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Eccesso di potere
L'eccesso di potere consiste in uno sviamento di potere, cioè nell'abuso
sostanziale di cui dispone l'organo che adotta l'atto, in antinomia con la sua
causa o in violazione dell'attività a cui il provvedimento era rivolto. Tale
vizio è ingiunto con l'annullamento dell'atto. Si possono riferire alcuni fatto
particolare, denominati sintomatici dell'eccesso di potere, tra le quali:
l'insufficiente o l'incongrua motivazione, l'ingiustizia grave e manifesta, la
disparità di trattamento, la contraddittorietà fra provvedimenti dell'amministrazione,il travisamento o
l'erronea rappresentazione dei fatti, la illogicità dei criteri di valutazione.
eccesso di potere
l'eccesso di potere fa parte dei vizi di legittimità dell'atto amministrativo. si riferisce all'uso discrezionale del potere da parte degli organi amministrativi che puòdar luogo ad un abuso sstanziale di tale potere in quanto l'atto risulta in contraddizione con la causa del provvedimento. ciò significa che si manifesta uno sviamento del potere dal fine proposto o dal suo scopo tipco. ad esempio nel caso del trasferimento di un dipendente in apparenza per motivi di servizio in realtà in funzione sanzionatoria si ha l'utilizzazione del poter3e amministrativo per fini pubblici diversi da quelli previsti dal legislatore. nella ricerca del contrasto fra la volontà del legislatore ed il contenuto del provvedimento sono state identificate una serie di situazionisintomatiche dell'esistenza di uno sviamento di potere da sanzionare con l'annullamento dell'atto. tali fattispecie sono: contradditorietà fra motivazione e dispositivo: violazione immotivata di prassi amministrative e di circolari amministrative: contadditorietà fra provvedimenti: contadditorietà fra provvedimento finale e atti del relativo provvedimento: ingiustizia grave e manifesta.
- Giudizio in via incidentale.
Il giudizio in via incidentale della Corte Costituzionale ha origine
dall'iniziative di un giudice motivato dalla necessità di dare una risoluzione
ad un caso concreto in cui quel
magistrato debba decidere. Nell'eventualità in cui nello svolgimento di un
processo il giudice dimostri dei dubbi sulla costituzionalità della legge che
dovrebbe applicare,
egli sospende il processo e tramite un'ordinanza di rinvio, accompagnata da
spiegazioni, solleva la questione davanti alla Corte Costituzionale. Se altri
giudici dovessero applicare tale disposizione legislativa per la risoluzione
dei loro processi, dovrebbero sospenderli e attendere la deliberazione della
Corte Costituzionale.
giudizio in via incidentale della corte costituzionale
il procedimento in via incidentale nasce dall'iniziativa di un giudice comune in relazione ad un caso concreto. tale procedura presuppone: 1 l'esistenza di un giudizio principale dinnanzi ad un'autorità giurisdizionale 2 la necessità di applicare nel corso di tale giudizio una disposizione che una parte o il pubblico ministero o lo stesso giudice ritenga sospeto di incostituzionalità 3 che la questione di costituzionalità sollevata si configuri come un incidente processuale 4 la preliminare deliberazione del giudice per accertare che la disposizione denunciata sia rilevante e che la questione non sia manifestamente infondata 5 l'emissione di un'ordinanza con la quale il giudice del procedimento principale dispone l'immediata trasmissione degli atti alla corte costituzionale.
la procedura descritta ha suscitato molti contrasti interpretativi tra cui l'identificazione dell'autorità giurisdizionale che può adottare l'ordinanza di remisione e la valutazione della rilevanza della questione proposta e della manifesta infondatezza. la corte costituzionale, nell'intervento per definire la nozione di giudice a quo, ha concluso che sono autorizzati tutti quei soggetti che appartengono all'autorità giurisdizionale dando un ainterpretazione estensiva di questo concetto volto a consentire la più ampia possibilità di sottoporre leggi urgenti al vaglio costituzionalità. la valutazone della rilevanza della questione proposta consiste nell'accertamento da parte del giudice del processo principale, che tale processo non possa esere definito indipendentemente dalla soluzione della questione di legittimità costituzionale. le controversie sono nate in merito alla pratica della corte costituzionale di valutare le motivazioni adotte dal giudice a quo, con dichiarazione di inammissibiltà tutte le volte che la motivazione della rilevanza è insufficiente. a tal proposito si è oservato che la finalità di tale espressione è quella di evitare che la legge venga aggirata e che siano portate a giudizio questioni miranti solo al rallentamento del processo. l'esame della non manifesta infondatezza comporta il rinvio degli atti al giudice nel caso in cui la corte costituzionale ritenga il dubbio di legittimità costituzionale infondato. la conclusione del processo in via incidentale può avvenire o con sentenza di accoglimento o con sentenza di rigetto; la prima produce l'annullamento delle norme di legge dichiarate incostituzionali, la sentenza di rigetto fa sì che tali norme continuino ad essere applicate.
- Decreto legge.
L'adozione del Governo di decreti legge è disciplinato secondo l'art. 77 molto
rigorosamente: tale intervento legislativo del Governo è legittimato solo nel
determinarsi di eventi straordinari che rendono necessaria ed immediata
un'azione in campo legislativo. Il Governo nello stesso giorno in cui il
decreto viene emanato, ha dovere di comunicarlo alle Camere domandandone la
conversione in legge. Queste devono riunirsi appositamente entro cinque giorni
e la conversione deve avvenire entro sessanta giorni dalla pubblicazione del
decreto sulla Gazzetta Ufficiale, se ciò non avviene il decreto perde efficacia
fino dal momento in cui è stato adottato.
decreto legge
l'istituto del decreto legge è disciplinato dall'art.77 cost. il quale afferma che il governo non può senza delegazione delle camere emanare decreti che abbiano forza di legge ordinaria. tuttavia in condizioni straordinarie di neccesità e di urgenza il governo è legitiimato ad adottare atticon forza di legge, anche senza previa delega delle camere. il governo nel giorno in cui il decreto è emanato dispone la sua pubblicazione sulla gazzetta ufficiale e l'imediata efficacia, inoltre ha l'obbligo di trasmetterlo alle camere chiedendone la trasformazione in legge. le camere si devono riunire entro cinque giorni per esaminare il disegno di legge di conversione. la conversione in legge deve avvenire entro sessanta giorni dalla pubblicazione del deceto legge pena la perdita di efficacia. se il decreto non è convertito per voto di una delle due camere o per decorrenza del termine la responsabilità è attribuita al governo. la possibilità di emendare al contenuto del decreto in sede di conversione ha dato luogo a problemi di carattere politico-istituzionale. infatti da una parte il governo tendeva a inserire nel decreto legge contenuti eterogenei non giustificati da una necessità urgente, dall'altra le camere aggiungevano disposizioni normative relative ad ulteriori materie dando luogo ai cosidetti decreti omnibus la reazione a questo tipo di problema si trova nella legge 400/1998 per la quale il contenuto del decreto legge deve essere specifico omogeneo e aderente al titolo. in alcuni periodi si è arrivati alla elusione del pressuposto di leggitimante la decretazione dell'urgenza ponendo a lentezza del procedimento legislativo che si svolge in parlamento, come pressuposto dello stato d necessità. il conseguente aumento del numero di disegni di legge di conversione ha stravolto l'ordinato sviluppo dei lavori parlamentari, agevolando pratiche ostruzionistiche. da questa situazione è nata la prassi della reterazione dei decreti legge decaduti per scadenza dei termini o già respinti dal parlamento, alla quale si è reagito con alcune modifiche ai regolamenti della camera e del senato. tali modifiche hanno previsto l'intervento prelimiare delle commissioni parlamentari, inoltre è stato imposto l'obbligo d'indicare nel preambolo del decreto legge, le circostanze straordinarie di ecessità e di urgenza che ne giustificassero l'adozione. in tal modo è più agile giudicare sulla sussistenza del pressuposto dei casi straordinari e di necessità e di urgenza.
- Forma di governo parlamentare.
Essa si basa sul rapporto dialettico presente tra Parlamento e Governo,
distinto dall'istituto della fiducia. Questi implica che il Governo, subito dopo
essersi formato, si presenti di fronte al Parlamento per ottenere un consenso
preliminare. Una volta ottenuta la fiducia iniziale,
il Governo diventa espressione delle forze politiche maggioritarie presenti in
Parlamento. Quest'ultimo ha anche il potere di privare la fiducia al governo
tramite
l'approvazione di un'apposita mozione di sfiducia. È quindi il Parlamento
l'organo intorno al quale ruota la lo Stato. Viene introdotta la figura di Capo
dello Stato
come intermediario durante la formazione dell'esecutivo e depositario di un
potere neutro, con il compito di supremo garante della Costituzione.
12) forma parlamentare di governo
le forme di governo piu comuni sono quelle presidenziali, semipresidenziali e assembleare. si possono trovare esempi concreti di tali forme rispettivamente nei governi americano, francese, italiano. la separazione dei poteri accomuna tutte queste forme di governo dello stato moderno. la forma parlamentare di governo si differenzia per il grado di rappresentatività del P.R. che non è eletto direttamente dai cittadini ma dal oparlamento in seduta comune. secondo quanto prescrive la costituzione il capo dello stato ha il potere di nomina del presidente del consiglio dei ministri al quale conferisce l'incarico di formare il governo. la scelta effettuata dal P.R., secondo la prassi attuale cade sul capo della coalizzione vencente. tale prassi è conseguente dell'attuale sistema elettorale. tuttavia la scelta del P.R. deve avere il consenso del legislativo, infatti nella forma parlamentare di governo è di particolare rilevanza il rapporto fiduciario tra potere esecutivo e legislativo. ciò comporta che il governo subito dopo essersi formato si presenti di fronte al parlamento per un consenso preliminare di nprogramma di attività che intende ossservare durante il suo mandato. il parlamento ha anche il potere di revocare la fiducia tramite l'approvazione di una mozione di sfiducia o, nel caso in cui, il governo ponga la fiduzia di un provvedimento, negandogliela.
Appunti su: eccesso di potere riassunto, TRAVISAMENTO O ERRONEA RAPPRESENTAZIONE DEI FATTI ECCESSO DI POTERE, |
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