Successivamente alla seconda guerra mondiale,
l'Italia si trovò di fronte una situazione economica e sociale disastrosa. Durante
il corso della guerra infatti, si era verificato un calo della produzione in
industria e quindi un conseguente aumento dei licenziamenti e del debito
pubblico con la svalutazione della lira. I partiti che governarono l'italia per due anni in seguito alla Liberazione furono
quelli antifascisti, che accantonando le divergenze ideologiche, si
coalizzarono per cercare di dare una ripresa al paese. Questi partiti furono:
la Democrazia cristiana guidata da De Gasperi basata
su un opinione pubblica di tipo cattolico e sul rifiuto della lotta di classe.
Oltre ai repubblicani si ricordano i comunisti e i socialisti. Nel quadro delle
forze antifasciste vanno ricordati anche altre formazioni d'elite, come il
Partito d'Azione e i Liberali, i cui membri giocarono un ruolo molto importante
nel dopoguerra. Il partito d'Azione, fondato da Giuseppe Mazzini, aveva
partecipato attivamente alla liberazione e alla resistenza del paese e
reclamava attraverso i propri esponenti, una riforma agraria, la
nazionalizzazione della grande industria e un assetto repubblicano. Il partito
liberale invece, sperava in un ritorno
all'italia prefascista e
tra gli elementi di spicco del partito traviamo Benedetto Croce e Luigi Einaudi. Il primo governo dopo la liberazione, fu
presieduto dal partito d'azione e dal loro rappresentante Ferruccio Parri. Egli instaurò subito un programma di grandi riforme
economiche che però non vennero accettate dai partiti più conservatori presenti
nel pese, e così fu costretto a dimettersi. Il successivo governo fu presieduto
dalla Democrazia Cristiana e quindi da Alcide De Gasperi.
Questo governo fu più moderato del precedente e nell'occasione del cambio di
poteri tra Emanuele 3 e suo figlio Umberto 1, De Gasperi
propose un referendum per far scegliere agli italiani il tipo di forma
istituzionale dello stato. Così gli elettori vennero chiamati alla urne per
scegliere tra la repubblica e la monarchia. Il 2 Giugno 1946 si votò e prevalse
la repubblica. Nello stesso giorno gli italiani votarono anche per scegliere i
deputati dell'Assemblea costituente e il partito che ottenne più preferenze fu proprio
quello della DC. Così De gasperi si preparò a
governare per la seconda volta il paese come leader democristiano(dal luglio
1946 al febbraio 1947)e per una terza volta tra febbraio e maggio 1947. Anche
se tutte i partiti di sinistra si erano uniti insieme per dare una rinascita
democratica al paese, ben presto avvenne la rottura tra la Dc
e il resto della sinistra, dovuti a degli accordi presi tra De Gasperi e il presidente statunitense Marshall.
Dopo una crisi di governo, l'Assemblea costituente votò la fiducia al governoe ci si avviò verso il 4 governo De Gasperi..Il 22 Dicembre dello stesso anno venne approvata
dall' Assemblea costituente una nuova Costituzione, che entrò in vigore in 1
gennaio del '48, frutto della coalizione tra tutte le forze politiche
antifasciste. Alle elzioni del 1948, la Democrazia
Cristiana, si presentò come un patitoche garantisse
la libertà, l'odine e il cattolicesimo; Dall'altra
parte, le forze della sinistra riunificate in un unico partito(Fronte
democratico popolare), proponevano la nazionalizzazione dei monopoli, una riforma
agraria e inoltra una politica estera di neutralità. Dopo una lunga battaglia
elettorale, le elezioni si conclusero con il nuovo trionfo da parte della Dc con una ampia maggioranza. Durante le elezioni del 1953
però, il centrismo entrò in crisi. De Gasperi,
propose una modifica in senso maggioritario della legge elettorale, ma proprio
questa scelta, rappresentò la sua fine politica.
Tra gli
anni 1950 e 1970 l'Italia conobbe una crescita economica rilevante grazie
soprattutto all'adesione al Mercato comune europeo con i trattati di Roma del
1957. Questa improvvisa crescita economica però, da un lato contribuì ad un
miglioramento del tenore di vita,però dall'altro creò squilibri di fondo
nell'economia nazionale, soprattutto perché aumentò il divario tra nord e sud italia. Questo fu anche il periodo delle grosse
emigrazioni, prima dell'est e poi dal sud sempre verso il triangolo industriale
del nord italia. Sul piano politico, la DC(guidata da
Amintore Fanfani e Aldo Moro), dopo la pesante
sconfitta sulla riforma elettorale, si orientò verso un alleanza con il parito socialista. In questi anni l'unica persona che seppe
confrontarsi con la sinistra fu Fernando Tambroni, il
quale incaricato dal presidente della repubblica Gronchi
a formare un nuovo governo, ottenne la fiducia dallo schieramente
dei neofascisti del partito MSI. Tambroni governò per
pochi mesi il paese ma poi fu costretto alle dimissioni in quanto si
verificarono duri scontri tra polizia e manifestanti antifascisti. Il nuovo
governo presieduto da Fanfani e appoggiato dai
socialisti, attuò importanti riforme e a causa delle resistenze opposte dalla
destra, l'azione riformatrice della sinistra venne esaurendosi, fino alla
minaccia di un colpo di stato nel caso in cui nn evessero rinunciato alle posizioni riformatrici. Questo è
anche il periodo delle manifestazioni studentesche del 1968 e di quelle operaie
attraverso le organizzazioni sindacali.L'atteggiamento
del governo fu repressivo e non fece altro che radicalizzare
il movimento per cui lo scontro visico e la violenza
divennero una costante delle manifestazioni di piazza. Nel 1973 però, la crisi
petrolifera e il logoramento del sistema politico e istituzionale, colpirono
profondamente l'italia tanto da avere un periodo in
cui vi fu una forte svalutazione della lira e un impressionante crescita
dell'inflazione.Tale situazione economica fu
sicuramente aggravata da un sistema politico in quel periodo fatiscente dovuto alle situazioni istabili
e rissose all'interno della DC. La svolta decisiva si ebbe nelle elezioni
amministrative del 1975 da parte del Pci e del suo
maggiore esponente Enrico Berlinguer,il quale
proponeva un allenza fra le forze della sinistra e la
chiesa prendendo come riferimento il governo cileno. Tale successo elettorale
spinse sempre più il Pci nel governo del paese e
all'accettazione dello stasso da parte della Dc e di Aldo Moro. Successivamente nel 1976 si venne a
formare un nuovo governo (16 Marzo 1978), presieduto da Giulo Andreotti,
sostenuto sia da una maggioranza di partiti del centro sinistra, sia dal Pci di Berlinguer. Solo poche ore
dopo la formazione di questo nuovo governo però, le Brigate rosse, rapirono Aldo
Moro uccidendo la sua scorta e il 9 Maggio dello stesso anno Aldo Moro venne
assassinato. Questo episodio il culmine dell'attacco contro la Dc ad opera del terrorismo rosso che praticava la lotta
armata per colpire la borghesia e lo stato. D'altra parte anche il terrorismo
nero, ad opera di fascisti, insanguinò l'italia in
questo periodo. Gli avvenimenti più tragici
furono quelli di piazza fontata a milano
e di piazza della loggia a brescia. L'obbiettivo
delle stragi nere era quello di attaccare ogni forma di democrazia per favorire
un disegno eversivo e autoritario.