Recensione del libro: "Il miracolo di Santa Odilia"

Recensione del libro:

"Il miracolo di Santa Odilia"

Non ho scelto la lettura de "Il miracolo di santa Odilia" per caso. Determinante è stata infatti la lettura di una pagina presente nel libro di testo di italiano: è il passaggio in cui la giovane Odilia, non ancora monaca, incontra un cavaliere dai dolci occhi azzurri che sta per partire come crociato alla volta della Terra Santa; questo incontro, parte molto significativa del libro, sarà determinante per la vita di Odilia come badessa. Questo è uno dei capitoli che più mi ha colpito, poiché la scrittrice, Laura Mancinelli, riesce, con poche parole e dialoghi semplici, a creare un effetto di suspance che spinge il lettore a procedere nella lettura del racconto.

Il romanzo è ambientato in un Medioevo sospeso tra storia e invenzione, nel quale l'autrice rievoca una visione fantastica e affettuosamente ironica delle tradizioni e della società di quell'epoca attraverso la storia di due Odilie: l'una devota e pia, l'altra giovane e bella. La "prima" Odilia fu una badessa esemplare: amministrò con parsimonia il suo piccolo convento, compì puntualmente tutti i suoi doveri, si tenne lontana dagli uomini. condusse, insomma, una santa vita. Ma di miracoli non se ne vide neanche l'ombra, né quando la badessa era in vita, né dopo la sua morte. Così non si poté costruire nessuna chiesa a fianco del piccolo convento di Monferrato perché le chiese si costruivano, a quel tempo, sulle reliquie di un santo.

Nella direzione del convento le era succeduta una nipote, scelta tra le fanciulle della famiglia perché si chiamava come la defunta badessa. E la ragazza, un giorno, quasi a sua insaputa, all'età di sedici anni, era divenuta monaca. Su di lei la famiglia riponeva la speranza dell'avvenimento di un miracolo: tutti speravano che quella santità che era stata negata alla prima Odilia, fosse concessa alla seconda.

Pur non dimenticando l'incontro con il cavaliere, la giovane donna, diventata ormai badessa, cominciò a occuparsi con solerzia e attenzione dell'amministrazione del suo piccolo feudo: la rendita del convento, il giardino, l'orto, il bosco, la tomba della fondatrice Odilia. nulla le sfuggiva, e guardando affascinata l'effetto del cambiamento delle stagioni sul proprio giardino, una delle poche consolazioni che spezzavano la monotonia delle sue giornate, passò così molti anni, facendo fruttare la rendita del convento e offrendo del cibo ai viandanti, ai pellegrini e ai poveri di passaggio.

Finché un giorno la bella Odilia, distribuendo come al solito l'elemosina ai pellegrini, riconobbe in uno di loro gli occhi di quel cavaliere che aveva incontrato molto tempo prima. Egli si trattenne al convento: il suo arrivo, come legato alla badessa dal destino, fu un toccasana per la vita del convento e per quella della giovane Odilia che ritrovò, grazie al cavaliere, la gioia in se stessa donandosi agli altri, in particolare ai più poveri. Dopo una visita alle monache, anche il vescovo, inizialmente insospettito dalle malelingue per la presenza di uomini al convento, (c'erano, infatti, insieme al cavaliere, due aiutanti per i lavori manuali: Ser Francesco e Biondo Gerardo) si convinse che l'operato delle monache, quello della badessa e degli altri personaggi presenti nel convento, non poteva che giovare agli adulti e ai bambini del paese, riempiendo di gioia (oltre che assicurando un pasto al giorno ai più poveri) i cuori della gente.

Altri personaggi minori presenti nel romanzo sono: la cuoca Buccia, dolce e prudente, grazie alla quale tutti mangiano al convento pietanze non proprio "appetitose", Ser Francesco, proprietario dei terreni vicini al convento, Biondo Gerardo, personaggio misterioso che aiuta nei lavori manuali per migliorare l'andamento tecnico del convento e il vescovo Zenone, che condivide in cuor suo i pensieri e le azioni di Odilia.

La spensieratezza e la felicità di Odilia dureranno per sempre, o la quiete verrà turbata da avvenimenti improvvisi? Tra la badessa e il cavaliere c'è solo una semplice amicizia o. qualcosa di più? Cosa succederà tra di loro? Ma soprattutto. si compierà il miracolo tanto atteso? A queste domande e a molte altre ancora riuscirete a rispondere se leggerete questo libro! Consiglio caldamente la sua lettura a chi non riesce a leggere libri che riguardano la storia del passato se non vi è dentro un po' di fantasia, molta invenzione e un pizzico d'ironia; a chi vuole saperne di più sulle tradizioni e sulla società del Medioevo non studiandole sui libri ma leggendo un affascinante racconto ricco di colpi di scena. insomma, a chiunque sia stufo dei soliti libri e voglia leggere qualcosa d'insolito!