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RECENSIONE
D.J.Salinger, "il giovane Holden", Einaudi editore, traduzione a cura di Adriana Motti, Torino 2003, pag.248,13.45 euro.
Se esiste veramente un libro capace di
tracciare con assoluta fedeltà il tipico adolescente insofferente e
psicologicamente frustrato, questo è proprio "Il giovane Holden" di J.D.
Salinger.
La storia, ambientata negli Stati Uniti degli anni Cinquanta, è quella di un
ragazzo come tanti, Holden Caulfield, sedicenne, di famiglia borghese e
discreta cultura, che viene bocciato e cacciato dalla scuola superiore di
Pencey a causa del suo scarso rendimento.
Dovrebbe tornare a casa dai genitori e raccontare l'accaduto, parlarne e discuterne insieme in modo da trovare una soluzione e riscriversi ad un nuovo college, ma Holden preferisce non far saper nulla ai genitori, decidendo di sistemarsi in un albergo economico a New York per trascorrere i pochi giorni che separano il giorno dell'espulsione dalle vacanze natalizie e quindi dal rientro a casa.
All'hotel però si sente solo e gli mancano, non tanto i genitori, ma la
sorellina Phoebe e i suoi vecchi amici.
Il ragazzo prende con gran distacco il suo fallimento scolastico ed ironizza
con pungente cinismo sulla sua scuola, Pencey, sui compagni e sulla società in
generale.
".è pieno di palloni gonfiati, e non fai altro che studiare, così impari quanto basta per essere furbo quanto basta per poterti comprare un giorno o l'altro una maledetta Cadillac, e devi continuare a fare la commedia che ti strappi i capelli se la squadra di rugby perde, e tutto il giorno non fai che parlare di ragazze e di liquori e di sesso, e tutti fanno lega tra solo in quelle piccole sporche maledette cricche" (p.153).
Si abbandona a grandi riflessioni sugli adulti, quasi sempre incapaci di capire cosa passa realmente per la testa dei giovani, sulle donne, sui suoi fratelli troppo occupati o troppo piccoli per potersi occupare di lui; frequenta locali notturni e chiacchiera con vecchi compagni, guarda la realtà con i suoi occhi da adolescente.
Da questo momento in poi per Holden inizieranno numerosi incontri con vari amici e amiche, ma egli inizierà anche a riflettere sulla persona che è, sulla persona che vuole diventare e su come dovrà comportarsi da ora in avanti.
".gli uomini colti e preparati, se sono intelligenti e creativi,. tendono
a lasciare, del proprio passaggio, segni di gran lunga più preziosi che non gli
uomini esclusivamente intelligenti e creativi. Tendono ad esprimersi con più chiarezza,
e di solito hanno la passione di seguire i propri pensieri sino in fondo." (p.221).
E' giovane, ribelle e insofferente al conformismo che sembrano essere diventati
parte integrante di una realtà nella quale non si ritrova, una realtà della
quale pretende di conoscere, forse un po' ingenuamente, i più diversi aspetti.
Capisce che crescere non significa abbandonare ciò che si ritiene giusto ma fare ciò che è possibile senza compiere grandi gesti.
È, come tutti quanti, spettatore di un mondo che sta cambiando: il cambiamento non risparmia nessuno, neppure i giovani, semmai li coinvolge ancora di più.
Il libro va ben oltre la storia di un ragazzo difficile, che deve
maturare e s'incentra più sulle riflessioni di una mente particolare come
quella di Holden, che dimostra una forte indecisione nei confronti della vita
ed è colpita da turbamenti giovanili, che tutti gli adolescenti prima o poi
finiscono per avere.
Nel suo viaggio interiore Holden vaga come un'anima in pena tra due aspetti del
suo io: il primo che vuole, immaturamente, mollare tutto e scappare lontano
dalle regole, dagli obblighi e dalle aspettative degli altri e il secondo che
vuole fermarsi e ccapire come dovrà porsi nei confronti della vita per essere
una persona migliore.
Holden è una figura letteraria estremamente verosimile e coinvolgente, un personaggio
capace di affascinare il lettore, spettatore di una vicenda carica d'attualità
e di profondi interrogativi, narrata con una prosa scorrevole e ironica.
La scrittura ha uno stile scorrevole e 'giovane' perché è Holden, con la sua parlata alla mano, a narrare i fatti.
Questi elementi lo rendono adatto agli adolescenti che arrivano al punto di essere confusi come Holden o, perché no, anche agli adulti per ricordare loro com'erano e magari per farli fermare a riflettere se quello che sono diventati corrisponde o meno alle loro aspettative adolescenziali.
L'inventiva di Salinger propone un libro la cui lettura offre notevoli spunti psicologici e la possibilità di una cosciente critica al generale appiattimento della nostra società.
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