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IL DIRITTO D'AUTORE
1 La legge
Le principali fonti normative di riferimento sono date dagli artt. 2575-2583 del C.C., dalla L. 633/41 e dalla L. 248/2000 e successive modifiche e integrazioni.
In base a tali norme, sono oggetto del diritto d'autore le opere dell'ingegno di carattere creativo nel campo delle scienze, della letteratura, della musica, delle arti figurative, dell'architettura, del teatro e della cinematografia.
Anche i programmi per elaboratore (software), le raccolte organizzate di dati o elementi indipendenti accessibili con mezzi elettronici o d'altro tipo (banche dati) rientrano nella definizione di opere intellettuali tutelate dal diritto d'autore.
Occorre specificare che il programma per elaboratore tutelato dal diritto d'autore, comprende sia la forma sorgente, sia la forma codice oggetto.
Nel nostro ordinamento il diritto d'autore è duplice, in quanto a colui che crea un'opera intellettuale spettano il diritto morale e il diritto patrimoniale:
2 La violazione del diritto d'autore
Ecco alcuni dei più frequenti casi di violazione del diritto d'autore che una persona o società può compiere anche inconsciamente:
È da ricordare che è severamente vietato duplicare, riprodurre, trasmettere o diffondere in rete, in tutto o in parte, un'opera dell'ingegno senza l'autorizzazione di colui che ne è titolare.
È inoltre vietato l'uso di qualsiasi mezzo teso a consentire o facilitare la rimozione arbitraria o l'elusione di dispositivi applicati a protezione di un software.
Ecco invece i casi in cui una persona o società può vedersi violato il proprio diritto d'autore:
La diffusione di materiale protetto da copyright attraverso i peer to peer è molto diffusa oggi, ciò comporta a perdite di ingenti somme di denaro ai proprietari.
È successo in questi giorni che il brano 'Domani 21.04.2009', realizzato per raccogliere fondi per la ricostruzione in Abruzzo, sia stato messo in rete attraverso il programma peer to peer "Direct Connect++" facendo perdere almeno 1 milione di euro.
3 Tutela del diritto d'autore
La tutela del diritto d'autore è data da azioni civili e penali. Il ricorso alla giurisdizione civile è teso a inibire i comportamenti di violazione dei diritti connessi al diritto d'autore e a ottenere il risarcimento di eventuali danni. Dal punto di vista penale sono condotte perseguibili la diffusione e l'uso abusivo di beni tutelati dalla legge sul diritto d'autore.
Sono soggetti ad azione penale sia coloro che violano la legge a scopo di lucro sia aziende o privati che utilizzano abusivamente un software.
È però ammessa la duplicazione di software per motivi di sicurezza per uso strettamente personale (come le copie di backup).
Un'ulteriore tutela di grande importanza deriva dagli obblighi inerenti il contrassegno della S.I.A.E. (Società Italiana Autori ed Editori), società che esercita l'attività di intermediazione e cessione dei diritti d'autore.
Ogni opera soggetta a
diritto d'autore che viene registrata, a pagamento, presso
È comunque difficile oggigiorno prevenire la violazione del diritto d'autore in quanto non esistono soluzioni efficaci per combattere il fenomeno della pirateria informatica.
L'unica soluzione è il ricorso al giudice per risarcimento come è accaduto per il famoso tracker torrent "TorrentSpy" al quale studios cinematografici hanno richiesto più di 100 milioni di dollari di risarcimento.
Stessa sorte è toccata a 19 ragazzi statunitensi che dovranno pagare una multa di 250 mila dollari a testa e scontare una pena di 5 anni in carcere. Questi ragazzi tramite un circolo di file arin chiamato RISCISO hanno condiviso in rete migliaia di software, videogiochi, film in anteprima e crack dei codici degli shareware e trial per un valore di 6,5 milioni di dollari.
4 Licenza d'uso e classificazione del software
Il diritto patrimoniale d'autore per il software si traduce nel diritto di utilizzazione economica (copyright) che comprende il diritto di distribuzione al pubblico, il diritto di riproduzione totale o parziale e il diritto di traduzione e modifica. La cessione di questi diritti avviene tramite un contratto, detto licenza, che specifica la modalità e limiti di utilizzazione.
Acquistando un software si acquisisce la licenza d'uso, cioè il semplice diritto di usare personalmente il software. L formula che accompagna questo tipo di licenza è All right riserve. Tuttavia l'autore di un software, o chi ne detiene il copyright, può rilasciare il prodotto con licenze differenti che comprendono uno, più d'uno o tutti i diritti economici. Si è venuto così a creare una classificazione i cui due estremi sono il software libero e il modello proprietario.
La classificazione della Free Software Foundation, organizzazione fondata da R. Stallman, noto informatico statunitense, prevede la seguente classificazione riguardo alle licenze che accompagnano il software:
Software libero e open source
È definito free software, il software rilasciato con licenza che permette di usarlo, copiarlo, modificarlo e distribuirlo, a titolo gratuito o a pagamento.
Il sistema open source prevede solo la libertà di accesso al codice sorgente, mentre alcune delle libertà tipiche del software potrebbero non esserci. I free software sono necessariamente open source, ma un open source non è necessariamente free software.
Software con permesso d'autore (copyleft)
Il software con permesso d'autore rende un programma libero e impone che tutte le modifiche o versioni siano anch'esse software liberi: il metodo più semplice per concederlo è di rendere il programma di pubblico dominio, cioè privo di copyright.
Software di pubblico dominio
Il software di pubblico dominio è privo di copyright ma senza permesso d'autore, il che significa che l'autore dà il permesso di ridistribuire e modificare il programma, e anche di aggiungervi ulteriori restrizioni, ma alcune copie o versioni modificate potrebbero non essere libere.
Software semilibero
Il software semilibero è un software distribuito con il permesso di essere eseguito, copiato, modificato e distribuito dai privati senza scopo di lucro. Il software semilibero non può essere usato in un sistema operativo libero, perché porrebbe delle restrizioni di libertà al sistema nel suo insieme.
Freeware
Il termine freeware viene utilizzato per i pacchetti che possono essere liberamente ridistribuiti ma non modificati e il cui codice sorgente non è disponibile. Il loro uso e la loro distribuzione sono gratuiti.
Shareware
Il software shareware permette di ridistribuire copie, ma obbliga l'utente della copia a pagarne la licenza d'uso, anche se è utilizzato per un'attività senza fini di lucro, al decorso di un certo periodo di tempo. Inoltre il codice sorgente non è disponibile.
Software proprietario
È definito proprietario il software il cui utilizzo, copia, modifica e ridistribuzione sono vietati, oppure richiedono un permesso o sono sottoposti a vincoli e limiti tali da renderne impossibile la pratica
Software commerciale
È definito commerciale il software creato da un'azienda a scopo di lucro. Il software commerciale può essere libero, proprio perché, come detto in precedenza, libero non significa necessariamente gratuito, o rientrare in una qualsiasi delle altre categorie.
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