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CRISI E NUOVI EQUILIBRI SEC. XIV
SVILUPPO ECONOMICO PRIMA DELLA CRISI
Si riprendono commerci e fiera grazie alla nuova stabilità politica e alla sicurezza delle vie di comunicazione. Le fiere diventano importanti (stoffe, tinture, spezie). Si ritorna gradualmente alla moneta aurea passando per l'argento (grosso) più prezioso della allora circolante. Fioriscono le prime compagnie mercantili e fioriscono anche i banchi per lo scambio e il prestito di valuta. Vi è anche una progressione delle tecniche agricole e la coltivazione di terreni poco fertili marginali, ma non sufficiente a coprire l'incremento demografico che subirà pesanti perdite nel secolo successivo. Vi sono infine spostamenti verso le aree produttive di ingenti parti di popolazione.
CARESTIA E PESTE.
1313 - 1317 serie di cattivi raccolti, ma fino agli anni settanta si sopravvive per autoconsumo e meccanismi di mercato.
Poi i prezzi del pane crescono in maniera insostenibile per le fascie di popolazione medio bassa. I flussi migratori si dirigono verso le città ma non vengono acolti per paura di doverli sfamare. Si muore di fame in Europa.
ARRIVA LA PESTE portata da mercanti genovesi provenienti dal Kazachistan dove i ratti hanno un pidocchio che da la peste bubbonica 1348. si dice che la peste non fosse in europa dal VI sec. e perciò non si sapeva curarla. Nelle città falciò circa 1/3 della popolazione.
DIBATTITO STIRIOGRAFICO.
Malthus dice che la popolazione aumenta in progressione geometrica 1,2,4,8,16..invece la produzione in maniera geometrica 1,2,3,4,5,6..
Alcuni st. Abel e Postam dicono che la catastrofe demografica non fu poi tanto catastrofe perché riadeguò la popolazione al ritmo e alla produzione. Questa teoria insieme alla componente depressionistica è tutt'ora diffusa. Complessivamente si può dire che carestie e la peste assieme fanno parte di un complesso processo di trasformazione economica e sociale.
VERSO UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE SOCIALE.
Si abbandonano le terre marginali e avanza l'incolto. L'allevamento ovino riprende e impoverisce i terreni in Italia centro merid. e Spagna.
Cambiano i patti agrari e si arriva alla mezzadria. Le terre passano in mano a poche persone (quelle rimaste) che accorpano e le organizzano in poderi. Nasce il bracciante che viene avidamente sfruttato. In francia ed inghilterra scoppiano le rivolte contadine, nella prima soppresse nel sangue e nella seconda parzialmente risolte per mezzo della mediazione del clero.
MANIFATTURE E COMMERCI.
Le manifatture si rinnovano specializzando settori di produzione e impiegando operai salariati. Poco specializzati non avevano rappresentanze nelle fiorenti corporazioni. Quest'ultime avevano anche una notevole importanza politica a livello locale. Alla metà del 300 i salariati insorgono (rivolta dei ciompi a Firenze, manifattura) ma comunque gli aumenti di salari non bastano. Repressione dura.
I sistemi contabili vedono la nascita della partita doppia e della lettera di cambio (nonna dell'assegno). I fiorentini cominciano a far girare bene le banche . Alcune falliscono per mancati pagamenti e così si arriva a rendere indipendenti le varie filiali che no rischiano di cadere con la principale.
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