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I DIRITTI DELLO STRANIERO
Per analizzare il tema del viaggio nella sfera prettamente giuridica ho preferito, piuttosto che continuare il discorso sul fenomeno dell'emigrazione, porre l'accento su quello inerente e parallelo a questo, l'immigrazione, dato che le norme in vigore nel nostro Paese ci chiamano ad intervenire in prima persona rispetto a quelle vigenti in terra straniera.
Prima d'ogni cosa vorrei chiarire il concetto di "immigrazione" per una maggiore comprensione del discorso che mi accingo a fare.
L'immigrazione è l'ingresso in un paese, in
maniera permanente o semipermanente, di gruppi di persone provenienti da un
altro territorio. Si possono riconoscere due tipi d'immigrazione. Infatti, è
possibile notare che Paesi come gli Stati Uniti cercano e incentivano
l'ingresso di manodopera qualificata da nazioni come l'India e
Le persone si spostano dal loro paese essenzialmente per i seguenti motivi:
Col passare del tempo l'immigrazione si è trasformato in uno dei fenomeni mondiali più controversi che tende a creare preoccupazione nella popolazione autoctona ed attriti con le nuove comunità proporzionalmente al grado in cui esse sono riconoscibili come diverse, sia per aspetto fisico che culturale o religioso. Inoltre tra coloro che cercano fortuna in un altro paese vi possono essere esponenti della criminalità del paese d'origine, organizzata o meno, e talvolta questo contribuisce ad aumentare la percezione negativa della popolazione nei confronti dei nuovi arrivati. In seguito all'emergere del terrorismo islamico è emersa - in contrapposizione col multiculturalismo - la questione dell'integrazione, che consiste nell'insieme di quei processi che rendono totalmente gli individui membri di una determinata società, tra cui l'accettazione e il rispetto delle sue leggi. A proposito di leggi credo sia necessario fare qualche commento e qualche differenza tra le leggi,vigenti nel nostro Paese, sul controllo dell'immigrazione vigenti in Italia. Al momento si è posta l'attenzione su due leggi in particolare : la legge Turco - Napolitano e la legge Bossi - Fini nata in contrapposizione alla prima per la diversa ideologia portata avanti dai diversi membri del nostro governo. Come sempre, infatti, si assiste ad una "battaglia" tra "destra" e "sinistra".
Ciò che preoccupa nella legge Bossi-Fini sull'immigrazione è l'impianto complessivo che rivela desolanti ritardi politico-culturali. Una legge che mette tra parentesi la persona, che ignora le cause strutturali che spingono tanta gente a cercare una possibilità di vita qui da noi, che drammatizza demagogicamente il problema della sicurezza del cittadino italiano.
In questo modo la legge
Bossi-Fini avalla una mentalità, purtroppo diffusa, secondo la quale
l'immigrato dev' essere o una merce da utilizzare secondo i propri comodi o un
fastidio da contenere o un tumore da espellere. È penoso constatare come questa
politica si tiene sempre più alla larga da una qualsiasi idea di società
consapevole, accogliente e dialogante. Non so quanto sia giusto prendere
posizione in questo contesto ma "oserei" definirla una legge razzista, perché
tratta gli immigrati extracomunitari che chiedono di lavorare nel nostro Paese
come schiavi non degni di godere degli stessi diritti e trattamento degli altri
cittadini, se non addirittura come potenziali delinquenti da trattare con
sospetto e con metodi polizieschi 'a prescindere' , fino al punto da
prendere loro le impronte digitali; una legge schiavista, perché accetta gli
immigrati solo come mano d'opera da sfruttare a basso costo e per i lavori più
degradanti e solo nella misura e fino a quando fa comodo alle esigenze del
profitto capitalistico, tenendola sotto il costante ricatto del non rinnovo del
permesso di soggiorno e dell'espulsione; una legge, infine, che restringe
ulteriormente il diritto di asilo e tratta i migranti che cercano di sfuggire
alla fame, alle guerre e alle persecuzioni nei loro paesi d'origine come un qualcosa
di tremendamente "nocivo" a cui opporsi esclusivamente con misure repressive,
poliziesche e di blocco armato delle nostre frontiere, al punto da prevedere la
possibilità per la marina militare di intervenire e se necessario sparare
contro le carrette del mare cariche di disperati. Questo carattere razzista e schiavista che impregna
da cima a fondo emerge fin dai primissimi articoli, dove si subordina la
concessione e si minaccia la revisione dei programmi di cooperazione e di aiuto
ai governi che non reprimono a sufficienza l'emigrazione clandestina verso il
nostro Paese (art. 1); inoltre si attribuisce al presidente del Consiglio la
facoltà di stabilire con decreto le quote annuali di extracomunitari che
possono entrare in Italia (art. 3); si assegna alle nostre rappresentanze
diplomatiche e consolari la insindacabile facoltà di rilascio dei permessi di
soggiorno, che 'per motivi di sicurezza" non sono tenute a motivare
l'eventuale diniego (art. 4) e si introduce
nella attuale procedura prevista dalla Turco-Napolitano l'odiosissima misura
del rilevamento delle impronte digitali per tutti gli stranieri che richiedano
il permesso di soggiorno o che ne richiedano il rinnovo (art. 5). Con
l'articolo 5 è introdotto anche il principio schiavista, vero architrave della
legge, che in Italia entra solo chi ha già un lavoro, per essere rispedito
subito a casa a lavoro finito. Il permesso di soggiorno è rilasciato, infatti,
solo in seguito alla stipula di un contratto di soggiorno per lavoro. In
pratica deve essere il datore di lavoro a richiedere il permesso per il
lavoratore di cui ha bisogno(art. 17), fornendo idonea documentazione, la
garanzia di un alloggio (in ogni caso a spese del lavoratore ) e il biglietto
di ritorno pagato. Anche i ricongiungimenti familiari (art. 22) sono resi più
difficili di quanto già non lo siano attualmente con
vorrei aggiungere che spesso una decisione deve seguire una morale piuttosto che un interesse( sia esso economico, politico e quant'altro) specie se la stessa andrà a ricadere su un'intera popolazione. Inoltre inviterei a riflettere sul fatto che molti nostri connazionali posseggono una mentalità che "oserei" definire "d'interesse", frutto di una società con pochissima memoria..visto che solo ieri gli immigrati eravamo noi!!!
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