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Espropriazione
La legge in materia di espropriazione è stata modificata dal D.P.R. (decreto presidenziale) 8 giugno 2001 numero 327; questo decreto ha riorganizzato tutto il settore urbanistico in particolar modo si è disciplinato il procedimento di espropriazione nonché le autorità competenti e ha fissato la nuova determinazione degli indennizzi e il regime giuridico dell'occupazione d'urgenza e dell'occupazione appropriativa.
Procedura
È stata modificata da questo decreto: la dichiarazione di pubblica utilità è un atto necessario per l'esproprio, di fatti deve essere approvato il progetto dell'opera pubblica, il piano particolareggiato, il piano di lottizzazione, il piano di recupero e il paino di ricostruzione. In ogni caso ci deve essere sempre l'approvazione di uno strumento urbanistico, cioè l'approvazione del progetto per pubblica utilità.
Indennità
È il corrispettivo per il trasferimento coattivo della proprietà del bene, esso deve essere giusto e va pagato al proprietario; deve essere serio e questo viene determinato dalle caratteristiche del bene. È chiaro che lo Stato nella valutazione dell'indennizzo non potrà espropriare il bene per un diritto diverso da quello della proprietà; l'esproprio di un'area edificabile è determinata nella misura pari all'importo diviso per 2 e ridotto alla misura del 40% pari alla somma del valore venale del bene e del reddito dominicale netto rivalutato o moltiplicato per 10. Nel caso di un'espropriazione di una costruzione l'indennità è determinata nella misura pari al valore venale. Nel caso in cui la costruzione è stata realizzata in assenza dell'autorizzazione edilizia l'indennità è calcolata tenendo conto ella sola area sulla quale sorge l'intera costruzione. Nel caso di esproprio di area non edificabile l'indennità è calcolata secondo il criterio agricolo tenendo conto delle colture effettivamente praticate sul fondo; in questo caso bisogna valutare la possibile utilizzazione del terreno diversa da quella agricola; se l'area non è coltivata l'indennità è commisurata al valore agricolo medio corrispondente al tipo di coltura prevalente nella zona. Quando il proprietario concorda sull'indennizzo avviene la cessione del bene alla pubblica amministrazione. Quando non si ha l'accordo la pubblica amministrazione interverrà con un decreto espropriativo. Tale decreto dovrà essere motivato e trascritto nei registri immobiliari e il proprietario viene privato del bene. Se l'opera pubblica non viene realizzata entro il termine di dieci anni dalla data del decreto espropriativo si può chiedere la decadenza della pubblica utilità e viene disposta la restituzione del bene e il pagamento di una somma di indennità.
Occupazione d'urgenza
Viene effettuata quando non è possibile avviare la procedura normale in relazione alla particolare natura delle opere: il decreto di occupazione dovrà contenere:
L'elenco dei beni da espropriare
L'elenco dei proprietari
I beni che si occupano
Indennità in via provvisoria con la possibilità entro 30 giorni di presentare contestazioni sull'indennità.
Il decreto di occupazione prenderà efficacia se entro 5 anni non venga emesso il decreto di esproprio per urgenza.
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