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Lo Stato
I primi stati nazionali si sono formati fra il XV e il XVI secolo; essi sono nati per garantire sicurezza ad una collettività stanziata su un certo territorio. Lo stato è una struttura politica organizzata a cui sono subordinati tutti coloro che si trovano nel territorio su cui esso esercita la propria sovranità.
La Nazione
La nazione è un'unità etico-culturale costituita da un insieme di persone che hanno in comune razza, lingua, religione, tradizioni e costumi.
Negli stati multinazionali i cittadini appartengono a più nazioni (svizzera, palestina)
Negli stati uninazionali la maggioranza dei cittadini appartiene ad una sola nazione anche se sono presenti minoranze etniche.
La "Nazione senza stato" è un gruppo etnico che si trova a far parte di stati diversi (I Curdi sono divisi tra Iran, Turchia, Iraq, Siria e Armenia, sono 20 milioni)
Il Popolo
Il popolo è costituito dalle persone che hanno la cittadinanza dello stato (le persone che non hanno cittadinanza sono dette Apolidi).
La popolazione
La popolazione è l'insieme delle persone presenti in un certo momento sul territorio di uno stato (uno straniero in Italia fa parte della popolazione, ma non del popolo)
La cittadinanza
La cittadinanza è l'appartenenza di una persona a uno stato. La cittadinanza comporta diritti e doveri; il cittadino ha diritti civili e diritti politici, mentre lo straniero godi di diritti civili. Il dovere principale del cittadino è quello di contribuire alle spese dello stato.
L'acquisto della cittadinanza
La cittadinanza si ha per nascita, per matrimonio o per naturalizzazione.
La cittadinanza di uno dei genitori comporta la cittadinanza del figlio, per diritto di sangue.
Se i genitori sono ignoti o apolidi la cittadinanza è quella del paese dove si è nati, per diritto di luogo.
La perdita della cittadinanza
Nessuno può essere privato della cittadinanza. Una persona può rinunciare spontaneamente alla cittadinanza poiché ne ha acquistata un'altra e/o ha stabilito all'estero la propria residenza.
Il territorio
Il territorio è lo spazio nel quale lo Stato esercita la propria sovranità. E' costituito dalla terraferma, dal mare territoriale, dallo spazio aereo, dal sottosuolo e dal territorio mobile.
La terraferma
La terraferma è costituita dalla terra emersa, è delimitata dai confini che possono essere naturali, artificiali o geografici
Il mare territoriale
Il mare territoriale è quella fascia di mare adiacente alla costa. Ogni Stato ha la facoltà di fissare l'ampiezza del proprio mare territoriale, per l'Italia l'estensione del mare territoriale è di 12 miglia marine (22 km) dalla costa. Oltre il mare territoriale si estende il mare libero, utilizzabile da tutti gli stati.
Lo spazio aereo
Lo spazio aereo si estende sulla terraferma e sul mare territoriale.
Il sottosuolo
La sovranità sul sottosuolo permette agli stati di godere delle risorse presenti in esso.
Il territorio mobile
Il territorio mobile è costituito dalle navi da guerra e dagli aerei militari, ovunque essi si trovino. Le navi mercantili e gli aerei civili fanno parte del territorio mobile solo quando navigano nel mare libero e nello spazio aereo sovrastante.
L'immunità
Si ha l'immunità quando uno stato limita i suoi poteri nei confronti di cose o persone che si trovano sul suo territorio. (Le ambasciate, le autorità dello stato in cui vi è l'ambasciata non possono entrarvi senza il permesso del corpo diplomatico che vi soggiorna.)
La sovranità
La sovranità è il potere che ha lo stato di darsi un'organizzazione politica autonoma. La sovranità dello stato deve manifestarsi verso l'interno e verso l'esterno. La sovranità statale deve essere originaria, ovvero nasce assieme allo stato, esclusiva, poiché solo lo stato può esercitarla sull'intero territorio e incondizionata, perché lo stato ha il potere di modificare l'ordinamento giuridico vigente, mentre la sovranità degli enti autonomi territoriali è condizionata.
Il potere legislativo
Il potere legislativo crea l'ordinamento giuridico di uno stato approvando norme giuridiche.
Il potere esecutivo
Il potere esecutivo rende operanti le norme giuridiche
Il potere giudiziario
il potere giudiziario risolve le controversie tra i singoli e reprime i reati applicando le norme giuridiche.
I fini dello stato
Lo stato è un'organizzazione a fini generali, i singoli cittadini rinunciano a parte della loro libertà e si sottopongono alla sovranità statale.
La personalità giuridica dello stato
Lo stato è la persona giuridica per eccellenza da cui tutti gli enti devono essere riconosciuti per diventare soggetti di diritto. Lo stato nei rapporti interni diventa persona giuridica nel momento in cui si costituisce, mentre nei rapporti internazionali acquista la personalità giuridica quando viene riconosciuto dagli altri stati.
Gli organi costituzionali
Gli organi costituzionali sono usati dallo stato per esercitare la propria capacità di agire
Le forme dello stato
La forma dello stato è la struttura interna assunta dallo stato: stato unitario, stato federale
Lo stato unitario
Lo stato unitario si basa sulla centralizzazione delle funzioni e degli organi costituzionali. (Italia, Spagna, Francia) Lo stato unitario è accentrato quando le funzioni principali sono riservate agli organi centrali. Lo stato unitario è decentrato quando agli organi locali sono affidate funzioni di rilevanza.
Lo stato federale
Lo stato federale è composto da più stati detti federati che conservano i propri elementi costitutivi (Stati Uniti). Gli stati federati hanno una sovranità unicamente interna poiché non possono stabilire rapporti con gli stati esteri, a ciò pensa lo stato federale che ha una competenza esclusivamente di difesa e di politica internazionale.
Lo stato regionale
Nello stato regionale le regioni hanno funzione amministrativa e legislativa. Le regioni sono enti autonomi e il loro potere legislativo deriva dallo stato ed è limitato dalla costituzione.
Le forme di governo
La forma di governo è l'organizzazione di cui si serve lo stato per esercitare la propria sovranità
Monarchie e Repubbliche
Monos = solo archè = regno Res pubblica = cosa pubblica
Nella monarchia la sovranità è del capo dello stato che la esercita per diritto proprio e non su delega del popolo.
Nella repubblica la sovranità appartiene al popolo che delega il capo dello stato ad esercitare i suoi poteri.
Le monarchie sono ereditarie, mentre le repubbliche sono elettive. Il papato è una monarchia elettiva, è la forma di governo della città del Vaticano. La monarchia si distingue in: assoluta, costituzionale pura, parlamentare. La repubblica si distingue in presidenziale e parlamentare.
La monarchia assoluta
Nella monarchia assoluta l'esercizio della sovranità è accentrato nelle mani del re.
La monarchia costituzionale pura
Nella monarchia costituzionale pura la sovranità viene ripartita tra i diversi organi costituzionali. Vi è il monarca che nomina il governo che esercita il potere esecutivo.
La monarchia parlamentare
Nella monarchia parlamentare vi è il monarca, il governo e il parlamento. (Inghilterra)
Il governo è responsabile verso il parlamento e il monarca. Il parlamento accorda e revoca la fiducia al governo.
La repubblica presidenziale
Negli USA il presidente viene eletto in varie fasi: - gli elettori votano un candidato per stato
Federato,
- all'interno dello stato federato il candidato più
votato si circonda di "Grandi elettori",
- i grandi elettori di tutti gli stati federati(538
elettori) eleggono il presidente.
Nella repubblica presidenziale come la Francia il presidente della repubblica è anche capo del governo e ha il potere di nominare e revocare i ministri che sono responsabili nei suoi confronti.
La repubblica parlamentare
Nella repubblica parlamentare l'unico organo eletto dal popolo è il Parlamento Il presidente della repubblica parlamentare è eletto del parlamento e non è a capo del governo. (Italia)
I regimi degli stati
Il regime è la forma che lo stato assume in base all'ideologia in esso prevalente. Vi sono regimi democratici e regimi totalitari.
Lo stato democratico
Lo stato democratico si basa sulla sovranità popolare. Democrazia è un termine greco che significa "governo del popolo". Lo stato democratico può essere a democrazia diretta o indiretta.
La democrazia diretta
La democrazia diretta si ha quando gli atti di governo sono compiuti dal popolo, per far ciò i cittadini dovrebbero sempre riunirsi in assemblea.
La democrazia indiretta
La democrazia indiretta si ha quando gli atti di governo sono compiuti da organi che rappresentano il popolo. (Italia)
Lo stato totalitario
Lo stato totalitario si basa sulla completa subordinazione del cittadino allo stato. I regimi totalitari tendono a controllare la vita dei cittadini e a penetrare in ogni rapporto sociale. Il regime totalitario assume diverse forme: regime militare, regime a partito unico, dittatura personale.
Lo stato assoluto
Nello stato assoluto il sovrano gode di un potere illimitato ed esercita tutte le funzioni.
Gli stati nazionali
Gli stati nazionali nacquero dall'esigenza di avere una organizzazione politica tra il sacro romano impero e le strutture feudali. I primi stati nazionali si formarono alla fine del XVI secolo e furono la Francia, la Spagna e l'Inghilterra
Le origini
Nel 1689 Re Guglielmo d'Orange emanò il Bill of Rights (dichiarazione dei diritti) che fece dell'Inghilterra la prima monarchia costituzionale, il documento prevedeva: - la libertà di parola e di discussione in Parlamento,
- il divieto per il re di sospendere l'efficacia delle leggi, di imporre tributi e di mantenere armate
stabili senza il consenso del parlamento
- la libertà nelle elezioni per il parlamento che aveva diritto esclusivo di controllarne la regolarità
- l'affermazione del principio che il parlamento doveva essere riunito con frequenza.
Lo stato costituzionale
Lo stato costituzionale è l'insieme delle norme fondamentali che caratterizzano uno stato in un dato momento storico, lo stato di diritto è stato costituzionale poiché deve essere presente una costituzione. La costituzione deve contenere il principio della divisione dei poteri e della pluralità degli organi costituzionali, il riconoscimento di diritti innati, il principio dell'uguaglianza formale e il principio della rappresentanza politica.
Definizioni - diritti
La divisione dei poteri
Nello stato di diritto i tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) devono essere esercitati da organi diversi e indipendenti. Montesquieu sostenne che è impossibile che in uno stato esista libertà senza la divisione dei poteri.
La pluralità degli organi costituzionali
Accanto al Capo dello Stato devono trovarsi altri organi, posti su un piano di parità, tra cui vengono suddivise le funzioni:
il Parlamento ha potere legislativo
il Governo ha potere esecutivo
la Magistratura ha potere giudiziario.
Parlamento, Governo e Magistratura hanno come compito principale l'esercizio della loro funzione, ma è inevitabile una sovrapposizione tra le tre sfere.
I diritti innati
Nello Stato di diritto tutti i cittadini possiedono diritti innati che devono essere rispettati e garantiti. I diritti innati comprendono sia i diritti civili che i diritti politici.
I diritti civili
Lo stato di diritto non può reprimere la libertà individuale (libertà fisica e libertà di manifestazione del pensiero). I diritti civili devono estendersi anche alle organizzazioni di cui il cittadino fa parte. Con i diritti civili i cittadini conquistano la "libertà dallo stato".
I diritti politici e la sovranità popolare
Con l'acquisto dei diritti politici si afferma il principio della sovranità popolare: tutti i cittadini hanno il diritto di concorrere direttamente o indirettamente a decidere sulle scelte dello stato e possono controllare l'operato degli organi eletti.
Con i diritti politici i cittadini conquistano la "libertà nello stato".
L'uguaglianza formale
Nello stato di diritto tutti gli uomini sono uguali davanti alla legge
Nello stato liberale le norme giuridiche devono rivolgersi indistintamente a tutti i cittadini, ma si tratta di un'uguaglianza formale e non sostanziale poiché gli strati più poveri si trovano di fronte ad ostacoli economici che impediscono l'effettivo esercizio dei diritti loro riconosciuti.
Nello stato di diritto si afferma un'uguaglianza formale a cui non corrisponde un'uguaglianza sostanziale.
La rappresentanza politica
Nello stato di diritto gli organi devono rappresentare i cittadini. La rappresentanza politica può essere esercitata sia direttamente, da organi eletti dal popolo, che indirettamente, da organi eletti da organi a loro volta votati dal popolo.
Gli organi rappresentatici devono esprimere in piena autonomia la loro volontà e i cittadini, dopo averli eletti, non possono limitarne la libertà.
La crisi dello stato di diritto
Lo stato di diritto entra in crisi alla fine del 1800 quando le masse contadine e operaie iniziarono a rivendicare con forza il loro diritto di partecipare realmente alla vita politica. Ottenuta l'uguaglianza formale i cittadini lottano per conquistare i diritti sociali ed attuare l'uguaglianza sostanziale.
I diritti sociali
Lo stato sociale interviene attivamente in ogni settore della vita pubblica per garantire al cittadino un'adeguata protezione. Lo stato sociale si afferma nei paesi democratici occidentali dopo la seconda guerra mondiale quando si accetta che tutte le persone, non solo i lavoratori, hanno diritto alla assistenza statale se si trovano in una situazione di bisogno.
L'uguaglianza sostanziale
Si ha l'uguaglianza sostanziale quando tutte le persone esercitano i diritti civili, politici e sociali. Lo stato sociale deve assicurare il progresso morale, culturale ed economico della società; viene incoraggiata la partecipazione popolare alla vita politica e di conseguenza si sviluppa una pluralità di partiti politici che rappresentano le diverse ideologie presenti nella società. Senza l'uguaglianza formale non si può realizzare l'uguaglianza sostanziale.
La crisi dello stato sociale
L'intervento statale nella società si è dilatato portando alla crisi dello stato sociale, si hanno sprechi e inefficienze, l'aumento della spesa pubblica, perciò c'è bisogno di una assistenza statale che difende i soggetti più deboli senza fornire inutili agevolazioni alle classi più abbienti.
L'ordinamento internazionale
L'ordinamento internazionale è costituito da tutti gli stati e dai rapporti che si istaurano fra di loro. Per entrare a fare parte dell'ordinamento internazionale uno stato deve acquisire personalità giuridica nei rapporti internazionali.
Il diritto internazionale
Il diritto internazionale è costituito dalle norme giuridiche che regolano i rapporti tra gli stati, ognuno dei quali mantiene la propria sovranità e la propria indipendenza, il diritto internazionale regola solo le relazioni tra gli stati.
I trattati
Il diritto internazionale si basa sui trattati. Il trattato è un accordo che si basa fra due o più stati, collocati su un piano di parità, che assumono obblighi o diritti e doveri su un oggetto specifico. Il trattato è vincolante per gli stati che lo hanno sottoscritto, essi sono obbligati a rispettare le regole contenute in esso.
L'Italia e l'ordinamento internazionale
Il diritto internazionale fa parte del diritto pubblico, l'art 10 della costituzione italiana afferma che l'ordinamento giuridico italiano "si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute".
L'Italia ha partecipato alla guerra della NATO (organizzazione militare dei paesi dell'alleanza atlantica) contro quegli stati che organizzano e appoggiano il terrorismo internazionale.
L'ordinamento sovranazionale
Nell'ordinamento sovranazionale gli organismi internazionali emanano provvedimenti che entrano direttamente in vigore nei singoli stati (i regolamenti dell'Unione Europea entrano immediatamente in vigore nell'ordinamento giuridico italiano, senza che il parlamento debba fare alcun atto.)
La società delle Nazioni
A fine della prima guerra mondiale venne costituita la società delle nazioni che aveva l'obiettivo di mantenere la pace nella comunità internazionale, era un organismo dotato di poteri limitati e di scarso peso politico, questa non riuscì ad impedire il secondo conflitto mondiale, alla fine del quale venne sostituita dall'ONU.
La conferenza di San Francisco
L'ONU costituita a San Francisco il 26 giugno 1945, nacque sotto l'influsso delle 5 grandi potenze del tempo (Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna, Francia e Cina che avevano vinto la guerra). Il numero degli stati membri delle Nazioni Unite è costantemente cresciuto. (alla fine del 1999 superò i 160). L'Italia ne entrò a far parte nel 1955.
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