ORIGINI
DELLO SFRUTTAMENTO MINORILE
Lo sfruttamento minorile vede le sue radici
risalire ai tempi della rivoluzione industriale, fenomeno che ha abbracciato la
fine del XVIII secolo e la metą del XIX e che ha avuto luogo in Gran Bretagna.
Molteplici fattori hanno contribuito a rendere fertile il terreno legati alla
liberazione dell'agricoltura e dei rapporti feudali, all'ascesa della
borghesia, allo sviluppo del capitalismo mercantile, al rapidissimo evolversi
delle tecnologie, delle comunicazioni, dei trasporti, contestualmente
all'incremento demografico.
Nel 1835, alcune impressionanti stime di
lavoratori, occupati nell'industria cotoniera inglese, danno un'idea precisa
dello sfruttamento minorile: ".28.771
bambini sottoposti ad orari di lavoro che variavano dalle 12 alle 16 ore al
giorno e con salari appena sufficienti alla sopravvivenza. Nel 1841, viene
proibito l'impiego di bambini al di sotto di 8 anni, fissando un orario
soltanto diurno di massimo 8 ore al giorno per i ragazzi dagli 8 ai 12 anni(
per orario diurno si intendeva la fascia compresa tra le 5 del mattino e le 9
di sera). Nel 1842, un'inchiesta promossa in Inghilterra sul lavoro minorile
nelle miniere di carbone inglesi, mette in luce la spaventosa realtą nella
quale erano costretti a vivere i minori in quel periodo: ".nelle miniere di
carbone si presentano casi di baby
lavoratori con etą che partivano dai 4 anni.con giornate di lavoro quasi mai
inferiori alle 11 ore.e turni lavorativi anche notturni". Nel 1844 una seconda
legge riduce a 6 ore e mezza giornaliere il lavoro dei bambini, in Francia. Poi
giungiamo ai nostri giorni dove la realtą č fortunatamente cambiata, in una
societą moderna che tutela i diritti del minore a 360 gradi con severe sanzioni
penali comminate nei confronti di chi abusa nei loro confronti, sia sotto
l'aspetto di sfruttamento che sotto altri fattori legati a reati pedo -
pornografici. Purtroppo in alcuni paesi ancora in via di sviluppo, meglio noti
come "Terzo Mondo", il minore subisce ancora angherie e soprusi per una scarsa
informazione e prevenzione.