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GLI AGONI OLIMPICI
Gli agoni olimpici erano le gare più importanti sia per l'affluenza di folla
che vi era, sia per la solennità e la pompa con cui erano realizzate. In onore
di Zeus, esse furono celebrate ad Olimpia, sulle rive del fiume Alfeo
nell'Elide, dal 776 a. C. al 394 a. C., anno in cui furono abolite per un
decreto di Teodosio.
i giochi furono riorganizzati da Eracle: egli stabilì che fossero realizzati
ogni quattro anni e li dedicò a Zeus; quindi si recò nel paese degli Iperborei
a prendere l'olivo con cui rendere la regione ombrosa e premiare i vincitori.
Gli agoni presero il nome di olimpici.
Altre leggende raccontano invece che
Zeus stesso avrebbe istituito i giochi dopo la sua vittoria su Crono. Olimpia
sarebbe stato il luogo prescelto.
Ma andiamo al programma di questi "concorsi". Già in età omerica sono
tramandati tutti i giochi fondamentali delle Olimpiadi: corsa a piedi, lotta,
salto, disco, pugilato; si gareggiava in onore di Patroclo. La corsa dei carri
era probabilmente la più antica e conosciuta.. Tuttavia la corsa a piedi era la
gara più importante e il vincitore era iscritto per primo nelle liste
olimpioniche. Il Papiro d'Ossirinco CCXXII ci tramanda nel sec. V a. C. queste
gare:
stadio
diaulo
dolico
pentatlo
lotta
pugilato
pancrazio
corsa a piedi dei fanciulli
lotta dei fanciulli
pugilato dei fanciulli
corsa armata
corsa delle quadrighe
corsa con cavalli montati da fantini o al galoppo
Lo stadio era una corsa veloce sulla distanza che
approssimativamente possiamo calcolare in 185 metri. Da esso derivano il diaulo
e il dolico.
Il diaulo era una corsa
di velocità prolungata, in cui si percorreva la distanza di due stadi, in tutto
370 metri all'incirca.
Il dolico, era una corsa di fondo che comprendeva una distanza
di circa 4440 metri, corrispondente a 24 stadi.
Le partenze, in ognuna di queste gare, erano annunciate da uno squillo di
tromba.
Il pentatlo consisteva in cinque gare: salto, corsa a piedi di
velocità, disco, pugilato, sostituito in seguito dal lancio del giavellotto,
lotta.
Era una gara per atleti completi, capaci di accoppiare forza fisica ad agilità.
I concorrenti, a quanto si sa, potevano scegliere di esibirsi in tre gare fra
tutte, e per ottenere il trionfo dovevano superarle tutte e tre.
Nel salto l'atleta doveva staccarsi da terra e proiettarsi il più lontano
possibile. Dunque si trattava piuttosto di un salto in lungo
Il disco era una piastra di ferro, o di
altro materiale pesante, , di forma rotonda e schiacciata..
Il pugilato era un combattimento tra due avversari che
cercavano di colpirsi con i pugni protetti e rinforzati da strisce di pelle di
bue, con cui fasciavano le mani e gli avambracci, fino ai gomiti.
Per gareggiare nella lotta, gli atleti si ungevano il corpo
con olio, per rendere le membra più snodabili ed elastiche. Si cospargevano
quindi di polvere, in modo che le mani trovassero la presa senza scivolare. I
due contendenti si prendevano per le braccia e cercavano di stendere a terra
l'avversario, più con mosse improvvise di astuzia ed agilità che di forza, fino
a quando non si dichiarava vinto alzando la mano..
Il pancrazio, consisteva in un combattimento misto di lotta e
pugilato. I pancraziasti, dovendosi afferrare con le mani, non portavano i
cesti. Era un gara molto simile alla nostra "lotta libera".
Tutte queste gare si svolgevano nello Stadio. Nell'ippodromo invece avvenivano
le gare ippiche.
Il tethrippon, la corsa dei cocchi con quattro cavalli, era la
gara più spettacolare ed importante fra tutte. Ad essa potevano concorrere solo
coloro che potevano permettersi un allevamento di cavalli da corsa e procurassi
gli aurighi migliori. Nel corso dei secoli vari re, tiranni o uomini politici
cercarono di sfruttare queste gare per ingrandire il proprio potere, per
procurarsi la gloria o il favore del popolo.
Alle gare erano ammessi tutti i
concorrenti di stirpe greca, tranne quelli appartenenti alle città che si erano
rese colpevoli di violazioni a trattati o ai regolamenti di Olimpia, e ai
barbari.
Le gare avvenivano ogni quattro o cinque
anni. Si celebravano nel cuore dell'estate, durante il plenilunio del mese di
(luglio - agosto). Duravano sette giorni, dei quali il primo era dedicato ai
sacrifici e ai giuramenti degli atleti, l'ultimo alla premiazione dei
vincitori. La città in quel periodo si riempiva anche di mercanti, venditori
ambulanti, anche ciarlatani, che non mancavano mai in questi raduni popolari.
La festa raggiungeva il culmine nel settimo giorno, quando i vincitori,
chiamati ad uno ad uno dall'araldo ad alta voce, venivano incoronati con rami
d'ulivo, nudi, dinanzi a tutti gli spettatori, ed erano proclamati olimpionici
per tutta la vita.
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