Carl Friedrich Gauss (1777-1855)
Nato e vissuto in
Germania, da una famiglia operaia, Gauss fu forse il più grande matematico di
tutti i tempi. Dimostrò sin da bambino capacità eccezionali, imparando a
leggere e far di conto da solo, all'età di tre anni ed a scuola stupì più volte
i suoi insegnanti per le sue intuizioni e per il suo talento [§]. Pubblicò uno
dei suoi primi lavori, sull'uso del metodo dei minimi quadrati in statistica,
che non aveva ancora compiuto i diciotto anni. Arrivato all'università di
Gottingen potè esplicare pienamente le sue doti, dando contributi in tutti i
campi della matematica e in molti rami di altre discipline. Una preziosissima
fonte di informazioni è stata il suo diario, dove Gauss annotava diligentemente
le sue scoperte, centoquarantasei risultati suddivisi in diciannove pagine, un
vero concentrato di alta matematica. Il primo di questi risultati, del 1796,
riguarda la geometria: la prima costruzione con riga e compasso del poligono
regolare di diciassette lati. Poco dopo dette una dimostrazione del teorema
fondamentale dell'algebra, cioè la possibilità di trovare n soluzioni, nel
campo complesso, di una equazione di grado n. Sempre per i numeri complessi
adottò una rappresentazione, con vettori nel piano cartesiano, che sarebbe
presto divenuta universale. La sua opera più famosa si intitola 'Disquisitiones
arithmeticae' [§] e tratta principalmente dell'algebra delle congruenze,
facente parte della teoria dei numeri. Grande fama gli diede la sua previsone
della comparsa dell'asteroide Cerere, nel 1801, che gli valse la nomina a
direttore dell'Osservatorio di Gottingen. Gauss diede anche importanti
contributi nella teoria delle funzioni ellittiche e nella teoria delle funzioni
analitiche. Assai importanti furono i suoi lavori pionieristici sulle geometrie
non euclidee, che vennero poi portate a compimento da altri autori in quella
che oggi chiamiamo geometria differenziale [§]. In fisica si occupò di
meccanica, magnetismo, acustica, ottica, astronomia, collaborando inoltre alla
costruzione del primo telegrafo. Quando morì aveva raggiunto una meritata fama
ed aveva ricevuto, dai suoi contemporanei, i più grandi onori.