetto delle dealogenasi, difetto dell'accoppiamento della iodotorosina).
La ghiandola presenta un aumento di volume limitato (raramente supera i 100-150 g di peso). La prima fase è quella di iperplasia: i follicoli sono rivestiti da cellule colonnari alte impilate (simili a quelle del Graves) che, tendono a formare introflessioni papillari. Si ha, qui, un accumulo di colloide.
Qualora venga aumentata l'assunzione di iodio o venga diminuita la richiesta di ormoni tiroidei, si ha un accumulo di colloide nei follicoli che tendono ad espandersi e le cellule follicolari, prima cubiche, risultano appiattite; si è nella fase di gozzo colloideo.
Gozzo multinodulare (fig. 26.11 - pag 1320)
Il gozzo multinodulare è la conseguenza del gozzo semplice, legato al fatto che i tireociti rispondono diversamente alle stimolazioni del TSH. Si possono, avere, dunque, zone con diversa velocità di sviluppo. Si formano, quindi, i noduli. La caratteristica principale della ghiandola è sempre quella di una iperplasia follicolare irregolare.
I gozzi multinodulari determinano un aumento di volume cospicuo (fino a 2 kg!) e disomogeneo. Tale aumento di volume può determinare dislocamento delle strutture vicine; spesso il gozzo si estende in zona restrosternale o mediastinica. Al taglio si riscontrano quantità variabili di noduli e colloide gelatinosa; spesso si riscontrano zone di regressione; ancora si possono trovare zone di emorragia, fibrosi e calcificazione che contribuiscono alla retrazione del tessuto sovrastante.
Il gozzo multinodulare, così come il gozzo semplice, è, spesso, eutiroideo. Si possono avere, però, casi di ipertiroidismo, legato alla sovrapproduzione di ormoni tiroidei dalle cellule "sane"; si sviluppa, così, il gozzo multinodulare tossico. Si possono ottenere, infine, rari episodi di ipotiroidismo.
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