I diritti sociali: premesse
Da un lato per diritti sociali s'intendono i "diritti civici", formati
da altrettanti "diritti pubblici di prestazione", che lo stato è tenuto a
fornire ai propri cittadini: come in Italia ed altrove si verifica per
l'assistenza sanitari. Non si contesta che il nucleo dei diritti in esame
consiste appunto in uno status positivus del genere or ora accennato; ma in una
prospettiva assai più ampia si assegnano a quell'ambito gli stessi diritti in
esame consiste appunto in uno status positivus del genere; ma in una
prospettiva assai più ampia si assegnano a quell'ambito gli stessi diritti
familiari o si definiscono sociali i "diritti di partecipazione dei gruppi o
degli individui". La concezione risulta intermedia fra questi due estremi.
Possono anzitutto considerarsi sociali il "diritto al lavoro", il diritto alla
salute e quello mirante ad ottenerne un minino grado di istruzione, i diritti
all'assistenza ed alla previdenza sociale.; e nel medesimo quadro vanno
inserite le agevolazioni riguardanti la famiglia, la maternità, l'infanzia e la
gioventù. Ma occorre subito aggiungere che altri diritti sociali hanno per
controparti soggetti privati quali i datori di lavoro, piuttosto che la sola
mano pubblica. Nel quadro stesso rientrano taluni diritti tradizionalmente
propri delle coalizioni dei lavoratori. Il che rende palesi le interferenze
esistenti fra i diritti sociali così costruiti e certi diritti fondamentali di
libertà, connessi ratione materiae. Si tratta indubbiamente di una categoria
quanto mai eterogenea, perché comprensiva di diritti soggettivi in senso
stretto, di interessi legittimi tutelabili dinanzi ai giudici amministrativi,
di interessi semplici nei quali si riflettono i principi amministrativi, di
interessi semplici nei quali si riflettono i principi programmatici e i
conseguenti doveri della mano pubblica.
Lo stato sociale del diritto è caratterizzato dall'imperativo della
giustizia sociale, guardato come premessa indispensabile per la realizzazione
dei diritti civili fondamentali. Quanto ai diritti civili, la proclamazione e
l'effettiva realizzazione dei diritti sociali non sono che il mezzo per
assicurarne il pieno godimento, attraverso la tutela e lo sviluppo della
personalità umana che ne rappresenta il comune presupposto. Affinché ciascun
cittadino sia concretamente in grado di valersi dei diritti che la costituzione
definisce inviolabili, occorre cioè che si determini la rooseveltiana
liberazione "dal bisogno" e "dalla paura"; occorre l'equiparazione dei
cittadini stessi nelle loro condizioni di partenza, relative ai beni più
fondamentali. Sotto la specie dei diritti sociali, la carta costituzionale pone
dunque norme ed impone misure a beneficio delle "categorie sottoprotette". Ciò
vale a spiegare le varie previsioni miranti a tutelare il lavoro subordinato.
Ma in Italia si aggiunge il dato consistente nella costituzionalizzazione dei
diritti sociali: vale a dire nel rilievo costituzionale conferito alle
proclamazioni di principio sulle quali si fondano i diritti stessi.