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L'età bismarckiana (1870-90)
Era uno Stato autoritario, governato dall'Imperatore, da un cancelliere (responsabile nei confronti dell'Imperatore) e da due Camere, una eletta a suffragio universale maschile che deteneva il potere legislativo, e un'altra (Consiglio federale) che ratificava o meno le leggi votate dalla prima.
Gli obiettivi della politica del Bismarck ('70-'90) furono il rafforzamento militare, la modernizzazione dell'agricoltura e l'appoggio all'industria (sistema protezionistico), la modernizzazione degli istituti finanziari e il rafforzamento delle infrastrutture, la lotta contro le forze di opposizione (Centro cattolico e partito socialdemocratico tedesco formatosi nel '75 col Congresso di Gotha).
Obiettivo principale della politica estera del Bismarck fu isolare politicamente la Francia, di cui temeva il revanchismo: nel 1873 stipulò un'alleanza difensiva fra Germania, Russia e Austria, il Patto dei tre imperatori. Quest'ultimo si sciolse nel 1886 in seguito ad una nuova crisi dei rapporti austro-russi a proposito dei Balcani. In vista del deterioramento dei rapporti tra Austria e Russia, Bismarck si adoperò a stipulare la Triplice Alleanza tra la Germania, l'Austria e l'Italia.
Nel 1885, alla Conferenza di Berlino, il cancelliere tedesco assunse una posizione da arbitro senza partecipare alla spartizione dell'Africa e dell'Asia. Preferì investire i capitali all'interno del Paese e mirare all'espansione nei Balcani per conquistare uno sbocco sul Mediterraneo. Per questo l'espansione coloniale tedesca ebbe inizio in ritardo rispetto agli altri paesi europei; ciò avrebbe determinato una politica estera aggressiva, che sarebbe stata una delle cause della Grande guerra.
: trattato di controassicurazione con la Russia (patto di non aggressione in caso di complicazioni internazionali).
Nel 1890 il nuovo imperatore Guglielmo II licenziò Bismarck: la classe dirigente tedesca sosteneva che la Germania dovesse fondare un impero coloniale. Il nazionalismo tedesco assunse il carattere di pangermanesimo, un movimento che propugnava l'unione di tutti i tedeschi per realizzare una politica imperialistica. I punti centrali della politica di Guglielmo II furono l'ulteriore rafforzamento delle caste militari e della grande industria, abolizione delle leggi antisocialiste, il mancato rinnovo del trattato di controassicurazione con la Russia.
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