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L'India e la Cina
La fine della civiltà dell'Indo fu provocata probabilmente dalla comparsa degli Arii (1400 a.C. circa), una popolazione indoeuropea dalle abitudini seminomadi proveniente dalle steppe dell'Asia centrale. Essi si imposero grazie alla loro superiorità militare ed esercitarono il potere senza cercare di fondersi con le popolazioni locali, creando così le basi di una rigida suddivisione in caste che in seguito fu giustificata con motivazioni religiose. Questa fase storica è indicata come periodo vedico, in quanto la principale fonte letteraria è rappresentata dai Veda, poemi epici e religiosi divisi in quattro raccolte.
Con l'arrivo delle truppe persiane (sul finire del VI secolo a.C.) comandate da Dario alcune regioni nord-occidentali dell'India vennero trasformate in satrapie. In questa stessa area, circa due secoli dopo (e precisamente tra il 327 e il 325 a.C.), penetrò l'esercito di Alessandro Magno: in questo arco di tempo, e anche successivamente quando intorno al bacino del Mediterraneo si costituiscono i regni ellenistici, si intensificarono i contatti culturali e commerciali tra Occidente e Oriente.
Il processo di unificazione della penisola indiana sotto un'unica autorità fu avviato dalla dinastia Maurya (320-185 a.C.) che diede vita a un vasto impero dal quale rimase esclusa la parte più meridionale della penisola. Nel corso del III secolo si ebbero il consolidamento delle strutture statali e la diffusione del buddismo.
In Cina, con la fine della dinastia Shang, emerse gradualmente la potenza dei Chou, i quali, partendo dalle regioni settentrionali, riuscirono ad estendere il Loro dominio fin lungo il medio corso del fiume Yangtze. Il loro governo assunse caratteristiche feudali e tra il V e il III secolo a.C., conobbe un progressivo indebolimento (è questo il periodo detto degli Stati combattenti). Questa fase di anarchia si concluse con l'ascesa dei sovrani Ch'in, il cui più autorevole esponente, Shih Huang-Ti, vissuto alla fine del III secolo a.C., può essere considerato il fondatore dell'impero. Con la sua politica accentratrice e autoritaria egli neutralizzò le tendenze centrifughe manifestatesi nei secoli precedenti e rese più sicuri i confini facendo costruire la Grande Muraglia.
Durante l'epoca degli Stati combattenti (V-III sec. a.C.) la Cina, visse un momento culturale molto vivace che gli storici chiamano "età delle Cento scuole", in quanto si diffusero nuove correnti di pensiero - tra le quali in particolare acquistarono importanza il confucianesimo e il taoismo - che lasciarono un segno profondo nella successiva evoluzione di questa civiltà.
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