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LA CONDIZIONE DELLA DONNA
LE DONNE NELLE CIVILTA' ANTICHE
Lo status della donna indiana:
In India ,la sottomissione era un principio cardinale. Giorno e notte le donne dovevano essere tenute sotto la custodia dei loro protettori in uno stato di dipendenza,detto Manu. Nelle scritture Indù, la descrizione di una buona donna è come segue:"una donna la cui mente,i cui occhi ed il cui corpo sono tenuti in assoggettamento,acquista un'alta rinomanza in questo mondo,e accanto a suo marito."
Ad Atene le donne non erano meglio considerate di quelle Indiane o Romane:
Le donne Ateniesi sono sempre minorenni,soggette ad un uomo-a suo padre,a suo fratello o a qualunque dei suoi parenti maschi. Il suo consenso al matrimonio non era ritenuto necessario ed ella era obbligata a sottomettersi alla volontà dei genitori, ed a ricevere da loro il suo sposo e signore, anche se fosse stato un estraneo a lei.
Una moglie Romana fu descritta come una bimba, una minorenne, una bisognosa, una persona incapace di agire o compiere alcuna cosa secondo il suo gusto personale e continuamente sotto la custodia e la sorveglianza di suo marito.
La posizione legale delle donne nella civiltà Romana:
Per la Legge Romana una donna era completamente dipendente.Se era sposata, lei e la sua proprietà passava in potere di suo marito, quindi una moglie era solo una proprietà acquistata per un uomo, e come una schiava era acquistata solo per il beneficio del marito. Una donna non poteva esercitare alcun incarico pubblico o privato, non poteva essere testimone,garante,tutrice o amministratrice; non poteva adottare né essere adottata, o fare un contratto o un testamento.
Tra le popolazioni scandinave le donne erano:
sotto perpetua tutela, sposate o nubili, fino al codice di Cristiano V,alla fine del diciassettesimo secolo, era decretato che se una donna si fosse sposata senza il consenso del suo tutore, egli avrebbe avuto,se voleva, l'usufrutto e l'amministrazione dei beni della donna durante la sua vita.
Secondo la Common Law Inglese:
tutta la proprietà reale che una moglie aveva al tempo di un matrimonio diveniva un possedimento di suo marito.Questo era autorizzato ad avere il provento dalla terra e ad ogni profitto che potesse derivare dai poderi durante la vita in comune con la sposa. Con il trascorrere del tempo, la corte Inglese escogitò i mezzi per impedire ad un marito di trasferire la proprietà reale della moglie senza il suo consenso, ma lui conservava ancora il diritto di gestirla e di ricevere il denaro da essa ricavato.
Solo verso la seconda metà del diciannovesimo secolo la situazione incominciò a migliorare, con un numero di atti il cui primo fu l'Atto di Proprietà delle Donne sposate, nel 1870,così le donne sposate ottennero il diritto di possedere proprietà e di fare un contratto al pari delle donne nubili,vedove e divorziate.
Nella legge di Mosè la donna era promessa sposa, cioè: una donna per cui è stata pagata la somma d'acquisto.
Quanto al diritto di divorzio,essendo la donna proprietà dell'uomo ,il suo diritto di divorziarle è una naturale conseguenza.
La posizione della Chiesa Cristiana fino ai secoli recenti sembra sia stata influenzata della legge di Mosè che dalle correnti di pensiero che furono dominanti nelle sue culture contemporanee: la donna era rappresentata con la porta dell'inferno, come la madre di tutte le malattie umane.Dovrebbe vergognarsi solo al pensiero di essere una donna.Dovrebbe vivere in continua penitenza a causa delle maledizioni che ha portato nel mondo.Dovrebbe vergognarsi del suo vestito perché è il ricordo della sua caduta.Dovrebbe in special modo vergognarsi della sua bellezza, poiché è lo strumento più potente del diavolo.Uno dei più dannosi di questi attacchi alla donna è quello di Tertulliano,che dice: "Sapete che ognuna di voi è una Eva?La sentenza di Dio sul vostro sesso vive in questo tempo:la colpa deve anch'essa vivere per necessità.Voi siete il cancello del diavolo,voi siete coloro che rompono il sigillo di quell'albero proibito,voi siete le prime disertrici,voi siete colei che persuade colui che il diavolo non è stato abbastanza forte da attaccare. Voi distruggereste così facilmente l'immagine di Dio,l'uomo. A causa della vostra diserzione - che è morte - perfino il figlio di Dio ha dovuto morire."
Non solo la Chiesa affermò la condizione della donna come inferiore, ma la privò anche dei diritti legali di cui aveva in precedenza goduto. Nella Bibbia leggiamo:
.ella mi diede dell'albero e ne mangiai.(Genesi 3/12)
.è buono per un uomo non toccare una donna.(I Corinzi 7/1)
.ma se non possono contenersi che si sposino,poiché è meglio sposarsi che bruciare.(I Corinzi 7/9)
.se una donna dà alla luce un maschio,sarà impura per sette giorni.Ma se una donna dà alla luce una femmina,allora sarà impura per due settimane.(Levitico 12/1,5)
.è una vergogna per le donne parlare nella Chiesa.(I Corinzi 14/34-35)
Lo status delle donne nell'Islam non è un argomento ben definito.
Il Corano costituisce la fonte principale di autenticazione per ogni punto di vista che sia attribuito all'Islam, e sulle donne afferma: "Egli (Dio) è colui che vi creò da un unico individuo, dal quale trasse la sua compagna perché in essa trovasse rifugio nell'amore".
Il Corano fornisce evidenti prove che la donna sia completamente pari all'uomo di fronte a Dio riguardo i suoi diritti ed alle sue responsabilità. La donna non viene accusata per il primo errore di Adamo, perché hanno sbagliato entrambi, entrambi si pentirono ed entrambi furono perdonati.
In termini di obblighi religiosi, come le Preghiere quotidiane, il Digiuno, il Tributo ai poveri ed il Pellegrinaggio, la donna non si differenzia dall'uomo. In certi casi, anzi , ha certi vantaggi rispetto all'uomo; ad esempio: la donna è esente dalle preghiere quotidiane ed al digiuno durante i giorni mestruali e per quaranta giorni dopo che ha partorito; in oltre è esentata dal digiuno quando è incinta e quando allatta solo se sono in pericolo la salute sua e del bambino.Il recupero dei giorni di digiuno persi nel mese del Ramadan è obbligatorio, e la donna può recuperarli quando è possibile; invece, la donna non deve recuperare le preghiere a causa delle ragioni che ho elencato sopra.
Questo certamente è un tocco di tenerezza tra gli insegnamenti dell'Islam, poiché viene in considerazione il fatto che una donna stia accudendo il proprio bambino.
- Come bambina ed adolescente
Al contrario dell'accettazione sociale dell'infanticidio femminile presso alcune tribù Arabe, il Corano impedì questa usanza e lo considerò pari ad un omicidio
Proprio a questo riguardo c'è una frase del Profeta Maometto: "Chiunque abbia una figlia e non la seppellisca viva, non la insulti e non preferisca il figlio a lei, Dio lo farà entrare in Paradiso"
- Come moglie
Il Corano indica chiaramente che il matrimonio è condivisione tra le due metà della società, e che i suoi obbiettivi , oltre al perpetuarsi della vita umana, sono il benessere emotivo e l'armonia spirituale.
Secondo la Legge Islamica le donne non possono essere costrette a sposare nessuno senza il loro consenso. Siccome il diritto della donna di decidere circa il suo matrimonio è riconosciuto, quindi anche il diritto di cercare di porre termine ad un matrimonio dovrebbe esserle riconosciuto. Per provvedere alla stabilità della famiglia e per proteggerla da decisioni affrettate causate da temporanei stress emotivi, dovrebbero essere osservati certi passi e dei periodi di attesa sia da parte degli uomini che delle donne che cercano il divorzio.
Quando la continuazione di un matrimonio è praticamente impossibile agli uomini viene insegnato di porvi una fine decorosa.
COMMENTO
A mio parere le donne hanno subito una serie di ingiustizie non giustificabili, perché non può essere giustificabile il male, il dolore(fisico e morale)che donne anziane, adulte e bambine hanno dovuto sopportare e che in certi paesi continuano tutt'ora a subire solo perché non indossano un paio di pantaloni e perché sono diverse dagli uomini. Io sono certa che anche nel mondo in cui noi viviamo ci sia ancora dello sfruttamento e della violenza che viene imposta alle donne, un esempio perfetto è la prostituzione;donne (anche di altre nazioni) a cui viene promesso il "mondo" e che alla fine vengono costrette ad andare sulle strade a prostituirsi e questa è veramente brutalità!!!
I BAMBINI
Ogni bambino ha diritto di essere protetto. Eppure al mondo, circa 246 milioni di bambini devono lavorare e sono sfruttati in attività pericolose, 5,7 milioni di bambini sono vittime della schiavitù, 2 milioni sono vittime di sfruttamento sessuale, oltre un milione sono oggetto di traffico per scopi illeciti. Migliaia di altri subiscono violenze, abusi e sono coinvolti in conflitti armati.
Per proteggerli occorre esigere dai governi il rispetto delle norme internazionali, promuovere il rispetto delle famiglie e nelle comunità, assistere le vittime dello sfruttamento e della violenza.
DISCRIMINAZIONE CONTRO LE BAMBINE:QUESTIONE DI VITA O DI MORTE
In molti paesi del mondo essere femmine significa rischiare la vita.Fra Asia meridionale, Nord Africa,Oriente e Cina sono 100 milioni le bambine che "Mancano all'appello";in base all'andamento demografico normale, infatti, il numero delle persone di sesso femminile dovrebbe essere molto superiore a quello che si riscontra in realtà. Che cosa succede, allora?sostanzialmente nei prossimi anni di vita muoiono più femmine che maschi. E questo nonostante il tasso naturale di sopravvivenza sia a favore delle femmine più robuste e resistenti alla nascita.Di fatto, la discriminazione di cui soffre la metà femminile dell'umanità si traduce, per le bambine , in meno cibo, meno cure mediche , talvolta addirittura eliminazione fisica:
-su un campione di 8.000 aborti effettuati a Bombay, in India, dopo un'amniocentesi, 7.999 riguardavano feti di sesso femminile;
-un'indagine ufficiale condotta in Cina indica che il 12% di tutte le gravidanze di feti di sesso femminile terminano con un aborto;
-si calcola che in tre paesi dell' Asia meridionale muoiano ogni anno un milione di bambine solo per il loro sesso.
Ma questo è solo l'inizio. Per le bambine che sopravvivono inizia una vita di disuguaglianza. La discriminazione più evidente, è quella relativa all'istruzione. Ma anche matrimoni e gravidanze precoci, insieme al maggior carico di lavoro , contribuiscono a distruggere la potenzialità di sviluppo di bambine e ragazze.
COMMENTO
Ogni bambino ha bisogno di una famiglia, di cure e di affetto; chiunque gliele neghi, non può essere chiamato"persona". Non è giusto che i bambini debbano soffrire, soprattutto perché sono ingenui, non hanno ancora raggiunto la maturità abbastanza per capire cos'è una cosa giusta e cos'è una cosa sbagliata, quindi è facilissimo plagiarli e proprio per questo necessita di cure particolari , di protezione umana e legale, sia prima che dopo la nascita.Quindi affermo che proteggere i bambini e i loro diritti è una priorità!
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