I POEMI OMERICI
I diversi popoli dell'antichità, in epoche
differenti hanno sempre sentito il bisogno di raccontare imprese leggendarie d'eroi
o popoli valorosi. Lo scopo era quello di esaltare le virtù militari o gli altri valori ritenuti
fondamentali nella società di un tempo.
Queste opere, nei tempi più antichi, furono celebrate da antichi cantori; in
seguito quei canti si unirono in alcuni poemi, che non ci sono pervenuti, ad
eccezione dell'Iliade e l'Odissea, che furono stati attribuiti ad Omero, un
poeta greco cui la tradizione antica gli attribuisce questi due poemi della
letteratura mondiale, che in origine erano testi popolari accessibili ai modi
di pensare, di sentire, di immaginare dei contemporanei. In queste opere si
riflette la più antica società greca. L'Iliade e l'Odissea sono delle opere
importanti perché ci permettono di ricostruire i costumi e le credenze della
società di quel lontano passato. Sicuramente Omero celebrò gli eroi perché era
convinto che la poesia li avrebbe resi
immortali. Le due opere presentano profonde differenze: nell'Iliade, Achille è
l'eroe della forza e del valore; mentre nell'Odissea c'è Ulisse che rappresenta
l'esaltazione dell'astuzia, della saggezza e dell'intelligenza. Le imprese d'Achille
e d'Ettore, le disavventure d'Ulisse ci coinvolgono e c'emozionano perché molto spesso essi esprimono: la rabbia, l'ira,
la forza, ma anche l'amore e l'amicizia. Ogni poema si apre con l'invocazione alla musa, affinché ispiri il poeta a comporre la sua opera e
che, in sintesi, gli offra un brevissimo contenuto dell'opera stessa. Il poeta
spesso ricorre ad espedienti linguistici come: epiteti, similitudini attraverso
le quali chi legge riesce a ricordare i personaggi che possono essere sia
uomini che dei. Gli dei che partecipano intensamente alle vicende dei due
poemi, hanno caratteristiche soprannaturali, ma sono impulsivi, litigiosi,
vendicativi, volubili con vizi e virtù tipicamente umani. Al di sopra di essi,
però, c'è un'entità misteriosa, il fato, che stabilisce il destino degli uomini
e, al suo volere, nessuno può opporsi, neppure gli dei. Nell'Iliade duelli,
assalti, uccisioni, si susseguono con scene sanguinarie e crudeli, ma accanto d
esse, Omero ha narrato sentimenti umani, dai più nobili ai più drammatici. Tra
i personaggi principali, Achille, figlio di Peleo e della ninfa Teti, è il
guerriero più forte e valoroso. Secondo
la leggenda, la madre Teti, sapendo che era destinato a morire, gli assicurò
l'immortalità; immergendolo nel sacro fiume Stige, rendendolo così
invulnerabile in tutto il corpo ad eccezione del tallone destro, per il quale lo aveva tenuto
sospeso. Poi, lo fece crescere lontano da tutti facendogli indossare vesti femminili. Ma Achille dovendo scegliere tra
una vita lunga ma oscura e una vita
breve ma gloriosa, scelse la seconda. Egli non è un uomo qualunque, è un uomo
eccezionale, le sue qualità fisiche e morali sono straordinarie, sovraumane. E'
un valoroso guerriero pronto a sostenere lunghe battaglie, capace d'ire
terribili contro il suo rivale, Agamennone. Capace di sentimenti vendicativi
che lo infiammano, di crudeltà quando si
lancia sul campo di battaglia e fa
strage dei troiani; oppure quando egli si trova di fronte ad Ettore, manifestandogli
tutto il dolore e la rabbia per la morte dell'amico Patroclo. Ma Achille è
anche capace di una profonda amicizia verso Patroclo, di dolore e di pietà verso il vecchio Priamo che gli chiede la
restituzione del cadavere del figlio Ettore, rivelandosi così un uomo sensibile
e generoso, meno spietato e assetato di odio, addirittura intenerito dal
ricordo del padre Pelio, che dovrà, come Priamo, continuare a vivere dopo la
sua morte, perché sa che prima o poi dovrà morire.
Nell'Odissea, invece, possiamo dire che è
soprattutto un poema del "mare"; un racconto d'avventure fantastiche e
avvincenti, ma al tempo stesso un racconto di vicende familiari e quotidiane.
Nel poema non sono più tanto validi la violenza e l'astuzia, quanto li affetti
familiari, la nostalgia e la riflessione. Ciò che si evidenzia nel poema è il valore che si dà ai personaggi e ai
ruoli affidati a figure femminili, quali: Penelope, Nausicaa, Euricla che sono quasi le fondamenta della storia narrata. L'opera
presenta, rispetto all'Iliade, una maggiore unità d'argomento che rende meno
difficile raccontare l'intreccio e può considerarsi l'esempio della letteratura
romanzesca che esercita una particolare seduzione, un gran fascino per i
lettori. Il protagonista assoluto è Ulisse, forte, coraggioso, abile guerriero;
valoroso e persino violento nell'Iliade, parzialmente nell'Odissea. Egli riesce
a sopportare le avversità del mare e del destino, riuscendo a contenere l'ira, quando intuisce che
potrebbe essere fatale per lui e per i suoi compagni. Tra le sue avventure,
quella che mi ha colpito particolarmente è stato l'incontro con il gigante
Polifemo, in cui Ulisse manifesta tutto
il suo coraggio e con la sua scaltrezza riesce a mettere in salvo se
stesso e i compagni sopravvissuti. La
vendetta contro il ciclope è crudele quanto era stata atroce la sua condotta. Questo episodio è tra l'altro, fra i più
famosi di tutto il poema, è un inno all'intelligenza dell'uomo che può riuscire
ad avere ragione della forza bruta. Ulisse, con il suo desiderio di conoscere,
la sua attrazione per il mistero, la sua audacia ha creato il "mito d'Ulisse"
che ha esercitato tanto fascino sulla
poesia d'ogni tempo e le sue avventure
sono così avvincenti, anche nella fantasia moderna, che sono state tradotte nei
film.
Otto secoli dopo la composizione dei poemi
omerici, Virgilio inizia a scrivere
l'Eneide, un poema nazionale, che servirà per esaltare la storia dell'impero romano,
richiamato attraverso la figura di Enea. Un personaggio consapevole di essere
chiamato per compiere un incarico divino pur, non mettendo mai in discussione
il proprio ruolo. Anche in questo poema,
gli dei conoscono emozioni, intervengono nelle vicende umane ma, anch'essi
sottostanno al volere del Fato, che nessuno può contrastare. Rispetto ad Omero
è cambiato il modo di fare poesia, vicino l'epica si è affermata la lirica che
consente di esprimere sentimenti più personali o di rappresentare scene di
vita.