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Vita delle donne nel Terzo Reich
Durante
Dopo che il partito nazionalsocialista vinse alle elezioni avvenute nel Marzo del 1933, col Machtergreifung ( cioè la presa del potere) cominciò il periodo del Terzo Reich e le donne dovettero dimettersi subito dalle cariche di rilievo e col tempo anche dalle altre; l'unica professione in cui, nonostante vi fossero discriminazioni, il numero di impiegati femmine era rilevante era quella dell'insegnante: a causa della diffusione delle scuole femminili erano richiesti docenti dello stesso sesso.
Gli uomini operanti soprattutto in campo medico politico e giuridico definivano l'operato delle loro colleghe penoso e inefficiente, e la direzione del partito liquidava le critiche provenienti dalla sfera del sesso debole "affermando che alle donne molto qualificate rimaneva la possibilità di svolgere lavoro volontario o professioni specificamente femminili, purché fossero buone nazionalsocialiste" e che "quelle tra loro "politicamente fidate" sapevano perfettamente di essere ben accette nell'amministrazione della sfera femminile".[1]
Agnes von Zahn-Harnack, rappresentante del movimento femminista tedesco e membro del partito democratico in Germania, scriveva lamentandosi pubblicamente:
<< [.] numerose donne che occupavano posizioni di rilievo sono state licenziate o costrette alle ferie; soltanto due di loro sono state sostituite da altre donne, e anche settori che senza alcun dubbio sono di competenza delle donne, da un punto di vista sia sociale che culturale, sono stati affidati a mano maschili. >>[2]
Per evitare che si causassero disordini il Ministro dell'Interno Wilhelm Frick si vide costretto ad intervenire a sostegno delle donne:
<< Come desumo da varie fonti, negli ambienti dei funzionari, degli insegnanti e degli impiegati di sesso femminile regna una forte inquietudine a proposito dell'ostilità dimostrata loro da numerose autorità a livello sia statale che locale. [] Devo sottolineare come ai sensi della legislazione vigente non ci sia lecita nessuna discriminazione nei confronti di funzionari e insegnanti di sesso femminile. >>[3]
Alle donne veniva inoltre chiesto di svolgere propaganda per la maternità finalizzata alla preservazione della razza pura e attività di volontariato o sociali a beneficio della nazione tedesca. "In una pubblicazione ufficiale del partito Marie Baltzer faceva appello a una "maternità organizzata", per cui le donne (tedesche) avrebbero dovuto rinforzare la loro salute fisica e sviluppare le loco capacità domestica"[4] affinché le future generazioni fossero sane e forti, per una Germania superiore nel mondo.
In aggiunta alla vita legata alla famiglia e alla vita domestica, di cui ne erano simbolo le tre "k" tradizionali ( Kinder = figli, Küche = cucina, Kirche = Chiesa), un'altra autrice di quel periodo dichiarò che nella sfera femminile bisognava includere Krankerhaus (= ospedale) e Kultur (= cultura). Infatti oltre alle pure attività di volontariato si aggiunsero quelle di provvedere ai camerati delle S.A. feriti o che avevano bisogno di sostegno psicologico e/o spirituale e confezionare loro anche biancheria e indumenti.
Nonostante si fossero adeguate alle circostanze collaborando
anche con gli esponenti del governo le donne difesero sempre la loro posizione,
e le organizzazioni femminili che avevano deciso di collaborare con
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