Breve riassunto sulle conseguenze delle Crociate
Se è vero che il primo scopo delle Crociate, cioè la
definitiva sottrazione dei Luoghi Santi ai Turchi, non fu raggiunto, è pur vero
che esse ebbero effetti di grande portata per la vita di quell'epoca e per la
storia successiva. Chi più si giovò delle Crociate, dal punto di vista
economico e politico, furono la repubbliche marinare italiane, delle quali
avremo modo di parlare più avanti. Già Amalfi, Venezia e Bari avevano iniziato
relazioni mercantili con l'Oriente; ma queste, e altre città marittime, come Pisa
e Genova, fornendo aiuto con le loro flotte ai crociati, riuscirono ad
accaparrarsi importanti privilegi commerciali ad Antiochia, a Beirut, a Tripoli
di Siria, a Gerusalemme, a Cipro, a Damasco, ad Aleppo, a Costantinopoli, a
Salonicco, in Egitto e in altri paesi dell'Africa settentrionale. Genova, Pisa,
Venezia, soprattutto, furono all'avanguardia della mirabile espansione e
conquistarono il monopolio dei traffici con l'Oriente, diffondendo in Europa i
prodotti delle più lontane terre asiatiche. La ricchezza che ad esse ne derivò
fu di grande giovamento all'economia di molte regioni italiane. Notevoli
vantaggi vennero dalle Crociate alla cultura, poiché resero possibile un
proficuo incontro della civiltà europea con quella araba e con quella
bizantina; l'arte, la scienza e la filosofia ebbero allora un nuovo impulso e
la possibilità di spaziare verso più ampi orizzonti. Inoltre, le Crociate
affrettarono la dissoluzione del superato e decrepito mondo feudale; infatti,
favorirono l'emancipazione degli abitanti delle campagne e la loro fuga dalla
gretta esistenza del feudo verso le città, dove sempre più vivi si facevano i
progressi economici, sociali e politici di una classe destinata ad assumere un
ruolo importante nella storia: la borghesia.
Dal punto di vista religioso e militare le crociate rappresentarono, tutto
sommato, un fallimento: molte risorse furono sacrificate per risultati modesti
e temporanei; la sincera fede di molti crociati fu spesso strumentalizzata e
messa al servizio di interessi economici; i rapporti tra cattolici e ortodossi
e fra cristiani e musulmani si ruppero in modo irreparabile. Sotto l'aspetto
economico esse ebbero invece delle conseguenze importanti. Per le repubbliche
marinare italiane in modo particolare, ma anche per altre città, come
Barcellona in Spagna, esse favorirono un forte sviluppo dei commerci marittimi.
Pisa e Genova ne trassero dei vantaggi, ma chi ebbe il maggior beneficio fu
Venezia, che conquistò porti e basi commerciali in Grecia, nelle isole
dell'Egeo, persino a Costantinopoli, e affermò il suo indiscusso primato nei
traffici con l'Oriente. Rifiorì non solo il commercio, ma tutta la vita
economica del tempo. Si svilupparono in particolare le costruzioni navali e in
tutta Europa aumentò la produzione di armi. Fabbri e artigiani lavorarono
incessantemente per costruire spade e corazze, scudi ed elmi, persino ferri da
cavallo. Lo sviluppo del commercio, dell'artigianato e in genere delle
manifatture ridusse l'importanza, come ceto sociale, di nobili guerrieri e dei proprietari
terrieri. Infine, il contatto con arabi e bizantini portò certamente a un
arricchimento della cultura europea; tornando in Europa crociati e mercanti
portarono con sé testi greci o arabi di filosofia, medicina, chimica,
matematica, astronomia.