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Cacciata dei Medici: Ia Repubblica Fiorentina
La repubblica instaurata in Firenze dopo la cacciata di Piero de' Medici fu animata e ispirata da Girolamo Savonarola (1452-1498): un domenicano che, se per certi aspetti si rifece alla più rigida tradizione medievale cristiana, per altri anticipò atteggiamenti di critica alla corruzione della corte papale più tardi ripresi dalla Riforma protestante.
Venuto a Firenze dalla nativa Ferrara nel 1482 per intercessione di Lorenzo il Magnifico (che lo stimò tanto da volerlo come confessore in punto di morte), il frate non espresse dapprima alcuna riserva nei confronti del regime mediceo: le sue prediche, impetuose ed efficacissime, s'appuntarono piuttosto sulla denuncia della corruzione della Chiesa e sull'apocalittica profezia delle punizioni divine che ne sarebbero derivate.
Dopo la caduta di Piero fu lo stesso rigorismo morale e religioso che portò il Savonarola a schierarsi con i fautori più decisi della repubblica e a condannare retrospettivamente come tirannico e corruttore il regime dei Medici
Possiamo indicare due temi fondamentali del pensiero e dell'opera del Savonarola:
Nonostante la sua tempra morale e la forza delle sue convinzioni, l'egemonia del Savonarola sulla repubblica ebbe breve durata, perché egli non riuscì a conquistare il consenso profondo e permanente né del popolo, né degli esponenti della cultura di Firenze. Filosofi come Marsilio Ficino, che dapprima 1 'avevano sostenuto l'abbandonarono e gli si volsero contro: essi , erano troppo abituati alla loro libertà di ricerca per riconoscersi nel rigido integralismo cristiano del frate, ed erano, d altra parte, troppo legati al sistema sociale vigente per accettare il suo radicalismo
tendenzialmente rivoluzionario:Savonarola rimase così isolato, e Alessandro VI poté sbarazzarsene fulminandolo con la scomunica. Processato come eretico e giudicato da un tribunale laico, la cui sentenza fu confermata dai commissari pontifici, egli fu riconosciuto colpevole e giustiziato con due suoi compagni nel maggio del 1498.
La repubblica passò allora nelle mani degli oligarchici e, perduta la propria giustificazione etico-politica, visse di vita grama sino al 1512
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