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IL PROCESSO D'INTEGRAZIONE EUROPEA
Il processo di integrazione europea attraverso le tappe più significative. Storia e politica nella costituzione della CECA, dell' EURATOM e della CEE.
Il dopo guerra e il processo di integrazione europea.
Dopo la seconda guerra mondiale, si diffonde in Europa una forte volontà di cooperazione economica che porta ad alcune iniziative fondamentali nella storia dell'Unione Europea.
La prima di queste è l'Organizzazione Europea di Cooperazione Economica (OECE), attraverso la quale passano i finanziamenti del piano Marshall; nel 1949 viene istituito il Consiglio d'Europa, con funzioni elusivamente consultive, mentre nel 1951 nasce il primo mercato comune grazie all'istituzione della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA).
Quest'ultima rappresenta un punto cardine, attraverso il quale si arriva ai Trattati di Roma del 1957 che istituirono la Comunità Europea dell'Energia Atomica (EURATOM) e la Comunità Economica Europea (CEE).
L'EURATOM nasce dall' esigenza di uno sviluppo della ricerca comune di energia nucleare a scopi pacifici cioè impiegata come energia alternativa a quelle classiche , mentre con la CEE i sei Stati fondatori ( Italia, Francia, Olanda, Repubblica Federale Tedesca , Belgio e Lussemburgo) cercano di realizzare un grande mercato comune in cui vengono eliminate le barriere doganali , con l'instaurazione di una tariffa esterna unica. Di fatto, è il primo passo verso una entità economica integrata. La sua realizzazione è affidata a un organo sopranazionale con poteri autonomi. Da questa fase in poi, si può pensare all'Europa non più come concetto astratto, ma come concerto di nazioni che aspirano a diventare un'unica espressione.
La successiva evoluzione del processo d'integrazione presenta caratteri di discontinuità, anche se la strada è ormai tracciata.
Nel 1972 si decide il I allargamento, che sancirà l'adesione dell'Irlanda, dalla Danimarca e del Regno Unito; il II allargamento porterà all'adesione della Grecia, nel 1981, e di Spagna e Portogallo nel 1986; il III allargamento nel 1995, con l' adesione di Austria Finlandia e Svezia, porta a 15 Paesi membri.
Attualmente, il Consiglio Europeo di Amsterdam (1997) ha deciso l'apertura di colloqui tecnici con Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Cipro, ed Estonia, mentre ha rinviato l'avvio dei negoziati con Turchia, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Lituania e Lettonia.
Bisogna ricordare, inoltre, che per aderire all'Unione uno Stato deve essere :
europeo;
democratico;
- integrarsi nel mercato unico.
2. IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE ECONOMICA
I principali sviluppi del processo di integrazione economica. Dall'Atto unico Europeo al Rapporto Delors e l'avvio dell'integrazione monetaria. -Integrazione e sviluppo economico
Gli anni Settanta rappresentano un momento di stallo per la costruzione dell'Europa unita. Infatti, con la crisi petrolifera scaturita dalla guerra arabo-israeliana, evidenziatasi con il forte rialzo del prezzo del greggio, saltano gli equilibri internazionali.
Verso la fine degli anni Sessanta tutte queste certezze vengono meno. Nel 1969, gli Stati Uniti svincolano il dollaro dall'oro; successivamente, nel 1971, decidono di lasciarlo fluttuare in base al principio della domanda e dell'offerta. Tali cambiamenti segnano la fine della stabilità monetaria, ostacolando anche il mercato unico che traeva linfa vitale da questa situazione di equilibrio.
- Gli Accordi smithsoniani del 1971
L'Accordo di Basilea del 1972
Dalla nascita dello SME al Rapporto Delors
Nel 1979 viene creato il Sistema Monetario Europeo (SME), attraverso il quale i Paesi europei tentano di costruire una sorta di oasi di relativa stabilità valutaria, in cui ogni moneta può oscillare solo rispetto ad un tasso centrale stabilito.
In questo frangente viene creata l'ECU, l'Unità di conto europea.
Un'altra tappa fondamentale verso l'integrazione economica è rappresentata dall'Atto Unico Europeo del 1986.
L'ultimo passaggio fondamentale è il Rapporto Delors del 1989. Il Rapporto, che prevede la completa liberazione dei movimenti di capitale, la fissazione di tassi di cambio irrevocabili e la creazione della moneta unica europea per la realizzazione dell'Unione Economica e Monetaria, viene ripreso nel Trattato di Maastricht del 1993.
Con il Trattato di Maastricht nasce l'Unione Europea. Il Trattato impegna gli stati membri dell'Unione a potenziare il mercato unico e avviare l'Unione Economica e Monetaria (UEM). I tre pilastri su cui si basa sono :
In oltre, si definiscono ;
Il Trattato di Maastricht contiene indicazioni dettagliate sul percorso verso l'UEM, sia sul punto di partenza ,sia sul punto di arrivo (la moneta unica). La fase di passaggio alla moneta unica è definita in maniera più articolata dal Consiglio Europeo di Madrid(dicembre 1995) che ha approvato tempi e modalità della transizione all'Euro.
4.LE ISTITUZIONI DELL'UNIONE EUROPEA
Le istituzioni europee sono riuscite, nel corso degli anni, ad avere più autonomia rispetto agli Stati dell'Unione.
La prima istituzione è il Parlamento Europeo che ha funzioni decisorie in materia di bilancio , nonché legislative. Il Consiglio Europeo,istituito nel 1974, ha funzioni di orientamento politico generale; due volte l'anno riunisce tutti i capi di Stato o di Governo insieme al Presidente della Commissione Europea. Il Consiglio dell'Unione Europea è un organo decisorio con funzioni di coordinamento delle politiche comuni. La Commissione Europea ha funzioni esecutive, d'iniziativa legislativa e di vigilanza sulla corretta applicazione dei trattati. La Corte di Giustizia ha il compito di assicurare il rispetto del diritto nell'applicazione dei Trattati e nelle politiche europee. La Corte dei Conti controlla la legittimità e la regolarità e la regolarità delle entrate e delle uscite, e si accetta sul grado di salute della gestione finanziaria. La Banca Europea per gli Investimenti ha il colpito di finanziare tutte quelle iniziative e progetti di sviluppo volti a conseguire gli obbiettivi dell'Unione Europea in settori di importanza prioritaria. Il Comitato Economico e Sociale, il Comitato Consultivo CECA per i problemi inerenti all'acciaio e al carbone, e il Comitato delle Regioni hanno funzioni consultive, cioè possono esprimere pareri prima dell'adozione di decisioni che riguardano il loro settore.
PARTE SECONDA: L'UNIONE ECONOMICA E
MONETARIA (UEM)
Le fasi previste dal Trattato di Maastricht sono tre.
Prima fase, luglio 1990-dicembre 1993:
abolizione delle barriere che impediscono la libera circolazione dei capitali;
divieto di concedere prestiti pubblici agevolati alle imprese ;
proibizione del finanziamento monetario dei disavanzi pubblici.
Seconda fase, iniziata il 1° gennaio 1994;
adozione da parte degli Stati di politica economica e monetaria di convergenza.
Livello del cambio fondato sulla credibilità delle politiche economiche degli Stati membri.
Creazione dell'Istituto Monetario Europeo (IME), nucleo della futura Banca Centrale Europea.
Terza fase, dal 1° gennaio 1999 ;
introduzione della moneta unica europea.
L'introduzione della moneta unica apporterà benefici quali; stabilità finanziaria, riduzione dei tassi d'interesse e bassa inflazione, maggiore uniformità dei mercati, scomparsa del costo e del rischio di cambio, con conseguente risparmio per le imprese.
In base alla teoria economica delle aree monetarie ottimali, l'Unione Europea Monetaria favorirà i Paesi partecipanti a patto che questi :
siano più aperti nei confronti delle altre nazioni dell'Unione e meno verso i Paesi terzi;
abbiano un mercato del lavoro efficiente ;
presentino una struttura economica diversificata.
I Paesi che non parteciperanno all'UEM saranno, nel medio termine, respinti ai margini anche dell'Unione politica.
LE SCADENZE PROGRAMMATE
Il Consiglio Europeo di Madrid, nel dicembre 1995, ha definito un calendario articolato in tre fasi, attraverso le quali garantire una transizione rapida e organizzata:
Fase A, entro il 31 dicembre 1998:
Identificazione dei Paesi partecipanti;
Adattamento delle legislazioni dei singoli Paesi all'introduzione dell'Euro;
Nomina del Comitato Esecutivo della Banca Centrale Europea (BCE. Il Consiglio Direttivo e il Comitato Esecutivo della BCE definiscono la data dell'introduzione delle banconote europee;
In tutti gli Stati membri, il settore pubblico e quello privato (banche in particolare) realizzano le modifiche tecniche ed operative necessarie all'utilizzo dell'Euro.
Fase B, dal 1° gennaio 1999 al 31 dicembre 2001:
L'Euro diviene moneta bancaria;
Vengono fissati di conversione irrevocabili tra l'Euro e le valute dei paesi partecipanti;
Il SEBC condurrà la politica monetaria unica in Euro;
Il TARGET, che permetterà uno snellimento nelle transazioni finanziarie tra banche;
I mercati iniziano a lavorare simultaneamente in Euro;
La Pubblica Amministrazione si prepara per la conversione della nuova moneta;
Gli operatori privati iniziano a utilizzare l'Euro;
È avviata la campagna di sensibilizzazione per l'esposizione dei prezzi in doppia valuta.
Fase C, entro il 1° luglio 2002:
Emissioni di banconote e monete metalliche in Euro;
Ritiro delle banconote e monete metalliche nazionali e sostituzione con l'Euro (gennaio-giugno 2002);
Dal 1° luglio 2002, solo le Banche Centrali sostituiranno le vecchie monete;
le banche, gli operai economici, i cittadini passano all'utilizzo esclusivo dell'Euro.
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