Roma: dalle origini al periodo repubblicano

ROMA: DALLE ORIGINI AL PERIODO REPUBBLICANO

GEOGRAFIA ED ECONOMIA DI ROMA

Roma nacque al centro di una zona quasi totalmente pianeggiante, in cui si inseriscono alcune alture di origine vulcanica (i 7 COLLI) a circa 20 Km dal Tevere, essa si trovava dunque in una posizione elevata, ma ai margini di una vasta e fertile pianura che favoriva l'agricoltura e l'allevamento (soprattutto di bovini, ovini e caprini) che rappresentavano le attività economiche principali di Roma.

I sette colli erano molto boschivi e fornivano importanti riserve di legname. Roma era favorita anche per la posizione geografica, infatti, la comunicazione e i commerci erano garantiti dal Tevere, navigabile nell'ultimo tratto.

LE ORIGINI DI ROMA: LA LEGGENDA

Esistono due leggende sulla fondazione di Roma: la prima è il nucleo originario che narra: Marte ebbe due figli illegittimi, Romolo e Remo, e per questo decise di buttarli nel Tevere, e per fare questo incaricò degli schiavi, i quali però li gettarono nel Tevere in una cesta in modo da salvarli, li trovò la Lupa che li allattò dopodiché li affidò ad un pastore e a sua moglie. Diventati adulti, Romolo fondò Roma nel 754-753 a.C., e per un litigio sui suoi confini, uccise il fratello Remo. La seconda è la credenza greca sulla fondazione di Roma.

Dall'unione di queste due leggende si formò l'elaborazione finale che dice: Enea, sbarcato nel Lazio, fu accolto dal Re Latino che gli offrì in sposa la figlia Lavinia, il loro figlio Fondò la città di Albalonga. Alla guida di questa città si succedettero molti sovrani, tra questi il Re Numitone, la cui figlia, Rea Silva ebbe due figli illegittimi con il dio Marte, Romolo e Remo, che furono ripudiati dallo zio. Diventati adulti fondarono la città di Roma e Romolo, per una disputa sui confini della città, uccise il fratello Remo.

LE ORIGINI DI ROMA: LA REALTA STORICA

Dagli scavi archeologici sembra che Roma fu fondata inizialmente sul colle Palatino, dagli antichi romani attorno al X-IX secolo a.C. Dal colle Palatino si espansero, fino a comprendere sei dei sette colli (compreso il colle Esquilino che era il colle delle popolazioni sabine), infatti il colle Aventino entrò a far parte di Roma solo nel V secolo a.C.

IL PERIODO MONARCHICO

Dall'VIII AL VI secolo a.C. Roma fu un città-Stato monarchico a capo della quale era presente un monarca con potere assoluto, infatti aveva poteri militari, in politica estera, legislativi e giurisdizionali. Era eletto dal Senato ed esso lo affiancava nelle decisioni più importanti. Non succedeva in linea dinastica ed era considerato l'intermediario tra la comunità e gli Dei.

LA POPOLAZIONE

La popolazione romana era divisa in 3 tribù, i Ramni, i Tizi, e i Luceri. Queste tre tribù erano a loro volta divise in 10 curie ciascuna.

Queste suddivisione serviva per il reclutamento dell'esercito, infatti ogni curia doveva dare 100 fanti e ogni tribù doveva dare 100 cavalieri.

LA SOCIETA

Nella società romana era presente una netta divisione tra i gruppi aristocratici e le classi popolari, infatti erano chiamati con due nomi diversi, i gruppi aristocratici erano chiamati patrizi mentre le classi popolari erano chiamate plebei.

I patrizi erano la classe nobile della società, erano raggruppati in GENTES, che erano dei piccoli clan che li raggruppano. Si distinguevano dal popolo per il triplice nome: il prenomen (che era il nome familiare) il nomen (che era il nome che distingueva la gens di appartenenza) e il cognomen (che era un nome distintivo). All'interno delle gentes era presente la comunione dei beni. I patrizi avevano diritti civili, politici e dovevano assolvere l'obbligo militare.

I plebei dal punto di vista giuridico non appartenevano al popolo romano, avevano solo i diritti civili e non quelli politici.

I clienti erano persone alle dipendenze dei patrizi. Essi avevano il diritto a partecipare alle riunioni delle curie essendo accolti nella gens del patrizio. I clienti erano protetti in tutti i campi dal patrizio.

LA FINE DELLA MONARCHIA A ROMA

La fine della monarchia a Roma si ebbe perché il popolo romano si ribellò alle infiltrazioni etrusche nella struttura politica e quindi si ebbe l'allontanamento dell'ultimo Re (Tarquinio il Superbo, che era etrusco) nel VI secolo a.C. e si formò una repubblica.

LA PRIMA REPUBBLICA:LA GARARCHIA DELLE MAGISTRATURE

I QUESTORI: inizialmente avevano funzioni inquisitori sui vari reati, amministravano il tesoro dello Stato, erano custodi dell'archivio di Stato e aiutavano ad amministrare i territori conquistati. Il loro numero aumentò da 2 a 40

GLI EDILI: avevano funzioni di polizia e organizzavano i giochi pubblici.

I PRETORI: questa magistratura inizialmente era unica, poi si sdoppiò: il pretore urbano si occupava della giustizia all'interno della città, mentre il pretore peregrino si occupava delle dispute fra stranieri. A loro dopo si affidò l'amministrazione delle province conquistate. Il loro numero aumentò fino a 16 nel I° secolo a.C.

I CENSORI: avevano il compito di esaminare l'elenco dei senatori per effettuare eventuali esclusioni, avevano il compito di vigilare sulla moralità dei costumi, ogni 5 anni dovevano redigere l'elenco dei cittadini, amministravano i beni statali e gestivano i lavori pubblici.

I 2 CONSOLI: era la carica più importante. Avevano poteri militari e civili, formulavano le proposte di legge e godevano del reciproco diritto di veto. Essi infine erano due magistrati eponimi.

IL DITTATORE: era eletto in caso di estremo pericolo e rimaneva in carica solo per un breve periodo, di solito 6 mesi.

LE ASSEMBLEE DELLA REPUBBLICA   

IL SENATO: è il massimo organo amministrativo. Ne facevano parte 300 senatori. Aveva compiti militari, operava in politica estera e aveva competenze finanziarie.

I COMIZI CURIATI: avevano il compito di conferire il potere. Con il passare del tempo assunse un ruolo puramente formale.

I COMIZI CENTURIATI: era la più importante assemblea popolare, a loro spettava il compito di eleggere i magistrati ordinari.

I CONCILII PLEBEI: era un assemblea riservata ai soli membri della plebe. Inizialmente non ebbero un valore ufficiale, dopo aspre lotte gli fu riconosciuto un ruolo all'interno della cittadinanza.

LA PLEBE: LA CONQUISTA DEI DIRITTI

I TRIBUNI DELLA PLEBE: era la prima magistratura plebea. Essi esercitavano il diritto di difesa nei confronti di un plebeo che avesse subito dei soprusi e questo tribunale non poteva essere ostacolato o offeso. Possedevano il diritto di veto sospensivo, cioè si potevano opporre a proposte di legge lesive per la plebe. Con il passare del tempo acquisirono il diritto di proporre leggi e di eccedere al senato.

- nella metà del V sec.a.C. una commissione scrisse una legislazione scritta: le dodici tavole.

- nel 445 a.C. si abolì la legge di divieto di matrimonio tra patrizi e plebei.

- nel 366 a.C. uno dei due consoli fu plebeo

- nel IV sec.a.C. si abolì la schiavitù per debiti

LA FAMIGLIA ROMANA

La famiglia romana era di tipo patriarcale e il pater-familias esercitava una grande autorità. La donna romana godeva di maggiore libertà rispetto alla donna del mondo greco.

LA RELIGIONE

Il carattere del sentimento religioso romano per molti versi somiglia a quello greco. Gli dei Giove, Marte e Minerva formavano la triade capitolina, poiché in loro onore in età antica fu edificato un tempio sul Campidoglio.

Notevole importanza nel mondo romano ebbero i libri sibillini, una raccolta di oracoli delle sacerdotesse di Apollo, le Sibille.

Il collegio dei pontefici aveva il compito di sovrintendere alle principali funzioni religiose. Era formato dalle vestali, cioè delle sacerdotesse della dea Vesta che avevano il compito di mantenere il fuoco sacre acceso.

Il collegio degli àuguri effettuava previsioni e premonizioni attraverso la lettura delle viscere degli animali o attraverso segni atmosferici, queste pratiche le avevano ereditate dagli etruschi.

Il collegio delle feriali esercitava funzioni simili al collegio degli àuguri, ma erano consultati solo in caso di conflitti.

Questo dimostra una stretta connessione tra l'amministrazione della religione e gli atti politici.