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di nuovi modelli: in particolare quello riparativo
Finora
abbiamo incessantemente parlato della pena e dei suoi numerosi risvolti,
focalizzando la nostra attenzione esclusivamente sul reo. Per molti, e non a
torto, tale approccio unilaterale nei confronti della vicenda penale, rappresenta
una limitazione e una risposta insoddisfacente a tutta una serie di
problematiche connesse alla frattura che si va a creare nei rapporti umani dal
momento della commissione del reato. L'idea di una giustizia riparativa (restorative justice) ha iniziato a
nascere recentemente, negli ultimi venti anni, da correnti diverse, per cui non
è possibile rintracciare una che più di altre possa fregiarsi del titolo di
fondatrice di questo pensiero. Vanno certamente ricordati i movimenti
abolizionisti
dell'Europa del nord o altri più recenti di origine anglosassone come il New realism ,
nato in Inghilterra sulle basi della Criminologia Critica.
Prima di
affrontare il fenomeno nei suoi aspetti particolari, sembra opportuno dare una
definizione o meglio una spiegazione preliminare di ciò che vuole ottenere un
modello di giustizia siffatto. Intanto è bene avvertire che il termine
riparazione viene usato in via alternativa a quello di restituzione, ovvero la
traduzione in Italiano del corrispondente termine americano restitution, che indica lo stesso
istituto. 'La restituzione può essere definita come l'azione necessaria a
rimuovere, materialmente o simbolicamente, i danni provocati dal reato'. Quando parliamo di azione
diretta a rimuovere i danni provocati dal reato è opportuno distinguere questo
generico fine con la normale azione penale, dalla cui critica, anzi, nasce
questo nuovo atteggiarsi nei confronti del reato.
Dagli anni
'80 in poi due problemi fondamentali si sono presentati alla considerazione
degli studiosi di ogni nazionalità: il primo, fu la considerazione di un
fallimento o perlomeno una strisciante consapevolezza del cattivo funzionamento
della macchina della giustizia; in secondo luogo venne presa in una nuova e più
attenta considerazione un attore fondamentale del reato da sempre, e tuttora,
lasciato nell'ombra: la vittima.