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Relazione intorno ad un'attività di formazione a cui si è preso parte nel corso di quest'ultimo anno scolastico della scuola media ("Educare alla cittadinanza attiva")
1. Esposizione dell'argomento
Ci troviamo nella società dell'informatica, dove tutto è programmato, tutto è più agevolato.
Viviamo in un mondo telematico e di mass-media, dove tutto quello che accade si sa in tempo reale.
Il volontariato contribuisce ad un'attenta diffusione di un concetto di "solidarietà" a favore dei disabili; dei "diversamente abili", degli emigrati, etc.
Il mondo della scuola è il terreno più fertile dove affondare le radici per maturare nei giovani questo concetto di solidarietà verso i più deboli.
Questo progetto di solidarietà è stato coinvolgente per i più volenterosi, mentre gli altri pensano che ha agito positivamente solo perché così hanno perso alcune ore a scuola.
2. Occasioni, scopo del lavoro, destinatari
Le persone che ci hanno chiarito le idee sul mondo del volontariato provengono dal "Centro servizi per il Volontariato"di Macerata.
La prima volta che abbiamo partecipato ad una riunione è stato con una ragazza di Tolentino.
Ci ha spiegato, facendoci "comporre" un cartellone, che cosa è il volontariato, mettendo in luce le società di volontariato presenti nella provincia di Macerata.
Ma ne abbiamo parlato anche al di fuori dei vari incontri, cioè con i nostri professori. Quest'ultimi hanno partecipato ad un corso di aggiornamento a Macerata.
Gli incontri hanno interessato gli alunni della scuola elementare, delle medie inferiori, delle superiori.
Nelle scuole elementari e medie questi incontri si sono svolti senza stage, cioè senza "lezioni di pratica" nei vari luoghi in cui si può praticare volontariato, mentre nelle scuole superiori ci sono state possibilità di stage; infatti, molto probabilmente si sono organizzati dei "giorni di volontariato".
3. Obbiettivi e contenuti
I volontari fanno tutto ciò che concorre a non far sentire i diversamente abili, i più deboli, etc. inutili e un peso per noi.
Naturalmente il lavoro dei volontari è gratuito, anzi questi pagano una tessera per migliorare le iniziative e le strutture delle varie associazioni.
Di solito in queste cooperative si presentano dei problemi di emarginazione sociale. Le associazioni si adoperano a reintegrare le persone nella vita di tutti i giorni.
Mi ricordo che nel secondo incontro con i volontari una signora sui sessant'anni ci raccontava della sua esperienza nella casa di riposo, ma anche che, al di fuori di essa si occupava di una ragazzina africana, che, non conoscendo la nostra cultura, ai nostri occhi poteva rimanere un po' "rozzetta". Così l'aiuta a fare i compiti, le insegna ad apparecchiare e le cose basilare delle nostra cultura.
I volontari devono offrire ai più deboli un "fare creativo ed espressivo".
Per esempio, nella casa di riposo di Cingoli, per non fare sentire i ricoverati emarginati, si organizzano feste di carnevale; i volontari, con dei soldi messi a disposizione dai vari "sponsor", comprano agli assistiti regali di Natale; d'estate vengono portati in piscina.etc.
Inoltre, per non far cadere nel dimenticatoio i volontari e le loro associazioni,bisogna creare dei dibattiti in famiglia, nei luoghi d'incontro e di relazione sociale; così si può essere in un modo o nell'altro dentro questo spirito di solidarietà.
Tramite fonti di informazione i volontari aiutano tutti coloro che sono in situazioni di emarginazione.
Questi corsi di volontariato sono stati organizzati per favorire visite frequenti e attività di laboratorio (ceramica, das, piccole costruzioni, teatro.) ai "soggetti diversamente abili";(infatti agli anziani è più gradita la vista di giovani piuttosto che di persone di persone di mezz'età); per favorire incontri periodici con anziani a casa o in ospizio, affinché essi raccontino la "loro storia" o le "storie dei loro tempi"; per recuperare la comunicazione intergenerazionale (affinché escano dal silenzio e dalla dimenticanza); per favorire incontri con i bambini ospedalizzati (allo scopo di offrire compagnia, facendoli giocare e/o leggendo loro libri).
4. Descrizione dell'attività svolta
Il nostro prof. di lettere ha seguito un corso di formazione a Macerata di otto ore.
Quando una ragazza di Macerata è venuta per la prima volta in classe abbiamo fatto lavori di brain-storming, role-play, etc.
Abbiamo fatto una sorta di cartellone con la parola "volontariato" posta nel mezzo e tutti dovevano scrivere quello che veniva loro in mente, pensando a questo argomento.
Poi abbiamo approfondito ogni vocabolo scritto.
La seconda volta ci siamo riuniti in sala audiovisivi dove erano presenti volontari delle varie associazioni.
C'erano delle signore che ci hanno parlato dell'ospizio di Cingoli e di tutte le attività presenti al suo interno.
C'era un ragazzo rappresentante della tutela della flora e della fauna nell'abbazia di fiastra.
Hanno partecipato alunni delle terze medie, i docenti della nostra scuola, i rappresentanti del "Centro servizi" per il volontariato di Macerata ed i liberi volontari della nostra zona.
A me questa esperienza ha interessato molto e spero che molte altre persone si avvicinino a queste attività generose, altruistiche e umanitarie.
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