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L' IMPERIALISMO
DAL COLONIALISMO ALL'IMPERIALISMO. Fin dal XVI secolo Francia Gran Bretagna e Spagna avevano iniziato a dai vita a colonie.
Sui nuovi territori:
O si trasferivano europei in cerca di fortuna (America del Nord)
O venivano sottomesse e sfruttate le popolazioni locali (Sudamerica)
Fino alla prima metà dell'Ottocento i paesi colonialisti gestivano i loro possedimenti per lo più attraverso trattati di 'collaborazione'
Così fece l'Inghilterra con l'India, dove la penetrazione non avvenneper via militare ma attraverso la Compagnia delle Indie, un'impresa mercantile che giunse a dominare tutto il subcontinente indiano e ad avere un potere talmente vasto che la corona britannica, preoccupata, glielo revocò.
Negli anni Settanta dell'Ottocento la Spagna aveva perso quasi tutti i possedimenti.
Francia e Gran Bretagna, rimaste sole a contendersi l'egemonia coloniale:
Si impegnarono in una espansione senza precedenti
Con spedizioni militari
Insediando nei territori occupati governatori che dipendevano direttamente dalla madrepatria
Il vecchio colonialismo lasciò così posto al nuovo imperialismo.
Alla base di questo processo vi furono:
Interessi economici
Bisogno di prestigio
Volontà di primeggiare sulle altre potenze
I RAPPORTI DI FORZA FRA LE POTENZE EUROPEE
La Gran Bretagna fu la maggiore potenza imperialista perchè:
Possedeva il maggior numero di colonie (in Europa, America, Africa, Asia, Oceania)
Era la maggior potenza industriale del pianeta
La Francia si stava espandendo:
Nel Sud-Est asiatico
Nelle coste mediterranee dell'Africa
Nelle zone africane in cui non c'era ancora la Gran Bretagna
La Spagna e il Portogallo avevano ormai pochissime colonie.
All'Olanda apparteneva quasi tutta l'Indonesia.
Erano al momento escluse dal gioco:
La Russia, che voleva espandersi nei Balcani ma era debole economicamene
L'Italia e la Germania, che avevano appena completato la loro unificazione
L'Impero Austro-Ungarico, alle prese con le spinte irredentiste interne alle dodici etnie che lo abitavano
L'INIZIO DELL'IMPERIALISMO Gli storici hanno individuato nel 1876 la data chiave dell'avvio dell'imperialismo: in quell'anno gli Inglesi entrarono nell'amministrazione del Canale di Suez insieme alla Francia. Sei anni dopo, nel 1882, rompendo l'accordo con la Francia, gli Inglesi occuparono l'Egitto
E nel 1914 metà del mondo apparteneva a qualche Stato europeo.
La matrice culturale e politico-filosofica va cercata nel nazionalismo declinato in senso aggressivo, che affermava il diritto del più forte a scapito del più debole
Molto diverso quindi dal nazionalismo che aveva ispirato la lotta di liberazione nazionale di tanti popoli oppressi.
AL SERVIZIO DELLA GRANDE INDUSTRIA. Dagli anni '60 dell'Ottocento la produzione industriale subì una nuova accelerazione (diffusione energia elettrica, scoperta del petrolio ecc), collegata allo sviluppo imperialistico, di cui era causa ed effetto, in quanto:
Il possesso e lo sfruttamento di miniere, giacimenti e foreste forniva materie prime a basso prezzo
L'abbondanza della manodopera forniva agli imprenditori forza lavoro a basso costo
La dominazione diretta trasformava i paesi sottomessi in grandi mercati di sbocco delle merci prodotte in patria
Il controllo di una grande area consentiva di aggirare la concorrenza internazionale
UNA VALVOLA DI SFOGO ALLE TENSIONI SOCIALI. Con l'industrializzazione aumentò la diffusione:
Del benessere materiale
Della profilassi medica
Dell'assistenza sanitaria
Tutto ciò provocò un aumento della popolazione, visto positivamente dalle potenze imperialistiche, in quanto potevano incrementare le masse lavoratrici e gli effettivi degli eserciti.
La costruzione di un Impero fu considerata dunque una valvola di sfogo:
Della crescente pressione demografica
Delle crescenti tensioni sociali causate dallo squilibrio tra crescita economica e aumento delle disuguaglianze
Quindi l'imperialismo permetteva:
L'importazione di beni alimentari a basso prezzo, permettendo una migliore ridistribuzione del reddito (ricchezza distribuita a tutti)
L'emigrazione della forza lavoro eccedente
A tutto ciò si univa l'orgoglio nazionale e la convinzione di svolgere un ruolo determinante sul palcoscenico del mondo.
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