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FORMA DI GOVERNO
L'insieme di principi che regolano lo stato in riferimento al modo di esercizio dei poteri nell'ambito degli organi costituzionalmente riconosciuti (non in riferimento alla titolarità dei poteri che individua la forma di stato, ma la loro gestione).
Si distinguono forma di governo:
Pura: che vedono una gestione dei poteri da parte dell'organo competente in modo totalmente indipendente dagli altri, con una separazione netta; in altri termini in modo parallelo, senza intersezioni, senza interazioni dei vari organi nel medesimo potere.
È pura la monarchia costituzionale che vede il sovrano agire in maniera nettamente indipendente dall'organo collegiale preposto all'esercizio del potere legislativo. Egli governa con l'aiuto di propri fiduciari tutelando gli interessi nobiliari e contrastando, di fatto, l'attività del parlamento che invece cerca di tutelare gli interessi borghesi e mercantili. Non può sciogliere le camere e queste non possono mandare via l'esecutivo. In queste forme di governo vi è sempre la supremazia del potere esecutivo su quello legislativa attraverso strumenti più o meno leciti (es. le infornate) che in alcuni momenti esulano dal principio di separazione dei poteri, venendosi a configurare un accentramento dei poteri nel momento in cui il governo si sostituisce al parlamento nell'azione legislativa attraverso i decreti.
Altra forma pura è la repubblica presidenziale di tipo statunitense in cui il presidente è eletto direttamente dal popolo (in carica per quattro anni salvo impichment) (anche se attraverso l'elezione dei senatori - grandi elettori - sapendo a priori per chi questi voteranno come candidato presidente) ed è a capo del governo; non esiste ne' la fiducia e ne' lo scioglimento anticipato del congresso (camera dei rappresentanti del popolo e camera alta o senato in rappresentanza degli stati) che viene rinnovato parzialmente ogni due anni. Il presidente però fattivamente deve contare sul sostegno dei membri del congresso per poter perseguire i fini del suo programma. Il presidente inoltre ha potere di veto sull'attività legislativa del congresso.
Poi esiste il governo semi presidenziale alla francese in cui il presidente capo del governo deve ottenere la fiducia delle camere. In ultimo vi è la forma del direttorio dove il parlamento elegge un governo che svolge funzioni anche di capo dello stato e dura in carica un periodo limitato senza la possibilità di promuovere una mozione di sfiducia.
Mista: il contrario. La forma di governo diventa mista storicamente nel momenti in cui i ministri o segretari sentono il bisogno di godere della fiducia del parlamento per poter usufruire dell'appoggio di testi normativi che trovino una sicura legittimazione (non più decreti che potevano essere privati della legittimazione dall'organo di controllo della legittimità). I ministri non sono più fiduciari del sovrano ma funzionari dello stato che devono rendere conto al parlamento attraverso l'istituto della fiducia, mentre il parlamento può essere sciolto anticipatamente con provvedimento del governo per effetto di un mutamento dell'opinione pubblica in ordine all'indirizzo politico, ma, di fatto, questo risulta essere un momento estremo che può realizzarsi solo formalmente ad opera del governo e trova giustificazione nell'impossibilità che l'organo collegiale non possa esprimere un governo cui concedere la fiducia.
Nella forma parlamentare esistono una o due camere che esercitano il potere legislativo e votano la fiducia al governo che può sciogliere anticipatamente le camere. Esistono esperienze parlamentari in cui è privilegiato il governo sul parlamento e altre viceversa, rispettivamente identificati come parlamentarismo maggioritario o a tendenza assembleare. Ciò in relazione al numero di partiti che formano lo scenario politico del paese. Dove esistono pochi partiti e risulta agevole la formazione di un governo sulla base di un sostegno politico da parte del partito di maggioranza, mentre in quello a tendenza assembleare la presenza di un gran numero di partiti provoca difficoltà nella formazione del governo dovendosi basare su coalizioni di partiti che presentano ognuno un proprio programma andando a influenzare variamente quello del governo cui si esprimerà la fiducia.
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