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IL DIFFICILE DOPOGUERRA IN EUROPA
L'America è diventata creditrice dell'Europa, non solo per i grandi prestiti di guerra, ma anche per i crediti accordati in larga misura al commercio e all'industria dei paesi europei. Ora l'America sviluppa le sue immense risorse, aumenta le fabbriche di cotone e lana e prende il posto dell'Europa nel Pacifico, dove il suo dominio diventa ogni giorno maggiore. Mentre l'Europa si divide a causa delle lotte molto selvagge, l'America afferma il suo dominio quasi incontrastato. Così, l'asse della politica mondiale per la guerra europea si è profondamente spostato.
La Conferenza di pace di Parigi, 1919, (anno in cui morì Renoir) finì per ignorare i 14 punti proposti dal presidente degli Stati Uniti Wilson per una pace giusta. Sotto la spinta di Francia ed Inghilterra, il Trattato di Versailles impose condizioni molto punitive per la Germania (dove si era formata una repubblica) in termini di territorio nazionale, colonie e danni di guerra. Piccole repubbliche divennero anche l'Austria e l'Ungheria, mentre rinasceva la Polonia come stato indipendente. Poco dopo (1923) anche la Turchia divenne una repubblica.
Il ritorno di grandi masse di ex combattenti, la crisi economica che li accolse, l'emozione sollevata dalla Rivoluzione russa, favorirono il diffondersi del malcontento, di idee estremiste, di speranze rivoluzionarie. Alla nascita dei primi partiti comunisti si contrapposero idee e movimenti di estrema destra che, nei paesi più colpiti dalla crisi economica e sociale, come Germania e Italia, avrebbero portato a forme di governo dittatoriali.
La generale crisi economica diffusasi in Europa, aggravata dal problema del rimborso dei debiti e dei danni di guerra, favorì lo sviluppo di Stati Uniti e Giappone.
L'Italia acquisì il Trentino, l'Alto Adige, la Venezia Giulia, Trieste, l'Istria e la città di Fiume, dapprima occupata dai volontari guidati dal poeta Gabriele D'Annunzio. Molti furono scontenti di questo risultato e si diffuse nel paese l'idea della Vittoria mutilata per la sconfitta riportata al tavolo delle trattative. La Dalmazia restò alla Jugoslavia, che divenne un regno di territori non omogenei. La Cecoslovacchia nacque dall'unione di Boemia, Moravia e Slovacchia. Varie regioni del Medio Oriente furono sottratte alla Turchia e affidate alla Francia ed all'Inghilterra col sistema dei mandati internazionali.
L'Europa del dopoguerra risultò più divisa di quanto fosse in precedenza, con nuove frontiere che spesso crearono nuovi problemi, sia economici che etnici.
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