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La rivoluzione francese




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La Rivoluzione Francese


La Francia alla vigilia della rivoluzione (1774-1788)


Amministrazione. Sussistono ancora gli intendenti e i poteri locali , continui scontri tra la corona e il Parlamento di Parigi che pretende il controllo sulle leggi regali. La venalità della burocrazia e i privilegi ecclesiastici e nobiliari mostrano come il regime feudale sia ancora attuale.


Società. L'ordinamento di tipo feudale crea malcontento e tensioni in tutti gli ordini sociali: in realtà siamo di fronte ad uno scontro tra due mondi e due sistemi differenti e incompatibili, il sistema feudale difeso dall'aristocrazia e dal clero contro quello mercantilistico innovativo difeso dalla borghesia che comincia a diventare cosciente dei propri mezzi. Anche il ceto contadino, al suo interno, comincia a presentare notevoli differenziazioni sociali e politiche: mentre i proprietari liberi, benché si trovino costretti a far fronte agli abusi feudali, vivono con decoro, i braccianti nullatenenti sono i più colpiti dalla crisi.


Politica finanziaria. Il sistema fiscale inefficiente e irrazionale, l'instabilità nell'amministrazione della finanza pubblica, le imposte affidate ad appaltatori senza scrupoli e le esenzioni del clero e della nobiltà dalle imposte a danno degli strati più poveri che vedono svanire in tasse circa il 70% del loro reddito, queste sono le cause del grave deficit finanziario che accompagna la Francia pochi anni prima della rivoluzione.


Opposizione. L'opposizione al vecchio regime viene condotta:

Dal ceto superiore privilegiato, che si tiene fermo da una parte ai diritti feudali, ma dall'altra, sotto l'influsso del pensiero illuminista, esige la limitazione della monarchia assoluta.

Dalla borghesia, che si considera Terzo Stato ed esige l'abolizione dei diritti feudali e la partecipazione alla vita politica.

Dai circoli illuministici che favoriscono la rivoluzione tramite la divulgazione del loro pensiero riguardo la libertà e l'uguaglianza.


Cronologia 1774-1788

. Il re Luigi XVI capisce la necessità di operare alcune riforme e nomina Turgot Controllore Generale delle Finanze. Gli operai di Parigi insorgono per l'aumento del costo del pane e il programma di riforme viene fatto fallire da alcuni rappresentanti dell'aristocrazia tra cui la stessa regina Maria Antonietta.

. La Francia si allea con gli Stati Uniti ed entra in guerra contro l'Inghilterra. Intanto il banchiere Necker viene nominato nuovo Controllore Generale delle Finanze. Egli istituisce un'assemblea con il compito di ripartire le imposte anche tra i ceti più abbienti con lo scopo di porre fine al periodo di crisi economica. Metà dei membri di tale assemblea dovrebbero essere stati rappresentanti del Terzo Stato. Il Parlamento di Parigi si oppone all'iniziativa di Necker che viene licenziato.

. Il ministro delle Finanze Calonne propone l'istituzione di un'imposta unica sulla terra senza esenzioni e l'abolizione della gabella sul sale, ma un'assemblea di notabili composta per la maggior parte da rappresentanti dell'aristocrazia non è disposta a votare tali proposte per risanare il deficit dello stato.

. Il successore di Calonne, Lomenie, non può far altro che proporre ai notabili gli stessi progetti dei suoi predecessori. Anch'egli fallisce per l'opposizione del Parlamento e della nobiltà che chiedono ed ottengono per l'approvazione di una riforma fiscale la convocazione degli Stati Generali.

. Bancarotta dello Stato e richiamo di Necker, che ottiene il raddoppio dei rappresentanti del terzo Stato. Finalmente vengono convocati gli Stati Generali che si pronunciano per una monarchia limitata.


Primo Periodo (1789-1792)


5 Maggio 1789. Seduta di apertura degli Stati Generali a Versailles. Il Terzo Stato chiede la votazione per testa anziché per ordine e la verifica comune dei poteri.

17 Giugno 1789. Primo atto rivoluzionario: il Terzo Stato si proclama Assemblea nazionale e con il giuramento di continuare a lottare finché non si sia raggiunta la Costituzione inizia la prima fase della rivoluzione.


Prima fase: La Costituente (1789-1791)

Il re sembra accettare la nuova situazione ma il licenziamento di Necker e le truppe di soldati attorno alla città portano alla sollevazione del popolo di Parigi.

14 Luglio 1789. Assalto alla Bastiglia (prigione politica e simbolo del dispotismo): il popolo vince l'assolutismo e l'esercito del re si sbanda. Il rivoluzionario La Fayette crea una milizia cittadina detta Guardia Nazionale. La presa della Bastiglia e il suo significato provocano sollevazioni di contadini in tutta la Francia, si ha la prima ondata di nobili emigranti in zone più sicure.

4-5 Agosto 1789. Sotto la pressione popolare l'assemblea Nazionale delibera l'abolizione del regime feudale e la liberazione dei contadini.

26 Agosto 1789. Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo: libertà, parità di diritti e fraternità diventano le parole chiave della rivoluzione. Intanto anche la stampa illuminista si muove a favore della Rivoluzione e spinge il popolo a continuare la battaglia.

5 Ottobre 1789. Marcia su Versailles, il re è costretto a stabilirsi a Parigi assieme all'Assemblea Nazionale. I popolani si fanno ora chiamare sanculotti (ossia senza i calzoni corti dei nobili).

La rivoluzione sembra aver trovato un suo equilibrio. Tra le forze presenti nell'Assemblea Costituente i reazionari sedevano sulla destra mentre i rivoluzionari sedevano sulla sinistra, tra questi cominciano a nascere i primi club politici: i foglianti moderati, i cordiglieri radicali e i giacobini che si considerano come una lega santa contro i nemici della libertà.

Luglio 1790. Costituzione civile del clero, statalizzazione della Chiesa, soppressione dei conventi e di Ordini religiosi. La maggioranza degli ecclesiastici rifiuta il giuramento e sorge un conflitto tra stato e chiesa.

Giugno 1791. Tentativo di fuga di Luigi XVI: il re, riconosciuto a Varennes, è riportato a Parigi e privato di tutti i suoi poteri politici.

3 Settembre 1791. Proclamazione della nuova Costituzione, giurata dal re il 14 Settembre. La Monarchia parlamentare presenta un debole esecutivo e la rappresentanza legislativa è unicamerale, ottenuta con elezione censitaria (il voto spetta tuttavia solo al cittadino proprietario di patrimonio proprio). Le cariche amministrative sono elettive e lo stato viene diviso in 83 dipartimenti con amministrazione autonoma. Sono garantiti i diritti dell'uomo, la parità di diritti e la proprietà privata.


Seconda fase: L'Assemblea Legislativa (1791-1792)

Oltre ai club politici già considerati ne nascono ora di nuovi, è quindi necessario fare un piccolo schema riguardo le forze rivoluzionarie che animano la Francia di questo periodo.


Nome del club politico

Caratteristiche

Maggiori esponenti

Cordiglieri

E' il gruppo politico più radicale.

Danton, Marat

Foglianti

Sono a favore di un'evoluzione democratica della Rivoluzione. Fedeli al re.

La Fayett

Girondini

Ne fanno parte la borghesia abbiente e i repubblicani favorevoli al decentramento.

Brissot

Sanculotti

Costituiti da masse popolare senza idee chiare.



10 Ottobre 1791. Prima Riunione dei 745 deputati dell'Assemblea Legislativa. Un terzo di essi entrò a far parte del club moderato dei foglianti, un quinto aderì ai giacobini, ma la grande maggioranza rimase neutrale rispetto alle fazioni politiche che si erano formate nei mesi precedenti. Tra i nuovi dirigenti politici un ruolo importante spetta a Brissot, attorno al quale si formò un piccolo raggruppamento di deputati, eletti del dipartimento della Gironda.


Gli aristocratici emigrati all'estero scatenano all'interno dell'Assemblea il timore di una loro coalizione con le forze austriaco - prussiane.


Aprile 1792. I girondini sollecitano la dichiarazione di guerra ad Austria e Prussia: inizio delle guerre di coalizione contro la Francia rivoluzionaria. I maggiori esponenti della sinistra rivoluzionaria, Robespierre e Danton, indicano la possibilità di un'invasione della Francia da parte delle truppe austriache e prussiane e del tradimento del re che avrebbe potuto sfruttare a suo favore un'eventuale sconfitta delle truppe rivoluzionarie.


Il re viene arrestato.

I rivoluzionari più moderati, i foglianti, vengono fatti uscire dalla scena politica e la loro Guardia Nazionale viene sciolta. La Fayette è costretto ad emigrare in zone meno pericolose per lui.

Gli ordini religiosi vengono sciolti.


Agosto 1972. La famiglia reale, accusata di tradimento, viene internata nella prigione del Tempio. Sotto la pressione del popolo l'Assemblea vota la sospensione del re e la convocazione di una Convenzione, eletta a suffragio universale. Comincia un periodo di grande tensione e sospetto, una seconda ondata di nobili abbandona il paese.







Secondo Periodo (1792-1799)


Terza fase: La Convenzione (1792-1793)

Settembre 1792 Viene proclamata la Repubblica. Il fronte dell'esercito francese vede aumentare notevolmente i suoi effettivi e la propaganda fa aumentare il grado di politicizzazione dei soldati. Nella Convenzione si formano nuovi gruppi.

A destra la Gironda (Brissot), partito della legalità, rappresentante la borghesia possidente, difensore della proprietà privata e della libertà economica, e favorevole al decentramento amministrativo. Sostengono la necessità di reprimere con la forza le rivolte dei sanculotti.

A sinistra la Montagna (Robespierre, Marat), rappresentate della media e piccola borghesia e delle classi popolari, fautrice dell'accentramento e disposta a misure eccezionali per mantenere l'appoggio del popolo alla rivoluzione. Da qui nasce il contrasto con la Gironda.

Al centro la Pianura, ondeggiante tra posizioni più o meno rivoluzionarie.

Gennaio 1793. Su proposta di Robespierre e della Montagna, ma con la Gironda contraria, viene votata la condanna a morte di Luigi XVI.

I francesi cominciano ad ottenere le prime vittorie in campo militare sul Reno, intanto il generale Dumoriez procede all'invasione del Belgio.


Quarta fase: Il Terrore (1793-1794)

Febbraio 1793. Entrata in guerra dell'Inghilterra contro la Francia  e di altre potenze europee. La crisi interna della rivoluzione si riflette anche sulla condotta della guerra. La coalizione antifrancese ha, per il momento, la meglio.

La crisi interna - carestie, inflazione, rivolte di cittadini, clima di sospetto, arresti di massa e lotta contro il clero - ed esterna - insuccessi militari - dello Stato viene superata con l'entusiasmo rivoluzionario e con il ricorso al Terrore.

Giugno 1793. Proclamazione di una seconda Costituzione, la democrazia assoluta prevede plebisciti per ogni legge e abolisce la separazione dei poteri. I girondini, screditati dagli insuccessi militari dell'anno precedente, vengono rovesciati dai giacobini di Robespierre. Egli ritiene che l'unica via per uscire dalla crisi sia la proclamazione di una dittatura e Danton propone di insediare come governo provvisorio a pieni poteri il Comitato di salute pubblica. Tramite quest'ultimo si presero le seguenti misure:

Massimo vigore nell'impedire un innalzamento dei prezzi.

Abolizione delle ultime tracce di diritti signorili.

Leva militare di massa, creazione di un esercito democratico al cui interno esista la possibilità di far carriera.

In ognuno dei dipartimenti francesi i Commissari del Comitato di Salute Pubblica soffocano le rivolte con esecuzioni di massa.

Vengono chiusi tutti gli edifici conosciuti come chiese.

Vengono giustiziati tutti i sospetti, sia estremisti come coloro che si facevano chiamare arrabbiati, sia moderati come i foglianti (lo stesso Danton viene fatto ghigliottinare).

La giustizia sommaria della dittatura sembra prevaricare i diritti dell'uomo, per la difesa dei quali la rivoluzione stessa era iniziata. Le continue requisizioni ai danni dei contadini rendono più difficili gli approvvigionamenti per le città e portano all'alleanza di tutti i gruppi ostili a Robespierre nella Convenzione e nel Comitato di Salute Pubblica.


9 Termidoro (28 Luglio) 1794. Dalla Convenzione e dal Comitato parte un colpo di stato ai danni della dittatura e di Robespierre. Quest'ultimo viene ghigliottinato e, con la sua fine, si conclude la fase giacobina della rivoluzione.

Settembre 1794. Soppressione del Tribunale rivoluzionario istituito durante la dittatura e chiusura dei club politici.


Quinta fase: Il Direttorio (1795-1799)

Come reazione al terrore e alla dittatura popolare era necessario:

Smantellare il Terrore.

Liberare i prigionieri politici.

Restituire libertà di culto alla Chiesa Cattolica.

Abolire il controllo sui prezzi e riportare il mercato alla normalità.

Fronteggiare il ritorno delle forze controrivoluzionarie francesi ed europee.

Settembre 1795. La terza Costituzione, meno democratica di quella del 1791, prevede un debole Esecutivo composto da 5 Direttori, Si attua un sistema bicamerale e i deputati delle due camere legislative vengono scelti con un'elezione censitaria indiretta.

Ottobre 1795. Insurrezione monarchica delle sezioni parigine. Il leader dei termidoriani, Barras, con l'aiuto del generale Napoleone Bonaparte, sconfigge i monarchici per incarico del Direttorio.

Primavera 1796. Il Direttorio capisce che la crisi economica si può risolvere solo tramite delle annessioni territoriali. Carnot viene nominato lo stratega ella campagna militare che doveva portare all'annessione della Masa e del Reno. Tuttavia l'unico successo si ebbe con la piccola amata affidata a Napoleone, che dimostrò di possedere qualità militari non inferiori alla sua ambizione politica.

Settembre 1797. Colpo di stato militare effettuato dal generale Hoche e da Napoleone per arginare l'ondata monarchica. Carnot e gli altri sospetti di posizioni controrivoluzionari vengono arrestati. Il potere torna nelle mani dei termidoriani di Barras, ma l'influenza dell'esercito nelle questioni politiche è sempre più evidente.

La crisi economica francese non accenna a migliorare, il Direttorio accetta il consiglio di Talleyrand: la conquista dell'Egitto. Lo scopo era quello di assicurarsi il controllo navale sul Mediterraneo. Il comando della spedizione è affidato a Napoleone: occupata malta, sbarca ad Alessandria e conquista il Cairo. L'Inghilterra si oppone al progetto della Francia e ottiene una vittoria navale presso Abukir. Si alleano ad essa anche Russia e Impero Ottomano, l'esercito francese è tagliato fuori dalla Francia e non può far altro che soccombere di fronte alla forza della coalizione.


Sesta fase: Il consolato (1799-1804)

Napoleone lascia il suo esercito in Egitto e, sbarcato in Francia, effettua il colpo di stato del 18 Brumaio: aiutato dai militari elimina il Direttorio e crea un governo provvisorio con Fouché e Talleyrand. Sieyès redige la nuova Costituzione, di cui ora vediamo le principali caratteristiche.


Carattere generale. Assistito da due consoli e dal Consiglio di Stato, il primo console nomina tutti gli ufficiali, i funzionari e gli 80 membri del Senato. I senatori scelgono i membri del Tribunato (sola discussione delle leggi) e del Corpo Legislativo (sola approvazione delle leggi). La sostanza del nuovo assetto è la legittimazione della dittatura militare mascherata da apparenze democratiche. Napoleone viene eletto primo console per 10 anni. Egli riuscirà a fondere l'eredità dell'assolutismo con quella rivoluzionaria.

Amministrazione. Formazione e specializzazione di un forte apparato burocratico, riorganizzazione della giustizia.

Educazione. L'istruzione viene articolata in scuole inferiori, medie e superiori, controllate dallo stato. Più che alle scuole popolari, lo Stato napoleonico si interessa ai licei e alle università, proponendo un sistema educativo centralizzato e uniforme. L'accento è posto sulle scienze naturali applicate e sulle materie logico formali.

Chiesa. Si riaprono i rapporti tra Chiesa e Stato grazie a un Concordato, stipulato nel 1801, che pone fine allo scisma religioso e alla persecuzione del clero che si era opposto alla rivoluzione. Tutti i vescovi sono dichiarati deposti e devono essere nuovamente consacrati dal Papa. La costituzione civile del clero viene abolita.

Economia. Si cerca di attenuare l'inflazione con l'istituzione della Banca di Francia. Si ha una lenta ripresa del commercio grazie a dazi protezionistici e costruzione di nuove strade.

Ordinamento sociale. La grande borghesia è la classe dirigente, la nobiltà emigrata viene invitata a tornare purché essa sia pronta a giurare fedeltà al nuovo regime. La carriera statale è aperta a tutti i cittadini. Il regime poggia sulla censura della stampa e su un apparato poliziesco molto efficiente.


Istituzione dell'ordine cavalleresco della legione d'Onore al fine di stimolare l'ambizione dei francesi e proclamazione di Napoleone a console a vita. Il primo problema di Napoleone fu, tuttavia, quello di porre fine in modo pacifico alla guerra contro la coalizione antifrancese. Il trattato di Amiens firmato nel corrente anno pone fine alla coalizione europea.

L'emanazione del Codice Civile realizza l'obiettivo della completa unificazione giuridica della Francia, garantendo la libertà personale, la proprietà privata, la parità di diritti, il matrimonio civile e il divorzio.




















Terzo Periodo (1799-1814)


Settima fase: L'Impero di Napoleone (1804-1814)

Dicembre 1804. Il Papa in persona viene a Parigi e incorona Napoleone come Imperatore. Si apre così la strada ai membri della sua famiglia che ottengono titoli principeschi, mentre i suoi ministri e generali vengono nominati grandi dignitari e marescialli. Al momento dell'incoronazione la pace con l'Inghilterra, firmata nel 1802, era già stata rotta da un anno. Napoleone era pronto, ora, per riprendere a combattere e spingere le sue armate al di fuori dei confini francesi. Vediamo ora in che modo Napoleone intendeva riorganizzare la sua sfera d'egemonia in Europa.


1a Tendenza. Procedere a nuove annessioni dirette. Liguria, Toscana, Stato della Chiesa, Lazio, Umbria, Marche divengono dipartimenti francesi.

2a Tendenza. Sostituzione delle repubbliche satelliti con delle monarchie, creazione di dinastie ereditarie a favore dei propri fratelli.

3a Tendenza. Intervento sempre più massiccio all'interno della Germania e dei paesi baltici.


(terza coalizione). Il rifiuto da parte dell'Inghilterra di restituire Malta all'ordine dei cavalieri di San Giovanni scatena una nuova serie di conflitti tra la Francia e una terza coalizione antifrancese, dopo quelle del 1793-97 e 1799-1802. Accerchiamento e capitolazione dell'esercito austriaco, che si vede costretto a firmare la pace di Presburgo: l'Austria perde Venezia e la Dalmazia che passano al regno d'Italia.

(quarta coalizione). Si forma una nuova coalizione comprendente Russia Prussia, Inghilterra e Svezia. Napoleone sconfigge l'esercito prussiano ed entra a Berlino. Qui Napoleone fa la sua dichiarazione del Blocco Continentale: poiché aveva capito che non era possibile sconfiggere militarmente l'Inghilterra, intendeva piegarla economicamente interrompendo le sue relazioni commerciali con la parte dell'Europa già caduta sotto il dominio imperiale. In seguito a un colloquio con lo zar di Russia Alessandro I, vengono gettate le basi per la pace di Tilsit tra Russia e Francia. L'Inghilterra si dimostra tuttavia un forte avversario e, in seguito al decreto di Milano sull'inasprimento del Blocco Continentale, vengono occupati: Portogallo, Olanda e Germania settentrionale.


Conseguenze dell'espansione francese in Europa:

Diffusione delle idee liberali e superamento del feudalesimo.

Formazioni di stati con burocrazia centrale di scuole controllate dallo Stato.

Espansione dell'economia francese e incremento dell'industria tessile in Svizzera. Scarseggiano sul mercato i generi coloniali e il contrabbando si fa sempre più imponente.

La Russia, fiancheggiando Napoleone, ottiene importanza e si annette numerosi territori.


Napoleone decide l'annessione della Spagna, con lo scopo di rendere più forte la chiusura del continente alle merci inglesi. Appoggiato dall'Inghilterra, il popolo spagnolo oppose resistenza all'Imperatore.

(quinta coalizione). L'Austria tenta di ribellarsi al potere dell'Imperatore aderendo ad una nuova coalizione con l'Inghilterra. La guerra si dimostra più dura del previsto, ma Napoleone ne esce ancora vincitore. L'Austria deve cedere alcuni territori alla Baviera e al Regno d'Italia.

Napoleone sposa la principessa asburgica Maria Luisa, figlia del re d'Austria Ungheria Francesco I.

Crisi economiche costringono lo zar Alessandro I a mettersi in contrasto col sistema del Blocco Continentale: dazi preferenziali favoriscono il commercio inglese, che fornisce prodotti commerciali di prima necessità. Napoleone intende allora ridare valore al trattato di Tilsit con un'azione militare diretta. All'inizio del 1812 l'egemonia napoleonica sull'Europa pareva aver raggiunto il suo culmine: alleanze con la Prussia e con l'Austria rendono sicuro lo spiegamento della Grande Armata. Solo il generale Bernadotte, divenuto re di Svezia, con un imprevisto cambiamento di fronte passò dalla parte dello zar. Alla vigilia della campagna russa la Francia era riuscita ad introdurre in buona parte dell'Europa quelle riforme economiche ed istituzionali che avevano fatto di essa un paese molto potente, tuttavia aveva anche suscitato quelle forze nazionali antifrancesi che da sempre avevano considerato intollerabile il dominio Francese su tutta l'Europa.

La campagna di Russia si rivelò presto un fallimento: Il generale russo Kutuzov punta sulla vastità del paese e decide una difesa elastica, evitando battaglie decisive e portando i francesi sempre più all'interno. La sua tecnica della terra bruciata non permette ai francesi di trovare viveri e rifornimenti. Napoleone riesce a conquistare Mosca, ma quando egli arriva la capitale è ormai rasa al suolo. Inizia per l'esercito francese una disastrosa ritirata, molti soldati si consegnano ai russi, mentre il gelo e le guerriglie di Kutuzov decimano il resto dei militari francesi. Anche gli spagnoli riescono a concludere a concludere vittoriosamente la loro guerra contro l'esercito francese fortemente ridotto dall'entrata a far parte della Grande Armate da parte di molti soldati. Si forma una nuova coalizione antifrancese composta da Inghilterra, Prussia, Russia, Svezia e Austria. Nell'ottobre del 1813 l'esercito francese risultò definitivamente sconfitto e Napoleone non poté far altro che lasciare aperta la Francia all'invasione di russi, prussiani e asiatici.

Marzo 1814. Le truppe della coalizione entrano a Parigi, Napoleone è costretto a firmare la sua totale rinuncia al trono di Francia in cambio della sovranità sull'Isola d'Elba. Il senato di Napoleone, rappresentato dall'alta borghesia francese, era già preparato alla fine dell'Impero e proclamò il conte di Provenza, il maggiore dei fratelli di Luigi XVI, re di Francia con il nome di Luigi XVIII. A Talleyrand fu dato il compito di negoziare una pace onorevole con la coalizione.


Al fine di ridare un assetto all'Europa dopo gli sconvolgimenti dell'epoca imperiale, i ministri di tutti i paesi che avevano preso parte alla guerra si riunirono a Vienna nel Settembre del 1814.


Le trattative all'interno del congresso di Vienna sono molto lente e tutto viene rimesso in questione quando si viene a sapere che Napoleone ha lasciato l'Isola d'Elba per ritornare a Parigi e imporre la propria restaurazione. Subito si riforma la coalizione del 1813 e nella campagna del Giugno 1815 Napoleone fu sconfitto definitivamente A Waterloo. Napoleone, che si è messo sotto la protezione dell'Inghilterra, viene deportato nell'isoletta di Sant'Elena, dove muore nel 1821.


Rivoluzione nell'organizzazione militare e nella strategia durante la Rivoluzione Francese

Il sentimento nazionale e il patriottismo trasformano l'ordinamento delle forze armate e la condotta della guerra:

La guerra popolare sostituisce le guerre dei sovrani, combattute prevalentemente da truppe mercenarie.

L'impiego di grandi masse di soldati permette battaglie offensive capaci di decidere le sorti della guerra in poco tempo.

Le operazioni di difesa su una linea più elastica sono più efficaci dei massicci attacchi frontali.

L'approvvigionamento sul posto delle truppe sostituisce il vettovagliamento mediante magazzini.

Le nomine e le promozioni degli ufficiali sono fatte in base al merito e non più in base all'estrazione sociale.

Sono queste le caratteristiche che resero il nuovo esercito francese imbattibile nelle mani di Napoleone.

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