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Il medioevo ellenico:
I Dori penetrarono in Grecia durante il periodo in cui la civiltà micenea entrava in crisi.
L'invasione determinò un vasto movimento migratorio che dalla Grecia si diresse verso le regioni dell'Asia minore. Questo periodo è il medioevo ellenico (XII-IX secolo a.C.) e durante il suo corso la civiltà ellenica subì un regresso. I Dori però introdussero la siderurgia e, nel 800 a.C., il mondo ellenico adottò l'alfabeto fenicio. Durante questo periodo il potere del re va progressivamente diminuendo e passa alla nobiltà che fonda le prime repubbliche aristocratiche. La piccola proprietà scompare e peggiorano le condizioni delle classi subalterne.
L'età arcaica:
Durante l'età arcaica (VII-VI a.C.), le repubbliche aristocratiche sono tormentate da contrasti sociali, mediante soprattutto la ripresa dell'attività colonizzatrice che dà un impulso ai commerci. Ora la colonizzazione si sposta verso i mari del lontano occidente e il suo baricentro si sposta sulle città greche della Ionia. Il nuovo moto è determinato dalla necessità di trovare mezzi di sussistenza, da motivi politici e dalla necessità di trovare materie prime. La colonizzazione è spinta da gruppi di cittadini privati, in genere di estrazione popolare, che partono per volontà propria. Nel VI secolo a.C. il movimento si deve però arrestare per la crescente ostilità dei Cartaginesi e degli Etruschi.
Le conseguenze della seconda colonizzazione:
I greci non si spinsero mai all'interno delle regioni colonizzate, ma il loro contributo fu decisivi all'incivilimento delle popolazioni locali. Le energie dei coloni si dimostrarono presto straordinariamente vivaci e in un secondo momento, cominciarono ad esportare in madrepatria i loro prodotti. Una tale ampiezza del mercato stimolava le attività economiche e la produttività del lavoro agricolo poté aumentare. Conseguenza dell'aumento dei commerci fu il miglioramento delle imbarcazioni. L'intensità degli scambi, nel VII secolo a.C., costrinse ad abbandonare il baratto e a utilizzare la moneta che fu anche un nuovo tipo di ricchezza mobiliare. In questo periodo emerse di conseguenza la classe borghese: in questo periodo aumentarono i guerrieri e i nobili non furono più l'elemento decisivo negli scontri armati.
La fine delle repubbliche aristocratiche:
I numerosi contatti rendono sempre più urgente la necessità di una codificazione scritta del diritto, che limiti l'arbitrio delle interpretazioni. La borghesia quindi preme sulle strutture arcaiche dell'aristocrazia e la lotta di classe divampa in gran parte del mondo ellenico. In alcune città i borghesi riescono a eleggere un magistrato straordinario (detto anche arbitro o legislatore), che abbatte il regime aristocratico. Altrove funzioni analoghe sono svolte dai tiranni che s'impongono attorno al VII-VI secolo a.C.. Arbitri, legislatori e tiranni ampliano il potere dello stato a scapito della nobiltà; le condizioni delle classi subalterne migliorano.
Gli elementi comuni ai greci:
Religione: La religione degli Elleni non fu mai fissata in un libro sacro; solo fra il medioevo ellenico e l'età arcaica i greci finirono col professare un'unica religione, comune a tutte le stirpi. All'unificazione religiosa si accompagnò un costante affinamento nel modo di concepire gli dei, considerati da loro immortali, ma in tutto simili agli uomini: questa concezione è molto più profonda del naturalismo. L'antropomorfismo religioso fu diffuso dagli aedi, poeti girovaghi che cantavano le leggendarie imprese degli Achei. Da loro hanno preso ispirazione i poemi omerici, che però si riferivano ad un passato remoto e meraviglioso senza analizzare i veri problemi nella realtà e del tempo. Esiodo, nel VII secolo a.C., concepì Zeus come restauratore della giustizia e si fece interprete popolare contro le prepotenze dei nobili, avendo un'espressione poetica che già appartiene alla nuova società.
Oracoli: Gli oracoli assunsero un'importanza crescente dal VIII-VII secolo a.C., quando divennero famosissimi quelli di Delfi e di Dodona. Gli oracoli formulavano spesso previsioni fondate e davano consigli saggi.
Anfizionie: Intorno ai santuari di maggior prestigio si formavano qualche volta delle leghe di città, chiamate anfizionie, che assunsero anche un significato politico. Molto importante fu l'anfizionia di Delfi.
Giochi sacri: I giochi sacri erano indetti dagli Elleni per onorare gli dei; i più famosi erano quelli organizzati in onore di Zeus ad Olimpia. Le Olimpiadi, che si svolsero la prima volta nel 776 a.C., ebbero per i Greci una tale importanza che le assunsero come punto di riferimento per il computo degli anni. Esse riguardavano tutto il mondo greco, ma i Greci non disgiungevano le doti fisiche da quelle morali.
La rivoluzione culturale:
Nel VI secolo a.C. i Greci, colonizzando le coste del Mediterraneo e del mar Nero, conobbero gente, terre e costumi diversi. Grazie a ciò la loro scienza si arricchì e operarono il passaggio dal sapere empirico alla filosofia. Questa fu una svolta qualitativa e non semplicemente quantitativa. Con Talete, Anassimandro e Anassimene il discorso tenta di fondarsi su basi razionali. Senofane di Colofone respinge l'antropomorfismo della religione e sono elaborate le prime forme di storiografia critica. Pitagora dimostra con il ragionamento l'equivalenza nel calcolare l'ipotenusa dei triangoli rettangoli, dando così una regola universale.
Anche la religione subisce radicali cambiamenti, fra gli dei e gli uomini si pongono una barriera e questi ultimi, per essere più vicini agli abitatori dell'Olimpo, avevano trovato sfogo nei misteri, ossia in pratiche orgiastiche durante le quali i fedeli s'immaginavano di identificarsi con la divinità.
Verso la fine dell'età arcaica, nasce anche la lirica, ossia l'esposizione dei sentimenti, alla quale s'ispirano Alceo e Saffo. Teognide aveva espresso poeticamente le esigenze dei nuovi ceti emergenti rilevando l'odio nei nobili contro i rivolgimenti economici.
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