Estensione di Roma prima delle guerre con Cartagine
Così il dominio romano abbracciava ormai tutta l'Italia peninsulare,
estendendosi dal mare Jonio fino a una linea approssimativa tra Pisa e Rimini.
Nell'anno 264 a. C. lo Stato romano aveva raggiunto un'area di circa 25.000 kmq
e il territorio degli alleati si era esteso ad altri 100.000 circa, dei quali
12.000 appartenevano alle città e alle colonie latine. I calcoli della
popolazione sono certamente più difficili; si ritiene che lo Stato romano
avesse un milione circa di abitanti. Nel censimento del 265-264 a. C. la cifra
dei maschi adulti risultava di circa 300.000. Per quanto concerne gli alleati
si sa che nel 225 a. C. misero a disposizione di Roma circa 340.000 fanti e
30.000 cavalieri. Queste cifre lasciano dedurre che l'esercito di cui Roma
disponeva all'inizio della prima guerra punica si aggirava su almeno mezzo
milione di uomini. Roma era diventata una potenza militare di primo ordine, di
cui dovevano tener conto le maggiori potenze contemporanee, Macedonia, Siria,
Egitto, Cartagine.
Il sistema del dominio romano era già allora assai complesso: non
esisteva, e non esistette a lungo, una struttura uniforme del dominio, ma
questo era fondato su tre tipi fondamentali di rapporti; città con piena
cittadinanza (colonie), municipi, città alleate (soci). In realtà però le
sfumature dell'applicazione di questi concetti giuridici erano assai numerose.
I municipi, potevano godere di maggiori o minori diritti, e così le città
alleate, le cui autonomie amministrative e politiche variavano molto da caso a
caso. Un elemento però stringeva saldamente questo complesso organico, derivato
dalla federazione romano-italica ma ormai centrato in Roma: il dovere militare,
che per tutti i centri del dominio romano era regolato o dalla legge stessa di
Roma (per le colonie e per i municipi) o dai singoli trattati di alleanza con
le città socie, tenute, in diversa misura e modo, a fornire le truppe
ausiliarie; in particolare, le città costiere, a fornire navi e ciurme.
Il processo di latinizzazione dell'Italia proseguì senza mai arrestarsi;
la superiorità militare e politica di Roma era rafforzata e giustificata dalla
efficacia del suo sistema giuridico che si andava spontaneamente affermando,
recando pace e miglioramenti delle condizioni civili.