NAPOLEONE A
PASSARIANO
Mentre alcuni
interventi urbanistici - la costruzione del ponte della cortina e della nuova chiesa parrocchiale nel 1730 e 1731 - introducono alcuni
elementi di novità al cuore dell'abitato, poco lontano, verso est, a
Passariano, i Conti Manin - stabilitisi in Friuli alla fine del Trecento in
seguito agli esili fiorentini causati dalle guerre tra Guelfi e Ghibellini, poi
sudditi fedeli della Repubblica Veneta - lasciano il segno imperituro della loro
influenza politica ed economica attraverso il completamento della villa, il complesso architettonico più
significativo della presenza veneta in Friuli.
Negli ultimi anni del Settecento, la storia cittadina subisce una brusca e per
certi versi drammatica accelerazione. Il territorio tra il Tagliamento e
Codroipo diventa il teatro degli scontri armati tra l'esercito napoleonico e
quello austriaco.
Il 1797 vede in quest'area la battaglia del Tagliamento, la vittoria dell'Armée
e la temporanea annessione della Repubblica veneta alla Francia.
Ciò che si rivela un evento bellico importante per la storia europea, si
riverbera negativamente a livello locale sia durante le ostilità che nei mesi
successivi: numerose fonti scritte documentano delle spoliazioni e dei danni
materiali subiti dalla popolazione codroipese, ad opera delle truppe dei due
eserciti.
Negli stessi mesi, tuttavia, ferventi trattative, condotte tra incontri
ufficiali, sfarzosi ricevimenti e balli d'onore, faranno di Passariano e della
sua Villa il quartier generale di Napoleone e del suo corpo diplomatico.
La pace siglata con l'Austria porterà nell'ottobre dello stesso anno alla firma
del Trattato di Campoformido, con il quale si pone fine alla plurisecolare
storia della Repubblica di Venezia e il Friuli, assieme al Veneto, viene ceduto
all'Austria.