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La poesia passa dalla visione realistica di un paese distrutto dalla guerra alla riflessione sulla fine di persone care al poeta. Secondo lo slittamento metaforico progressivo il <<cuore>> del poeta diventa sia il cimitero posto a testimonianza dei valori andati perduti, sia il luogo più sconvolto dalla distruzione stessa. Da un lato c'è il corrispondersi tra paesaggio e interiorità; dall'altro l'interiorità del poeta assume su di sé il compito alla distruzione una armonia.
Anafora: consente la ripetizione all'inizio
di versi o enunciati successivi.
Di
queste case
Stesso verbo posto a fine verso anche se
in posizioni differenti
non è rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
Unico elemento che non corrisponde nella
descrizione realistica del paese devastato dalla guerra, brandello sta per 'rudere'.
che mi corrispondevano
non è rimasto
Ripetizione tanti . tanto, crea un parallelismo tra moltitudine indistinta degli
affetti e la pochezza dei ruderi sopravvissuti
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
È il mio cuore
il paese più straziato
Valloncello dell'Albero Isolato il 27 agosto 1916
Metrica: Brevi versi liberi.
Ungaretti rappresenta la tragedia della guerra di trincea. L'orrore della distruzione e della morte è al centro della scena. Accanto ai termini oggettivi e collettivi della raffigurazione si affaccia il momento soggettivo dell'interiorità. L'interiorità reclama un primato, anche se è dolore. Questo paesaggio distingue la poesia di Ungaretti da quella di guerra degli espressionisti (caricano la propria soggettività sulle cose rappresentate) senza offrire al cuore uno spazio autonomo e privilegiato.
In questa poesia Ungaretti descrive l'esperienza di rimanere accanto al cadavere di un compagno per molto tempo, fino quasi a condividere con lui l'esperienza della morte; rovescia e riscatta la tragedia attraverso un intenso atto vitale, cioè scrivere <<lettere piene d'amore>>. L'attaccamento alla vita affermato nella conclusione ha un valore in qualche modo religioso: il sopravvissuto custodisce, anche per il morto, i valori della vita.
Un'intera nottata
buttato vicino
a un compagno
Tra presenza fisica della morte e il
destino di testimone del poeta si crea un legame di partecipazione e quasi
di compenetrazione. Al silenzio corrisponde un atteggiamento ricettivo di
disponibilità nei confronti dell'esperienza limite della morte, come pure
allo scatto vitale corrisponde non il rifiuto di quella realtà, quanto la
sua assunzione di sé da parte dell'esistenza viva che prosegue a durare
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d'amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Metrica: Versi liberi brevi
Uno dei testi della raccolta Allegria caratterizzato in senso espressionistico. Si deve alle scelte lessicali, violentemente cariche e deformanti (termini sottolineati). I termini più forti hanno spesso una posizione rilevante all'interno del verso (3 sono in verso unico). C'è una notevole insistenza di alcuni suoni (riquadrati in rosso).
La poesia esprime un bisogno di superiore armonia, da realizzarsi attraverso l'assunzione da parte del poeta delle parti di realtà bisognose di significato e di "redenzione". Lo scatto positivo finale risponde a questa esigenza di ricomposizione e di armonia, affidata alla forza dell'"allegria" vitale.
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