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La crisi della francia nella seconda meta' del settecento




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LA CRISI DELLA FRANCIA NELLA SECONDA META' DEL SETTECENTO


Nel 1789 l'assetto politico e gli ordinamenti giuridici e amministrativi della Francia apparivano in contrasto con la struttura economico-sociale del paese Dopo il 1740 la Francia aveva attraversato un periodo di crescita demografica, in seguito alla scomparsa delle grandi carestie. L'85 per cento della popolazione era contadina, la nobiltà di spada(classe nobile che si poteva permettere una costosa armatura ed aveva il compito di combattere) era 1,5 per cento, il clero regolare( devoti ad un ordine religioso) e secolare(preti parroci) erano lo 0,5 per cento e la borghesia era l'8,4 percento. In questo aumento della popolazione era aumentata la domanda dei beni di consumo che portò a un rialzo dei prezzi, provocando così un aumento del costo della vita. Questo pesava soprattutto alle masse popolari che si unirono alla Borghesia nelle critiche contro il potere e il regime francese. Nel 1789 la società francese era organizzata in tre stati: clero, nobiltà e terzo stato. La nobiltà era la classe dominante  della società e godeva di privilegi onorifici economici e fiscali e l'esercizio di diritti feudali. La nobiltà di corte era incapace di sopperire con proprie rendite alla vita fastosa e alle spese del suo rango. Cosi la monarchia concedeva alla nobiltà, oltre alle cariche onorifiche, abbazie o complessi in commenda(assegnazione provvisoria di beni e benefici che però non potevano essere ereditari). La nobiltà provinciale aveva come entrate il solo esercizio e riscossione dei diritti feudali. Per fronteggiare il costo della vita questa nobiltà inasprì ulteriormente il regime feudale e con gli'editti di triage'(impossessarsi di un terzo dei beni). Vi era in fine la nobiltà di toga, formata da coloro che si erano meritati i titoli dalla corona. Il clero fondava il suo potere sulla riscossione della decima che si divideva in 'grande decima'e'decima minuta',sulla proprietà fondiaria e sul possesso di immobili affittati nelle città. Per questo potere il clero era l'unico ordine dotato di una propria autonomia. Il clero era soggetto al 'dono gratuito'.in cambio di questo dono il clero aveva il compito di mantenimento dei registri della stato e dell'insegnamento. Il clero al suo interno era diviso in due: alto clero, composto da vescovi,abati e canonici, rappresenta il vero beneficio dei privilegi della chiesa. E il basso clero, formato da curiati e vicari, era di origine plebea e riceveva la 'parte congrua' (il residuo minimo della decima).per la sua posizione il basso clero avvertiva di più la sottomissione si avvicinava di più alla vita popolana. Il terzo stato aveva questo nome perche non apparteneva a  qualsiasi titolo dei due ordini privilegiati, vi facevano parte le classi popolari, la borghesia(nucleo centrale del terzo stato e il nucleo più avversario dell'aristocrazia) si divideva in piccola, media e alta. Queste classi erano accumunate  dall'opposizione ai privilegi e la rivendicazione dell'uguaglianza civile. Ciò che qualifica la borghesia è il concetto che essa ha denaro e ricchezze,con l'accumulazione del capitale e l'investimento. La borghesia comprendeva  una categoria di 'redditieri'(vivevano di reddito del capitale accumulato)e quella di'professioni libere'(dedicata ad attività legali e culturalmente avanzata, di operosità intellettuale filosofica).la piccola borghesia(artigiani e bottegai) era legata alla dispersione del capitale e dall'arretratezza delle attrezzature. Era contro l'accumulo del capitale e difendeva il vecchio sistema delle corporazioni di ari e mestieri, per questo era avvantaggiata dal generale rialzo dei prezzi. L'ultimo volto della borghesia è quella 'd'affari'(guidava le attività economiche capitalisticamente più evolute, con la figura del commerciante  e dell'industriale e del banchiere).il banchiere ha un giro d'affari internazionale, ed è il protagonista del passaggio da un'economia fondiaria a una capitalistica. La borghesia d'affari era la parte più avanzata del terzo stato e quella più contraria ai vincoli e hai privilegi. La borghesia desiderava sempre più il potere politico per arrivare nella classe dominante. Così facendo entrò in tutte le branche dell'amministrazione regia. Questa borghesia diventa uno strumento dell'assolutismo e con le sue idee si trasforma nella più compatta forma di opposizione dell'assolutismo stesso. L'ultima parte del terzo stato,ma destina ti ad avere per il suo numero e la sua forza un'importanza decisiva erano i lavoratori urbani(lavoratori giornalieri,personale domestico e dipendenti delle corporazione di arte e mestieri) e i contadini(diretto contatto con il mondo feudale di cui sopportavano direttamente tutte le angherie e i pesi).






DALLA MONARCHIA COSTITUZIONALE ALLA REPUBBLICA

Il 5 maggio 1789 si convocano gli stati nazionali a Versailles. La questione del voto creò subito una divergenza: il clero e la nobiltà volevano il voto per ordine, mentre il terzo stato voleva un voto per testa. Alcuni esponenti del basso clero e della nobiltà che approvavano il volere del terzo stato si staccano e crearono l'assemblea nazionale. Trovato il loro luogo di riunione chiuso si trasferirono nel locale della pallacorda giurando di non sciogliersi fino a che la Francia non avesse avuto un nuovo diritto costituzionale. Il re minaccia l'assemblea di uno scontro se questa non si fosse sciolta, ma non trovando alcun appoggio fu costretto a riconoscere l'assemblea. Il 9 luglio 1789 si proclamano Assemblea Nazionale Costituente, con il compito di procedere con riordinamento delle istituzioni della Francia. Cosi ebbe inizio la rivoluzione giuridica. Si organizzò una reazione degli stati privilegiati attorno alla regina. Il re licenziò Necker . l'assemblea rischiava di essere soffocata dalla congiura aristocratica. Ci fu un'ulteriore rincaro dei prezzi del pane che sommato alla congiura aristocratica prepararono l'assemblea alla presa alle armi. Con la diffusione della notizia del licenziamento di Necker, e lo scontro tra i dimostranti e truppa regia nel giardino delle Tuileries, fu il segnale per il popolo di correre alle armi. Il 14 luglio 1789 ci fu la presa della Bastiglia( in quel periodo quasi vuota). Questo atto fu considerato il simbolo della rivoluzione contro l'antico regime. Il controllo di Parigi da parte della borghesia rinfranco l'assemblea e allontano ogni pericolo di reazione aristocratica. Il re richiamo Necker e si formo la 'Guardia Nazionale'(milizia volontaria). Da esempio di Parigi anche molte altre città passarono sotto il controllo borghese, mentre i contadini esasperati dall'incombente carestia si ribellano. L'unione delle masse contadine e delle masse urbane fu decisivo per il consolidamento della rivoluzione borghese. L'assemblea attua la riforma dei diritti dell'uomo e del cittadino. La notte del 4 agosto fu votata l'abolizione delle immunità fiscali del clero e della nobiltà, la sospensione di ogni privilegio e diritto di carattere feudale. Il 26 agosto l'assemblea approva i diritti dell'uomo e del cittadino( stabiliva l'imprescrittibilità dei diritti naturali dell'uomo: libertà personale, proprietà privata, diritto di voto, controllo sui tributi, eguaglianza giuridica, libertà di conoscenza e di culto). L'assemblea costituente si divide in circoli e club politici, come quello dei giacobini(rivoluzionari), e quesi vari ordini avevano un posto dove sedersi personale nel parlamento.



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