La caduta
dei comunismi
Parola chiave: Pulizia etnica
Un sistema in crisi: Sconfitta dell'Urss tanto più evidente negli anni della
stagnazione brezneviana; regimi spietatamente autoritari, o addirittura
responsabili di genocidio, come quello di Pol Pot in Cambogia; il modello
cubano aveva perso gran parte del suo fascino; fatti di piazza Tienanmen.
Gorbacev e il collasso dell'impero sovietico: Nel momento in cui il riformismo
gorbaceviano aprì le prime brecce nel sistema, cercando di introdurvi dosi
controllate di pluralismo e rinunciando all'uso della forza nei confronti dei
satelliti, l'intera costruzione crollò in tempi rapidissimi.
I mutamenti in atto nell'Urss ebbero immediate ripercussioni nei paesi
satelliti.
1980-1981: in Polonia era nato un sindacato indipendente a forte base operaia,
e di dichiarata ispirazione cattolica, chiamato Solidarnosc («solidarietà»).
1981: Colpo di stato in cui Partito operaio polacco (l'equivalente del Partito
comunista) assunse pieni poteri e mettendo fuori legge Solidarnosc.
La Chiesa e il sindacato continuarono tuttavia a operare in semiclandestinità e
dopo la svolta gorbaceviana il dialogo si intensificò, fino al'apertura, nel
1989 di un tavolo ufficiale di negoziato.
1989: si svolsero libere elezioni, prime in un paese comunista, e videro la
schiacciante vittoria di Solidarnosc, aprendo la strada alla nascita di un
governo di coalizione.
Gli avvenimenti polacchi diedero avvio a una sorta di reazione a catena che,
nel giro di pochi mesi, fra il1989 e il 1990 avrebbe messo in crisi l'intero
sistema delle «democrazie popolari».
1989: anche in Ungheria si tennero libere elezioni. segnarono l'affermazione di
un partito di centro-destra, e la quasi scomparsa degli ex comunisti.
Importanti decisioni: rimozione dei controlli polizieschi e delle barriere di
filo spinato al confine con l'Austria.
9 novembre 1989: la caduta del muro di Berlino, simbolo della guerra fredda
=> rappresentò un evento epocale e assurse a simbolo della fine delle
divisioni che avevano spaccato in due l'Europa e il mondo all'indomani del
secondo conflitto mondiale.
In Cecoslovacchia: il Parlamento, presieduto da Dubcek, elesse alla presidenza
della Repubblica lo scrittore Vaclav Havel, già perseguitato dal regime
comunista.
In Romania: fine della dittatura di Ceausescu, catturato e condannato a morte
assieme alla moglie Elena.
In Bulgaria: fu avviato un graduale processo di liberalizzazione.
1990: In Bulgaria e in Albania i comunisti mantennero il potere temporaneamente,
ma furono sconfitti alle successive consultazioni politiche.
In Germania dell'Est vinsero i cristiano-democratici. Il governo Kohl riuscì a
preparare con grande efficacia e in pochi mesi l'assorbimento della Germania
orientale nelle strutture istituzionali ed economiche della Repubblica federale
tedesca e a far acettare all'Est la nuova realtà di una Germania unita.
Maggio 1990: i due governi tedeschi firmarono un trattato per l'unificazione
economica e monetaria.
3 ottobre 1990: Gorbacev diede il suo assenso alla riunificazione => la
Germania vide entrare realmente in vigore il trattato e, dopo un quarantennio
di divisione, tornò ad essere un paese unitario.
1991: Gorbacev fu sequestrato nella sua casa in Crimea. Il Golpe fallì
clamorosamente e una gran folla si raccolse a presidio delle libere istituzioni
appena conquistate e costringendo i golpisti alla ritirata. Decisivo fu il
ruolo del presidente della Repubblica russa Eltsin che, dopo aver capeggiato la
resistenza popolare e aver imposto laliberazione di Gorbacev, si propose come
il vero detentore del potere, relegando in secondo piano lo stesso presidente
sovietico.
Il fallimento del golpe valse a spazzare via quanto restava del regime
comunista: morte dell'Unione Sovietica.
Il 25 dicembre 1991: Gorbacev annunciò in un discorso televisivo le sue
dimissioni => la bandiera sovietica fu ammainata dalCremlino e sostituita da
quella russa.
1992: separazione consensuale tra cechi e slovacchi => creazione di due
repubbliche.
La crisi jugoslava
Fra il '90 e il '91: in Jugoslavia la crisi precipitò in seguito al contrasto
fra le risorgenti aspirazioni egemoniche della Serbia di Milosevic e la volantà
autonomistica delle repubbliche di Slovenia e Croazia, che proclamarono la
propria indipendenza, seguite poi dalla Macedonia. 1992: la Bosnia divenne
teatro di una guerra crudelissima, condotta, soprattutto dai serbi, all'insegna
della «pulizia etnica». Né gli sforzi di mediazione della Comunità europea, né
le iniziative dell'Onu, che impose l'embargo alla Serbia e inviò in Bosnia
contingenti di pace, ottennero alcun esito. Sarajevo fu sottoposta a un
lunghissimo assedio a opera delle milizie serbe.Per raggiungere una tregua
d'armi, fu necessario l'impegno diretto, diplomatico e militare, degli Stati
Uniti, che agirono sotto la copertura dell'Alleanza atlantica.
1995: la Nato attuò una serie di raid aerei contro le posizioni dei
serbo-bosniaci e fu imposto il cessate il fuoco. Accordo di pace, la cui
attuazione però si rivelò alquanto problematica.
1998: crisi del Kosovo, che era stato uno dei fattori scatenanti dell'intera
crisi jugoslava.Ancora una volta furono i paesi della Nato,fra cui l'Italia, a
intervenire.
I serbi risposero intensificando la «pulizia etnica» in Kosovo: drammatico
esodo dei kosovari albanesi nelle vicine repubbliche di Albania e Macedonia,
dove furono allestiti,con l'aiuto dei paesi della Nato (e in particolare
dell'Italia), grandi campi per accogliere i profughi.
Ma alla fine grazie alla mediazione della Russia, Milosevic cedette e ritirò le
sue truppe dal Kosovo. fu sostituito da Kostunica, alla guida di una coalizione
democratica. Milosevic e venne sucessivamente arrestato, consegnato al
Tribunale internazionale dell'Aja e processato per crimini contro l'umanità
2006: morì Milosevic, prima della conclusione del processo, e fu proclamata
l'indipendenza della Repubblica del Montenegro.
2008: fu riconosciuta l'indipendenza del Kosovo.
Dal 1997: collasso delle istituzioni in Albania, fattore scatenante fu il
fallimento di una serie di società finanziarie (Berisha e il Partito
democratico erano accusati di connivenza coi responsabili delle società
fallite).
L'Albania fu salvata dall'intervento dell'Onu che inviò nel paese un
contingente di pace. Nuove elezioni che videro il successo dei socialisti.