La natura del pregiudizio

La natura del pregiudizio

La preoccupazione di Allport , come traspare dal brano La natura del pregiudizio, è non solo quella di smontare il meccanismo del pregiudizio, analizzando le circostanze attraverso cui esso si fissa nel sistema delle rappresentazioni individuali e collettive, ma anche di mostrare quale sia la sua funzione per l'equilibrio individuale, che cosa contribuisca, cioè, a tenerlo in vita nonostante gli elementi apparentemente irrazionali da cui esso è costituito.

IL PREGIUDIZIO.

Forse la più sintetica definizione di pregiudizio è: "pensare male degli altri senza una ragione sufficiente". Questa breve definizione contiene due elementi essenziali: il riferirsi ad un giudizio infondato e il colorito affettivo (le emozione che si accompagnano al giudizio). È tutta via una definizione troppo breve per essere tanto esauriente.

La definizione proposta dal New English Dictionary tiene conto, al contrario di quella sopra citata, anche del pregiudizio positivo e non solo negativo: "il pregiudizio è un sentimento, benevolo o malevolo, verso una persona o cosa, antecedente all'esperienza oggettiva o senza tenere conto di essa".

La frase "pensare male degli altri" è un'espressione ellittica, da intendersi come implicante sentimenti di disprezzo o disgusto, di paura o avversione, che spinge a parlare male della gente, a fare discriminazioni o a comportarsi aggressivamente. In modo analogo, va chiarita l'espressione "senza una ragione sufficiente". Un giudizio è immotivato quando non poggia su elementi di fatto.

Non è facile stabilire in che misura sia necessario un dato di fatto per giustificare un giudizio. Una persona che si nutra di pregiudizi asserirà per lo meno di avere ragioni sufficienti per avallare (fornire elementi di sostegno) in suo punto di vista. Ogni giudizio negativo formulato su dei gruppi nella loro globalità, è esempio di pensiero calunnioso privo di una ragione sufficiente.

Visto e considerato però il fatto che pochissimi tra i pregiudizi umani sono basati su un criterio di assoluta certezza, è per questo che non si può mai essere sicuri se si tratti o meno di casi di pregiudizi.

La generalizzazione è forse la caratteristica pi comune della mente umana. Da una minima serie di fatti, si tende a compiere generalizzazioni su ampia scala. Esiste una base naturale per spiegare questa tendenza. La vita è troppo breve, e le esigenze pratiche a cui si deve far fronte, sono tali da non permetterci il lusso di riconoscere sempre pubblicamente l'ignoranza. Si è costretti a decidere per classi quali siano gli oggetti buoni e quali cattivi; bisogna accontentarsi di classificazioni grezze, già pronte per l'uso.

Non ogni generalizzazione però costituisce un pregiudizio. Alcune sono semplicemente dei concetti errati. Un pregiudizio, a differenza di questi, resiste attivamente a qualsiasi prova della realtà, mentre il concetto errato, di fronte a prove concrete, svanisce.

Purtroppo e molto spesso, ogni atteggiamento negativo tende sempre, in qualche modo, a tradursi in atto; solo pochi coloro che sono capaci di non far trapelare del tutto le proprie antipatie e, quanto più intense sono, tanto maggiore è la probabilità che si risolvano in una azione apertamente ostile.

Si possono distinguere alcuni gradi di azione negativa, dalle forme meno gravi alle più gravi:

• Diffamazione: si ha nel momento in cui, colore che nutrono un pregiudizio, ne parlano a danno dell'oggetto di essi;
• Evitare i contatti: e cioè evitare i membri del gruppo perseguitato, magari a rischio di considerevoli inconvenienti. Questa forma non danneggia direttamente in gruppo, ma assume direttamente su di sé il danno di mantenere le distanze;
• Discriminazione: si ha quando di tende ad escludere tutti i membri del gruppo in questione da certi tipi di impiego, dagli alloggi residenziali, dai diritti politici e così via;
• Violenza fisica: in questo caso il pregiudizio può spingere ad atti di violenza o semiviolenza;
• Sterminio: ne fanno parte linciaggi, massacri, sono azioni molto violente derivabili da atteggiamenti e credenze pregiudiziali.

Dal punto di vista delle conseguenze sociali, molta parte del "pregiudizio bianco" è abbastanza innocua, in quanto si risolve nella semplice chiacchiera salottiera; ma sfortunatamente in questo secolo la fatale progressione è in continuo aumento. Il dissidio che ne deriva nell'ambito dell'umanità, rappresenta una reale minaccia.

Una comune inclinazione mentale permette alla gente di conservare un pregiudizio anche di fronte a molte prove che lo contraddicono; si tratta della tendenza ad ammettere eccezione, quali ad esempio "negri belli ce ne sono ma.. ", ma escludendo pochi casi eccezionali, per tutti gli altri si tiene vivo il pregiudizio negativo.