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Finora abbiamo incessantemente parlato della pena e dei suoi numerosi risvolti, focalizzando la nostra attenzione esclusivamente sul reo. Per molti, e non a torto, tale approccio unilaterale nei confronti della vicenda penale, rappresenta una limitazione e una risposta insoddisfacente a tutta una serie di problematiche connesse alla frattura che si va a creare nei rapporti umani dal momento della commissione del reato. L'idea di una giustizia riparativa (restorative justice) ha iniziato a nascere recentemente, negli ultimi venti anni, da correnti diverse, per cui non è possibile rintracciare una che più di altre possa fregiarsi del titolo di fondatrice di questo pensiero. Vanno certamente ricordati i movimenti abolizionisti[1] dell'Europa del nord o altri più recenti di origine anglosassone come il New realism , nato in Inghilterra sulle basi della Criminologia Critica.
Prima di affrontare il fenomeno nei suoi aspetti particolari, sembra opportuno dare una definizione o meglio una spiegazione preliminare di ciò che vuole ottenere un modello di giustizia siffatto. Intanto è bene avvertire che il termine riparazione viene usato in via alternativa a quello di restituzione, ovvero la traduzione in Italiano del corrispondente termine americano restitution, che indica lo stesso istituto. 'La restituzione può essere definita come l'azione necessaria a rimuovere, materialmente o simbolicamente, i danni provocati dal reato'[3]. Quando parliamo di azione diretta a rimuovere i danni provocati dal reato è opportuno distinguere questo generico fine con la normale azione penale, dalla cui critica, anzi, nasce questo nuovo atteggiarsi nei confronti del reato.
Dagli anni '80 in poi due problemi fondamentali si sono presentati alla considerazione degli studiosi di ogni nazionalità: il primo, fu la considerazione di un fallimento o perlomeno una strisciante consapevolezza del cattivo funzionamento della macchina della giustizia; in secondo luogo venne presa in una nuova e più attenta considerazione un attore fondamentale del reato da sempre, e tuttora, lasciato nell'ombra: la vittima.
T.Bandini- U.Gatti- M.I.Marugo- A.Verde, Criminologia.Il contributo della ricerca alla conoscenza del crimine e della reazione sociale, Giuffrè, Milano, 1991
L.Walgrave, In search of limits to restorative justice for juveniles, inervento presentato al congresso internazionale di criminologia, Budapest, 23-27 agosto 1993
S.Ciappi-A.Coluccia, Giustizia criminale, Franco angeli ed., Milano, 1997, pag.113; M.Wrigth, Justice for victims and offenders: a Restorative response to Crime, Open university press, Milton Keynes, Philadephia, 1991.
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