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La situazione politica intorno al'68
Le elezioni del maggio 68' non modificarono nella sostanza i rapporti di forza tra i partiti e ,di fronte alla contestazione,la classe dirigente si mosse con molte incertezze.In pratica si registrarono solo lievi cambiamenti, con un trascurabile incremento della DC e del PC, il quale , al fine di non vedere dispersa la credibilità democratica che aveva racimolato dopo la morte di Togliatti (1964), soprattutto con la condanna della " normalizzazione" sovietica in Cecoslovacchia,non poteva lasciar mano libera a quei movimenti "extra parlamentari"che usurpavano la tradizione marxista-leninista e,d 'altra parte, alla DC tornava utile che qualcuno tenesse a riparo dallo scontro diretto con un mondo giovanile, intellettuale e operaio ,desideroso solo di distruggere il sistema costituito.
Buono era il successo del PSIUP, mentre a destra declinava l'MSI e il PLI che non riusciva a confermare il brillante risultato del 63'.
Il dato piu' significativo fu sicuramente quello del nuovo partito socialista unificato (PSU) derivante dall'unione di PSI e PSDI, che perdeva almeno un quarto dell' elettorato dei due partiti divisi.Questo insuccesso dopo tante attese aprì una crisi nel socialismo italiano che avrebbe condizionato tutto il tormentato andamento della quarta legislatura repubblicana.
Nei primi anni 70' i politici cercarono di mediare la protesta collettiva attuando una politica riformatrice. Ad essere onesti, molte di queste riforme, erano state avviate durante i governi di centro sinistra, si pensi all'istituzione delle regioni avvenute nel 70', vale a dire ventidue anni dopo la disposizione che le prevedeva.
Il primo disegno di legge sull'annullamento del matrimonio venne invece presentato nel 65' da Loris Fortuna. L'opinione pubblica Laica, influenzata dall'attività della LID (Lega Italiana per il divorzio), si schierò al sostegno dell'iniziativa di Fortuna. Alla camera l'opposizione alla legge poteva contare solo sui voti della DC e dei neofascisti. Nel 69' il sindacato proclamò uno sciopero generale sulla questione degli alloggi e nel 71' fu finalmente varata la legge che semplificava un intero sistema dell'edilizia pubblica e lo demandava agli enti locali.Questa legge però, risultò complicata e lacunosa circa le procedure di controllo della sua applicazione a livello locale.
Per quanto riguarda invece la riforma fiscale ,si registrò qualche progresso con l'introduzione del nuovo sistema di tassazione progressiva , imposta all'intera popolazione lavoratrice.
Mentre per i lavoratori dipendenti le tasse venivano dedotte alla fonte, non si tradusse un metodo altrettanto efficace per i lavoratori autonomi, favorendo una massiccia evasione fiscale. Questo riformismo governativo fu il piu'attivo nella storia della repubblica, e rappresentò un tentativo semplice anche se parziale, di mediare la protesta sociale in maniera costruttiva.
Altrettanto non si può dire della politica economica dei governi che si sono succeduti in questo periodo; infatti rispetto al sistema economico internazionale, il periodo successivo al 69' fu caratterizzato da enormi segnali di tensioni. Nei paesi piu' avanzati ,l'eccesso di accumulazione e l'irrigidimento dei mercati nazionali del lavoro tendevano a spostare in alto i salari e quindi a minacciare i profitti. Inoltre la rivolta studentesca e l'esplosione delle varie agitazione operaie minarono ulteriormente la fiducia degli imprenditori. Alla Pirelli, alla Marzotto , alla Fiat, venivano richiesti aumenti salariali e gli operai in lotta praticavano l'autoriduzione della produzione. Le reazioni del governo furono fortissime come ad esempio ad Avola( Siracusa) dove i poliziotti spararono sui braccianti nel corso di una agitazione.
Le autorità economiche italiane replicarono all'ondata degli aumenti salariali con una politica deflazionistica, con una espulsione della manodopera eccessiva e un' aumento della produttività e una ripresa dei profitti. Le misure deflative,però ,servirono solo a scoraggiare una classe imprenditoriale già intimorita.Per di piu' non vi erano segnali politici che il governo si schierasse apertamente con gli industriali piuttosto che con il movimento operaio. In questa situazione gli imprenditori non risposero tutti allo stesso modo. L'industria di stato e i grandi gruppi privati, come la Fiat e la Pirelli, mantennero alti i livelli di investimento, attenuando cosi' in parte la generale depressione dell'economia. Man mano che gli aumenti salariali si trasferirono sui prezzi, l'inflazione incominciò a salire e gli investimenti crollarono drammaticamente.
In Italia, una mini ripresa si attuò soltanto nel 72-73,ma solo temporaneamente.
L'evoluzione politica comunista , che portò un aumento costante dei voti nel 63' e nel 68', e l'avvicinamento tra socialisti e democristiani non avvenne senza contraccolpi; si formarono infatti gruppi e movimenti "extra parlamentari o di" ultra sinistra" fortemente ostili alla politica riformista del partito comunista, in nome dell'idea di una rivoluzione proletaria radicale e senza compromessi. La Forza di Nuova Sinistra ( FNS) vedeva da un lato frammentari e disomogenei movimenti operai, e dall'altro un movimento studentesco costituito essenzialmente dai figli del ceto medio colpiti da una serie di cocenti disillusioni. I piu' rappresentativi movimenti operai erano: Servire il Popolo (Maoisti con dedizione fanatica e con una grandissima disciplina) Avanguardia operaia ( inizialmente collocata a Milano, era una organizzazione Leninista ortodossa, antistalinista ma filomaoista) Lotta continua (si rifaceva ai modelli di lotta dell'Asia e del Sud America e anche essendo il gruppo piu' innovatore e irriverente era caratterizzato da una organizzazione piuttosto caotica ) Potere Operaio ( gruppo di avanguardia esterna di tipo leninista) Manifesto ( gruppo fondato da alcuni intellettuali non piu' giovanissimi che avevano rotto con il PC e che avrebbero fondato piu' tardi, un quotidiano di una certa fama dal medesimo titolo, ancora tutt 'oggi in produzione).
In maniera atipica, le iniziative di lotta provenivano piu' dagli operai specializzati che da quelli comuni.
Il modello delle agitazioni fu quello della Pirelli di Milano, dove operai e impiegati assieme ad alcuni membri di Avanguardia operaia, organizzarono il CUB ( comitato unitario di base).I CUB sarebbero stati l'embrione di consigli operai rivoluzionari cercando di creare una vasta coscienza anticapitalistica e chiedendo, praticamente, l'abolizione delle gabbie salariali e conseguentemente a questa abolizione, la rottura del legame tra aumenti salariali e produttività. Le forme di protesta erano:il Picchettaggio, lo sciopero a singhiozzo , a scacchiera, a gatto selvaggio.
Purtroppo questi movimenti divennero rapidamente delle versioni in piccolo dei principali partiti politici e fu improponibile ogni loro progetto di unificazione.
Le basi materiali dei movimenti studenteschi,invece, devono essere rintracciati nelle riforme scolastiche degli anni 60'. Il movimento disprezzava sia i valori dominanti che quelli rappresentati dal nuovo riformismo del PC. Era collettivista ma anche libertario ( differiva così dal comunismo cinese) e in particolare la liberazione sessuale divenne un suo obiettivo.
Gravemente non si preoccupò di creare una sua tesi teorica ( a differenza di quello Tedesco ) e inoltre, fu criticato da molti intellettuali del tempo :" ..Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte con i poliziotti, io simpatizzavo con i poliziotti . Perche' i poliziotti sono figli di poveri, vengono da subtopaie, contadine o urbane che siano".(Pasolini, poesia pubblicata sull'ESPRESSO); Habermas li tacciò di essere " fascisti di sinistra ".
Forse influenzati dagli esempi di lotta dell'America del Sud, accettarono la violenza come inevitabile ( "Guerriglia e non guerra "). In conclusione possiamo dire che tra il 62 e il 68 i governi di centro sinistra erano falliti nel rispondere alle molteplici esigenze del nostro paese in rapido cambiamento. Si era parlato troppo e troppo poco si era fatto come ad es. la questione delle riforme. Volendo tracciare un bilancio ci si puo' chiedere come mai le aspettative di studenti e operai furono disattese. Innanzitutto perchè i gruppi rivoluzionari erano settari e si ispiravano a modelli terzomondismi distanti dalla societa' italiana .Inoltre era poco probabile che la classe operaia in toto avrebbe seguito gli imperativi rivoluzionari considerando inoltre che essi erano una minoranza distribuita soprattutto nel Nord Italia. La coscienza politica era poco diffusa nella societa' italiana per non parlare dell'ideologia rivoluzionaria. Sicuramente, poi vi era una fedelta' storica ai partiti e sindacati di sinistra che ristringeva il campo di azione dei gruppi . Al Sud sarebbe risultato piu ' probabile uno sbocco verso la protesta, ma il clientelismo e la criminalita', nonche' la frammentizzazione sociale ,impedirono tale processo, anzi il Sud viro' a destra come risposta e protesta.
Tuttavia non tutto fu inutile.
L'azione collettiva fu un grosso stimolo per le riforme, nonostante la stagnante questione della mancata razionalizzazione di esse.
Cosi' i giovani erano troppo politicizzati, guardavano in termini globali rispetto alle istituzioni che rispondevano con la frequente mancata programmazione e disattenzione al cambiamento. Lo stesso PCI ancora una volta non aveva canalizzato quel fermento creativo giovanile per paura di perdere l'elettorato moderato e la possibilita' di CGIL, ove i limitanti del partito partecipavano attivamente alle lotte governare da un lato, e dall'altro era politicamente invidioso della sindacali ,tutto ciò ancora una volta a spese delle riforme.
Il PSI al contrario ebbe un potere all'interno del governo mai avuto prima ( pensiamo allo statuto dei lavoratori e alla legge sul divorzio ), insieme al ruolo portante del sindacato. In questo quadro politico vi era un Sud poco coinvolto, e l'egida di uno stato sprecone ed inefficiente da riformare piu' oberato da spese sociali ,(pensioni, partecipazioni statali) eroso dalla evasione fiscale e dal deficit pubblico in aumento,fu rallentato dalla burocrazia mai riformata. Questi sono gli anni delle strage impunite, degli arricchimenti illeciti, del peculato dilagante, degli scandali a catena, degli opposti estremismi che insanguinano le piazze, della tracotanza di un " secondo Stato" che con la loggia massonica P2 attira nelle sue reti esponenti delle informazione della finanza, e dell'apparato giudiziario, della scesa di banchieri criminali come Michele Sindona, dell'incipiente comparsa del terrorismo di sinistra.
Sono gli anni ,in definitiva, nei quali una modernizzazione lasciata a se stessa scialacqua il superfluo e la propria ricchezza in un 'orgia di autoaffermazione dei soggetti che ne sono stati protagonisti, e che si fronteggiano in una lotta senza quartiere per la distribuzione dei ruoli di direzione della società ignorando sprezzatamene ogni mediazione politica e istituzionale.
Nicola Massaro
Patrizia Leone
Francesca Santonastaso
Raffaella Vetromile
Rita
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