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Assolutismo francese




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ASSOLUTISMO FRANCESE


In Francia l'assolutismo prevale per 4 motivi:

Il re si è sempre presentato come teocratico dando un'immagine divina di se

C'era un rapporto strettissimo tra chiesa e stato (ad esempio la cattività avignonese; il re si distacca dalla chiesa romana e sceglie lui un Papa)

Le famiglie nobili si facevano guerra tra di loro ed erano incapaci di accordarsi per scendere a patti con il re il quale ne traeva vantaggi

Il parlamento francese chiamato "Stati generali" aveva un valore quasi nullo


STRUTTURA SOCIALE

In Francia c'era una struttura sociale molto meno dinamica rispetto a quella inglese, ma allo stesso tempo era molto più evoluta di quella di altri stati.

Si è soliti chiamarla con il nome di "Ancien regime" perché si è mantenuta per quasi 500 anni conservando radici feudali: è molto simile a quella creata da Alberone nel 1100 con la divisione tra Oratores (chi pregava), Bellatores (chi combatteva) e Oratores (chi lavorava).

Infatti la società era divisa in 3 ordini (non era divisa in base al guadagno, era una divisione di tipo giuridico, cioè in base alla provenienza di famiglia): clero, nobiltà e terzo stato; su 20 milioni di abitanti, 19,5 appartenevano al terzo stato, il 5% rimanente era diviso tra clero e nobiltà.

Clero e nobiltà avevano il controllo sull'assemblea (le poche volte che si riuniva) infatti si votava per ordine quindi erano sempre 2 contro 1.

Le 2 classi più agiate spesso (in determinate aree geografiche) non rispettavano il diritto positivo (imposto dallo stato) ma usavano la consuetudine, cioè un diritto privilegiante che si autopromulgavano, il quale riguardava soprattutto il fisco.


CLERO: Era l'ordine più importante e vantava una grande presenza sul territorio; esistevano 3 tipi di clero:

Clero secolare: era il vertice della chiesa rappresentato da cardinali e vescovi

Clero regolare: era contraddistinto dagli ordini monastici e da chi seguiva la "regola"

Clero popolare: erano i preti, che aiutavano la gente e non erano corrotti

Essendo l'ordine più importante godeva di numerosi privilegi che potevano essere di diversi tipi:

Reali: che consistevano in privilegi fiscali attraverso il non pagamento delle tasse

Locali: che consistevano nell'impossibilità di essere arrestati dentro ai luoghi sacri

Personali: Che consistevano nell'essere giudicati da tribunali ecclesiastici


NOBILTA': Era il secondo ordine; poteva essere di 2 tipi

Nobiltà di spada: è la più antica e gode di moltissimi privilegi essendo la nobiltà alta

Nobiltà di toga: è più recente, il suo titolo viene comprato o acquisito per meriti di                       lavoro; nasce con Enrico IV a cui occorreva molta burocrazia, ma con il passare del tempo è aumentata formando una vera e propria casta.

La nobiltà anche se veniva dopo il clero, era l'ordine che godeva di più privilegi essendo il più blasonato dalla gente

-Potevano portare la spada

-Venivano giudicati dal tribunale dei pari

-Non pagavano le tasse

-Potevano assumere le cariche politiche o militari più importanti

-Avevano i posti riservati durante spettacoli e assemblee

-Spesso usavano schiavi abusando della mancanza di un diritto civile


Nel '600 però si viene a formare moltissima "plebe famigliare"(ossimoro), cioè  famiglie ricche decadute fino a raggiungere i livelli della plebe. I motivi di questa crisi sono molteplici

L'intraprendenza della borghesia

L'endogamia, cioè l'unione solo di nobili e il rifiuto di sposare borghesi

L'accentramento del potere nelle mani del re

La pratica del fide commesso che consisteva nel passaggio del patrimonio con     

annessi debiti al primo figlio maschio, il quale non poteva dividerlo ne vendere solo

una parte di terreni.


TERZO STATO: Era l'ordine meno importante ma anche il più numeroso, infatti comprendeva il 95% della popolazione.

Era molto eterogeneo, infatti comprendeva medio-alta borghesia, artigiani, liberi professionisti, medi proprietari terrieri, salariati e contadini..

Come gli altri ordini anche nel terzo stato c'è una divisione

Di campagna: erano circa i ¾, comprendevano contadini e piccoli proprietari terrieri;

era il gruppo che doveva pagare più tasse: allo stato, alla chiesa(decime) e gli affitti ai

signori(canoni). I contadini guadagnavano solo per la sussistenza e il loro livello di

istruzione era quasi nullo.

Di città: in città c'era molto inurbamento(affollamento) che portava alla violenza e al 

vagabondaggio; per questo vengono creati ospizi e camere del lavoro per l'assistenza.

La povertà era numerosa ed era affiancata al grandissimo sfarzo dell'aristocrazia.


Sia in campagna che in città poi si trovava la borghesia, che aveva un buon tenore di vita e si basava molto su ideali quali intraprendenza, merito, profitto, ambizione e investimenti; questi valori però spesso erano disattesi per gli ostacoli messi dalle famiglie nobili (che ad esempio non gli lasciavano il lasciapassare per i commerci).      









LUIGI XIV E L'ASSOLUTISMO

Luigi nasce nel 1639; quando il padre muore ha solo 4 anni, ma essendoci l'assolutismo il potere passa comunque nelle sue mani e viene gestito dalla madre Anna d'Austria e dal primo ministro Mazzarino. 

La morte di Mazzarino nel segna l'effettiva salita di Luigi al trono che rimarrà suo per 54 anni; un regno cosi lungo gli permetterà di ottenere enormi risultati.

Luigi XIV viene chiamato "Re Sole" perché si pensava fosse stato illuminato da Dio; infatti per concentrare sempre di più il potere nelle sue mani ritorna alla teocrazia.

Lo stato si configura completamente nel Re, c'è quasi una sovrapposizione, per questo spesso Luigi diceva "L'Etat c'est moi!"

Era il Re che doveva chiedere consigli: chi dava un consiglio non richiesto rischiava la condanna a morte.

Il re governa in solitudine (non c'è più parcellizzazione feudale), veniva aiutato solo da ministri e burocrati che avevano diversi compiti:

Il "Consiglio supremo di stato" era formato dal Re e da 3 o 4 ministri che si

occupavano della finanza e degli interni; quando non era il Re ad occuparsene inoltre

rare volte) gestivano gli esteri, l'esercito e gli affari segreti.

Ad aiutare i ministri c'erano non più di 30 intendenti: nobili di toga che avevano il

compito di ispettori, cioè di controllare il lavoro dei funzionari in tutti i campi, dalla

finanza all'esercito

Sotto gli intendenti c'erano non più di 2000 burocrati che avevano compiti diversi:  

riscuotevano le tasse, gestivano i libri contabili, facevano costruire le infrastrutture e

facevano rispettare le leggi

Il "gran consiglio" era formato dai magistrati e si occupava della giustizia che doveva

essere sempre sotto il controllo di Luigi

Il "consiglio dei dispacci" fungeva da cancelleria; al suo interno si scrivevano leggi,

documenti e dispacci


Il Re gestiva tutto da Parigi, non esiste più la consuetudine, ma bisognava rispettare le leggi del re.



LA REGGIA DI VERSAILLES

Luigi ricordandosi del colpo di stato subito da Mazzarino cerca il modo di controllare le famiglie nobili che stando in periferia avrebbero potuto tramare contro il suo potere: il Re decide di concentrarle tutte nella reggia di Versailles (costruita a fine anni '60 da Charles le Brun e abitata per la prima volta nel 1682).

La corte aveva 3 funzioni principali:

Doveva essere un monumento ad immagine e somiglianza del Re

Doveva fungere da centro logistico da cui far partire le decisioni

Doveva soprattutto convogliare i nobili (ne arriveranno 10000)





Per portare i nobili a corte, Luigi usa alcuni espedienti

Offre svago, cibo e divertimenti

Si offre di gestire i loro territori attraverso i suoi ministri

Fa in modo che i nobili mantengano i loro privilegi soprattutto fiscali

Crea un corpo di polizia per arrestare chi rifiutava di andare alla corte ma anche di

pagare le tasse


Per quanto riguarda lo svago Luigi diventa un grande mecenate di arte e cultura, usando allo stesso tempo molta censura.

A corte erano numerose le recite teatrali; nelle commedie di Molière si prendevano in giro i nobili, ma non venivano censurate probabilmente per l'ignoranza di quest'ultimi che non ne capivano il significato.

Dentro la corte inoltre Luigi pretendeva una rigida etichetta.

La corte di Versailles diventa una vera e propria "gabbia dorata" per la nobiltà che piano piano arriva alla decadenza.


RAPPORTI TRA STATO E CHIESA

Luigi cerca di accentrare il potere anche dal punto di vista religioso trovandosi a combattere da due fronti: da una parte le minoranze e dall'altra la chiesa romana sebbene fosse cattolicissimo.


Per quanto riguarda il rapporto con la chiesa romana, il contrasto nasce da una tassa imposta da Luigi a 59 diocesi (parrocchie) suscitando l'ira del Papa che non gli da il benestare. Il Re come risposta firma un documento "I quattro articoli" con cui si distacca dalla chiesa romana formando la chiesa gallicana, della quale diventa capo assoluto nominando vescovi e cardinali, ai quali poteva imporre le tasse.

Nonostante tutto rispetta ancora alcune decisioni del Papa, ma ottiene più autonomia, senza dover subire l'opposizione del Pontefice a cui l'aiuto di Luigi faceva comodo.


La lotto contro le minoranze invece si svolgeva su due fronti, da una parte si combattevano gli ugonotti dall'altra i giansenisti.

La guerra agli ugonotti attraversa 2 fasi:

Fino al essendoci ancora in vigore l'Editto di Nantes, gli ugonotti venivano

osteggiati solo con insulti e con l'impedimento di avere cariche politiche

Dal 1675 in poi invece Luigi inizia a condannarli a morte e a distruggere i loro luoghi

di culto, provocando una fortissima emigrazione verso l'Olanda che era protestante.

L'emigrazione però porta alla Francia una grandissima perdita di abili commercianti.

Per questo nel Luigi firma l'Editto di Fointenblau con il quale vieta agli ugonotti

di emigrare ma anche di professare la loro religione; inoltre viene reso obbligatorio il

battesimo e la conversione di tutte le persone non "cattoliche-gallicane"




I giansenisti invece erano cattolici molto protestanti, appoggiavano le idee luterane criticando soprattutto le indulgenze e lo sfarzo della chiesa.

Il loro punto di riferimento era una città a nord di Parigi chiamata Port-Royal dove si trovava un enorme monastero in seguito fatto distruggere da Luigi.

A combattere i giansenisti inoltre c'era il Papa che nel firmò la "Bolla ungentus" con la quale si condanna definitivamente il giansenismo.

Questa è una delle tipiche contraddizioni del '600 infatti da una parte Luigi contrasta il Papa dall'altro lo appoggia.


LA GESTIONE FINANZIARIA

Luigi doveva occuparsi di moltissimi aspetti finanziari, per questo si fa aiutare da un ministro delle finanze fedelissimo chiamato Colbert, il quale organizzava l'amministrazione controllando la burocrazia e avendo la possibilità di nominare intendenti.

Nonostante le spesi folli, Colbert era abilissimo a mantenere in equilibrio le entrate e le uscite; per fare questo, fa in modo che le casse dello stato siano sempre piene di metalli preziosi soprattutto di lingotti d'oro.

L'economia di Colbert era molto vicina al protezionismo e opposta al liberismo: non c'è libero mercato per cercare di potenziare il prodotto interno; questo prende il nome di Colbertismo (il protezionismo è tipico delle dittature, ne è un esempio l'autarchia fascista).

Per fare questo vennero adottate alcune strategie:

furono imposti dazi sui prodotti esteri, un esempio sono i vetri di murano italiani a cui era stata applicata una tassazione altissima a favore dei vetri di Saint Gobain

venne diminuita l'importazione di manufatti

furono costruiti porti, ponti e strade per facilitare il movimento di merci

nacquero le compagnie di navigazione sul modello inglese e olandese per creare

monopoli e per importare materie prime dalle colonie


L'autonomia non venne mai raggiunta a livello agricolo,ma solo nelle manifatture di lusso (cristalli, vetri e tappezzerie).

Colbert sosteneva che una teoria economica potesse funzionare solo in assenza di ammanchi, per questo fece costruire un tribunale di giustizia per punire gli evasori e impose l'uso di libri contabili con i quali i funzionari facevano i conti.

Le più grandi uscite riguardavano Versailles e l'esercito.


ESERCITO

Luigi XIV si occupava molto di politica estera, per dare una grande immagine di se dava importanza soprattutto all'esercito che rappresentava la spesa maggiore.

Le conquiste militari avevano due funzioni fondamentali:

Rafforzare l'immagine imperialista

Ampliare i domini per avere più materie prime

Nell'esercito tutti indossavano la stessa divisa per dare più omogeneità; grandissima importanza era data dal genio militare, che era l'insieme di tecnici che organizzavano e studiavano le strategie; lo stratega pi importante e Vauben affiancato da Turenne.


GUERRE

Durante il regno di Luigi ci sono state due grandi fasi guerresche a loro volta divisa in due sottofasi; la prima fase è molto positiva per la Francia che realizza i suoi obbiettivi, la seconda invece porta a grandi perdite.


PRIMA FASE

La guerra di devoluzione è la prima grande guerra di Luigi, iniziata nel e finita un anno dopo.

A scatenare la guerra è il rifiuto del Re spagnolo Filippo IV di pagare una tassa a Luigi che in cambio rinunciava alle mire sul trono di Spagna. Luigi quindi decide di dichiarare guerra a due territori ancora in mano agli spagnoli, quali le Fiandre e la Franca contea; dopo un anno di conflitti si arriva alla pace d'Aquisgrana con la quale Luigi non ottiene le 2 aree ma riesce comunque a conquistare 12 città molto importanti strategicamente, confinanti con Olanda,Spagna e impero.


Cinque anni dopo la prima guerra Luigi decide di attaccare l'Olanda, dando inizio alla cosiddetta guerra d'Olanda che dura dal 1672 al 1678

L'obbiettivo di Luigi era conquistare l'impero commerciale olandese. L'Olanda però era appoggiata dagli spagnoli che volevano vendicare la precedente sconfitta.

Nonostante tutto, i francesi riescono a penetrare sulla terra ferma; il comandante olandese Guglielmo III d'Orange decide allora di rompere le dighe allagando il territorio e fermando l'avanzata nemica (anche se si ha un grande danno economico).

La guerra si concluse con la pace di Nimega; gli olandesi riuscirono a non perdere i propri territori, ma la Francia si vide consegnare dalla Spagna la Franca contea e alcuni territori delle Fiandre.


SECONDA FASE

Durante gli anni '80 Luigi tenta di riorganizzare l'esercito e di rafforzare le difese costruendo mura e conquistando alcune città di confine.

Le altre nazioni europee però erano impaurite dalla Francia per questo firmavano continue alleanze: Inghilterra,Olanda,Svezia,Danimarca e impero(Germania) si unirono nella Lega di Augusta decise ad attaccare la Francia.

La lega per dichiarare guerra aspettava solo che l'impero guidato da Leopoldo primo d'Asburgo risolvesse i suoi problemi con le invasioni dei turchi (che vengono sconfitti). Luigi XIV però decide di anticipare la Lega dichiarando guerra nel ad una zona del Reno chiamata Palatinato.

Inizia cosi la guerra contro la Lega di Augusta che dura dieci anni, concludendosi nel 1697 con una serie di trattati; a differenza delle guerre della prima fase, i combattimenti erano molto sparsi, si combatteva dal Piemonte ai Pirenei.

Alla conclusione della guerra la Francia ottiene attraverso il trattato di Torino una parte del Piemonte, e con la pace di Ryswick, Strasburgo e l'Alsazia dovendo cedere però all'impero il ducato di Lorena (non si arriva ad una grande conclusione per Luigi XIV).


Qualche anno dopo le grandi nazioni europee non contente dei risultati ottenuti, si riuniscono in una nuova lega, la Lega dell'Aja, nella quale fanno parte Inghilterra,Olando,Danimarca e l'impero.

Altre nazioni però come Spagna, Portogallo e Piemonte decidono di appoggiare la Francia.

Intanto nel era morto il Re spagnolo Carlo II d'Asburgo, il quale attraverso un testamento aveva lasciato il trono in eredità a Filippo d'Angiò (nipote di Luigi XIV) il quale, però avrebbe dovuto rinunciare alle mire sull'eredità del trono francese.

Proprio per la parentela con Luigi la Spagna decide di allearsi con la Francia.

La lega dell'Aja però allarmata dal potere della famiglia di Luigi, decise di dichiarare guerra alla Francia, dando inizio alla guerra di successione al trono di Spagna, con l'obbiettivo di porre sul trono spagnolo Carlo d'Asburgo

La guerra era combattuta su ogni territorio, e gli eserciti venivano dissanguati, tanto che Luigi spesso cercava di firmare la pace prima del tempo.

La lega dell'Aja non intendeva fermarsi, ma nel la morte del Re d'Asburgo Giuseppe I aveva portato sul trono dell'impero Carlo d'Asburgo.

Inghilterra, Danimarca e Olanda si resero conto che se Carlo fosse salito sul trono di Spagna, l'impero avrebbe avuto uno strapotere; inoltre in Inghilterra i tories premevano per far finire la guerra e in Francia gli ugonotti iniziavano una guerra civile.

Per questi motivi, Olanda,Inghilterra e Danimarca decisero di firmare con la Francia la pace di Utrecht nel , che portò Luigi a perdere Gibilterra e Calais in favore degli inglesi, e i territori piemontesi a favore della famiglia Savoia.

Dall'altra parte anche l'impero decise di scendere a patti con la Francia firmando la pace di Rastdat nel , che pose Filippo sul trono spagnolo che però dovette consegnare tutti i territori italiani (Milano e sud Italia) a Carlo d'Asburgo.



RESOCONTO GUERRE

Guerra di devoluzione tra Francia e Spagna, conclusa con la pace di

Aquisgrana; la Francia ottiene 12 città di confine.

Guerra d'Olanda tra Francia e Olanda/Spagna, conclusa con la pace di

Nimega; la Francia ottiene la Franca contea e alcuni territori delle Fiandre.

Guerra alla lega d'augusta tra Francia e Lega d'Augusta conclusa con

molti trattati tra cui il Trattato di Torino e la pace di Ryswick; la Francia ottiene parte

del Piemonte, Strasburgo, l'Alsazia e cede la Lorena all'impero.

Guerra di successione al trono spagnolo tra Francia/Spagna e Lega

dell'Aja si conclude con la pace di Utrecht e la pace di Rastdat; la Francia perde

Calais e Gibilterra in favore dell'Inghilterra e il Piemonte, al trono spagnolo sale

Filippo V, la Spagna perde i territori italiani in favore dell'impero.

































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