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La conclusione del conflitto - LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Nel febbraio 1945 - proprio mentre la Germania sembrava ormai inginocchio malgrado l'impiego delle cosiddette armi segrete (tra le quali i missili a reazione Vi e V2 teleguidati sull'Inghilterra e dimostratisi nel loro impiego estremamente distruttivi ma non risolutivi) - i <<tre grandi>> Roosevelt, Churchill e Stalin si riunivano nella cittadina termale di Yalta, sulla costa meridionale della Crimea, per discutere sui problemi postbellici e sulla sorte da assegnare alla Germania, ai suoi alleati e ai territori dell'Est europeo.
Nel corso della lunga conferenza vennero anche prese alcune importanti decisioni non solo sul comportamento da tenere dopo la completa disfatta dalla Germania nazista, destinata in tale circostanza ad essere suddivisa in quattro zone d'occupazione, ma anche sull'entrata in guerra dell'Unione Sovietica contro il Giappone due o tre mesi dopo la capitolazione tedesca, con l'impegno preciso da parte anglo-americana di larghe concessioni fatte a favore di Stalin, che in seguito avrebbero fornito un pretesto per accusare con poco fondamento Roosevelt di avere favorito la vittoria del comunismo in Cina.
Per quanto riguarda invece l'accusa mossa dal generale De Gaulle e da ambienti francesi assenti a Yalta contro gli accordi raggiunti, che avrebbero determinato una vera e propria suddivisione del mondo in due ben distinte zone d'influenza ad esclusivo vantaggio dell'Urss e degli Usa, riportiamo qui un giudizio di un autorevole storico contemporaneo: «In effetti niente nel testo degli accordi (che fu pubblicato integralmente dal governo degli Stati Uniti nel 1955) lasciava prevedere direttamente o indirettamente una tale divisione del mondo o una ripartizione di zone d'influenza fra i tre partecipanti alla conferenza di Yalta: Stati Uniti, Gran Bretagna e Urss.
La 'dichiarazione sull'Europa liberata' approvata dalla conferenza prevedeva invece una partecipazione tripartita a tutti i consigli di controllo e all'amministrazione dei vecchi Stati nemici in Europa. Lungi dall'abbandonare l'Europa orientale all'Urss, essa affermava il diritto di tutti i popoli a scegliere la forma di governo sotto la quale avrebbero desiderato vivere, nonché la restaurazione dei diritti sovrani e dell'autonomia per i popoli che ne erano stati privati con 'a forza dai Paesi aggressori.
La divisione dell'Europa in due blocchi non risultò dagli accordi di Yalta, ma piuttosto dalla non osservanza di questi accordi da parte di Stalin, che dal 1945 corninciò ad imporre strutture 'socialiste' ai Paesi dell'Europa orientale occupati dall'<<Armata Rossa>>
Ora, proprio mentre si discuteva a Yalta sulle sorti dell'Europa, riprendeva su tutti i fronti da parte delle potenze alleate l'offensiva che avrebbe determinato nel giro di pochi mesi il crollo del Terzo Reich.
Gli Anglo Americani infatti passavano in forze il Reno e marciavano verso il cuore della Germania, devastando le città tedesche con tremendi bombardamenti aerei; i Sovietici, a loro volta, occupavano la Prussia orientale e superavano l'Oder.
Il 25 aprile la tenaglia antinazista si chiudeva con l'incontro delle avanguardie americane e sovietiche sull'Elba.
Nel frattempo la resistenza germanica crollava anche sul fronte italiano. Infatti, mentre gli Alleati il 21 aprile superavano la <<linea gotica>> irrompendo nella pianura padana, in tutte le maggiori città del nord il 25 le popolazioni insorgevano e, affiancate dai partigiani, si liberavano dall'oppressione nazista ancora prima dell'arrivo degli Alleati.
Nello stesso giorno il Comitato di Liberazione nazionale dell'alta Italia (Clnai) dichiarava di assumere tutti i poteri civili e militari nelle regioni settentrionali.
Il 27 Mussolini, rifugiato su un camion di una colonna tedesca in ritirata verso la Valtellina, venne riconosciuto da una formazione partigiana presso Dongo e il 28 fu fucilato a Giulino di Mezzegra sulle rive del lago di Como.
Il giorno dopo il comando tedesco in Italia firmava la resa senza condizioni (29 aprile 1945).
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